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 Meloni e Trump nello Studio Ovale…l’opinione di Rita Faletti

Tempo di lettura: 2 minuti

“Sono qui per trovare il modo migliore per renderci entrambi più forti sulle due sponde dell’Atlantico”. Dopo i convenevoli d’obbligo – l’accenno al viaggio di Cristoforo Colombo e alla storia che l’ideologia woke vorrebbe cancellare – Giorgia Meloni esordisce così nello Studio ovale, con Trump che annuisce e J.D.Vance silenzioso. L’Italia è con il fiato sospeso, tra la speranza e il timore che la premier non porti a casa nulla. Le aspettative sono scarse. Mission impossible? Ogni missione è ardua, lo suggerisce la parola stessa e proprio per questo nessuna missione si conclude con un risultato immediato. E’ quello che Meloni si è ripetuta prima di ieri e che intende evitare assolutamente, con il ricordo tuttora vivo del precedente di Zelensky nello stesso luogo. Essere accolta nella veste di rappresentante dell’Ue e leader dell’Italia, da un uomo sulle cui azioni e reazioni nessuno metterebbe la mano sul fuoco, è già un primo piccolo ma importante passo e la cautela è il requisito fondamentale per iniziare un dialogo che tenga conto della bizzarria del presidente della più importante potenza mondiale. Trump ama chi fa mostra di amarlo e lo asseconda, Meloni è intelligente e sa che “strafare”, come si vorrebbe da chi fa il gradasso a distanza, sarebbe l’anticamera del fallimento. Preferisce l’understatement che non significa lisciare il pelo al padrone di casa, ma toccare argomenti in cui l’interesse comune prevalga. E’ una forma di “captatio benevolentiae”, finalizzata a tastare il terreno e prendere le misure per il passo successivo che potrebbe infastidire ma al quale Meloni non rinuncia “Insieme possiamo fare meglio, possiamo difendere la libertà dell’Ucraina e costruire una pace giusta e duratura”. E sulla guerra in Ucraina “E’ chiaro che la Russia è l’invasore”. Un momento di tensione e risposta del presidente: “Non so se Zelensky sia il responsabile ma non sono un suo grande fan”. E lì finisce, con Meloni che non si è piegata alla fandonia cui il presidente americano dà credito. L’atmosfera torna distesa quando Meloni annuncia il raggiungimento del 2 per cento per la difesa al prossimo vertice Nato e sottolinea: “Siamo una nazione seria, rispetteremo gli impegni”.  Prima della conclusione, un giornalista chiede della frase sugli europei parassiti. “Mai detto”, dice Trump, mentendo. Meloni torna a casa avendo assolto alla missione di ribadire la propria fedeltà all’europeismo e all’amicizia con lo storico alleato americano, alla difesa di Zelensky e della libertà minacciata da chi confida nel caos e nella disgregazione dell’Unione europea. E’ anche riuscita a scucire a Trump una promessa, non si sa se sarà mantenuta, quella di venire in Europa per incontrare la presidente della Commissione von der Leyen. La premier non ha portato a casa risultati concreti, ma non si è inchinata al tycoon e ha tracciato una linea chiara degli intendimenti europei e dei valori del Vecchio Continente.

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30 commenti su “ Meloni e Trump nello Studio Ovale…l’opinione di Rita Faletti”

  1. In realtà si è inchinati due volte. Accettare di andarci dietro richiesta, la prima, ed andarci realmente, la seconda.
    Ad ogni modo, bisognerà scegliere prima o poi fra due padroni, voi sperate in uno, io in nessuno dei due.

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  2. La Meloni è comunque il primo Premier o interlocutore europeo ad essere stato ricevuto da Donald Trump dopo i discussi dazi. Questo già fa intuire che l’Italia non è per niente sottovalutata dall’America come di solito si atteggiano i nostri amici europei nei nostri confronti. Paradossalmente ora la nostra amata Ursula spera in un successo di Giorgia Meloni visto che Trump non la fila per niente. Anzi nemmeno la considera, come non considera tutte le altre gallinelle messe a comando della UE.
    Devo dire che Trump mi è apparso troppo smielato nei confronti di Giorgia, sarà perchè sin dalle prime battute la Meloni ha portato in omaggio spese militari e investimenti in cambio di nulla, o forse perchè anche la Meloni a sua volta è stata molto attenta a misurare le parole e non andare oltre.
    E comunque tutto sommato il primo round è andato bene, talmente bene che anche i sinistrati seppure a malincuore hanno dovuto accettare l’evidenza dei fatti e accettare la diplomazia che ha saputo controllare Giorgia Meloni in un momento così delicato.
    La dichiarazione di Trump su Zelensky (non mi è simpatico) molti l’hanno sottovalutata, secondo me ha detto chiaro e tondo a Giorgia che se ancora insistete a continuare una guerra senza senso e contro una Nazione più potente di voi, scordatevi di me e dell’America.

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  3. Paolo, io spero di non avere padroni, che siano americani, europei, russi, o peggio cinesi, ma solo amici ove potere commerciare e prosperare per il benessere reciproco e per il benessere dei rispettivi popoli. Se riusciremo in questo, abbiamo risolto tutti i problemi e le schizofrenie che ci hanno contraddistinto negli ultimi anni.

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  4. Sig. Spinello, concordiamo in pieno, sarebbe il termine di questa infernale e gravosa epoca.
    Io opterei anche per l’indipendenza di questa terra, ma nel modo giusto anche l’intero paese forse si riuscirebbe ad unire, se nessuno sottomettesse altri. L’Italia è però troppo importante perché qualcuno se la faccia scappare col rischio che diventi forte ed indipendente. Il mio timore è questo.

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  5. Prima dovrebbe cambiare il mondo, e con il mondo il nostro paese, cosa difficile se non impossibile, poi si potrebbe parlare di indipendenza. Che non è scollegata dall’autosufficienza, la capacità di far fronte alle necessità dei cittadini e la condizione necessaria per una vera indipendenza. A me pare ci sia vaghezza nelle vostre condivise aspettative e semplicismo nel considerare i fini senza avere chiari i modi e gli strumenti per realizzarli. Un’utopia come la pace perpetua. E poi, chi comincerebbe per primo?

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  6. Stavo rispondendo al commento, poi mi si è aggiornata la pagina e ho visto che il commento è cambiato. Vabbè. Avrei chiesto del Lussemburgo, della Svizzera, di Malta…

    Prima cosa ci si riappropria della sovranità uscendo da un’utopia che, nella realtà consolidata dei fatti dopo anni, possiamo realmente dire sia stata tale, anzi, più un incubo che un’utopia.
    Seconda cosa, sovranità monetaria, per i meno informati prego non fare commenti a sproposito senza avere idea di cosa si parli realmente. Fra l’altro, nemmeno sovranità monetaria nazionale, ma locale.
    Terza cosa, apertura rapporti brics, nel pieno rispetto delle sovranità rispettive, solo cultura ed economia.

    A livello governativo, confederazione di stati italiani, progetto fatto fallire perché ritenuto pericoloso dai savoiardi e dagli inglesi. L’Italia è un concetto geografico ma nulla accomuna gli abitanti delle singole regioni, come nulla ci accomuna agli stati del continente europeo. Ci si può riunire in una confederazione, ma nel rispetto dei propri confini e delle rispettive origini, storia e lingua.

    Identità culturali, governi locali attenti ai localismi ed alle potenzialità o necessità, controllo del potere diretto del popolo essendo geograficamente più vicino, quindi meno libero e più soggetto al rigare dritto, oltre a minor rischio di infiltrazioni.

    Banalità che si ritrovano nella storia, rodate, non incubi distopici e fallimentari, perseguiti solo perché non si ha la capacità di vedere altro.

    Se io cambio, gli altri cambieranno nel modo di rapportarsi con me. Non sono io che devo attendere che cambino gli altri per avere risultati diversi.

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  7. Secondo me il primo a cominciare con l’utopia è Donald Trump che sta smantellando il Deep State e che vuole riportare il potere alla politica e toglierlo ai privati.
    Chi osa fare questo, cioè togliere la gestione del denaro e del potere a pochi privati è un dittatore. Infatti tutti fanno intendere che la più grande democrazia del mondo è diventata di colpo una dittatura. Ma con un “dittatore” eletto dal popolo e che ora sta facendo quanto promesso durante la campagna elettorale.
    Fino a quando il potere economico-finanziario è governato da privati nessuna autosufficienza può esistere. Il popolo vota democraticamente e sceglie da chi vuole essere governato, si questo lo so, come so che il popolo vota un dipendente di BlackRock. Se non ci togliamo questo peso, o meglio da chi ci tiene incastrati allora sì che diventa tutto “utopia come la pace perpetua”.
    Dott.ssa Faletti, quello che ho detto sono vaghezze di un sempliciotto o le sembro uno che nutre aspettative da questa banda di farabutti?

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  8. “Identità culturali, governi locali..” Una riedizione dell’Italia medievale dei comuni, sempre in lizza tra loro. Una specie di “piccolo è bello”, il principio che non paga né a livello industriale, né economico, né tecnologico. Mentre paesi come Russia, Cina, Corea del nord e Iran si uniscono per abbattere la superpotenza americana e i primi due, nemici non solo potenziali ma dichiarati dell’Ue, sono impegnati a dividere l’Unione europea per indebolirla e allargare la loro influenza, si auspica che l’Italia si spezzetti. Un’idea che ha davvero del geniale.

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  9. In realtà la società medievale era molto più progredita politicamente dell’attuale.
    Comunque, semmai, si parla di età prerisorgimentale, non medievale, quando l’unità confederata era vista solo come unione morale di culture sotto la bandiera cattolica.
    E la società era in progressione, sotto tutti gli aspetti, non di sicuro degradata e malata come oggi.
    Fatti alla mano, il sistema era il più progredita sotto ogni aspetto, cosa che non si può di sicuro affermare per il sistema attuale. E sulla storia c’è ben poco da disquisire.

    Fra l’altro sarebbe interessante capire quali sono i valori, i tesori, le conquiste di questa fantomatica ue da difendere fino ad incitare guerre, portarci sul lastrico e far chiudere aziende, ignorando fra l’altro la volontà popolare.
    Fare una marmellata di popoli con culture e valori diversi sotto la bandiera liberale ha portato solo disastri. O si può dire che è un successo?

    Ottima poi la scelta della cessione di sovranità monetaria, stupenda, un affare.

    Poi, se si continua sulla falsa strada della favola sulla Russia, c’è ben poco da aggiungere.

    L’ue può forzare la mano, può andare avanti ancora un po’, ma sulla carta è già fallita, nelle intenzioni, nell’economia, nella diplomazia, nella cultura, nelle tradizioni, nel progresso, in ogni ambito.

    Pertanto, lo ripeterò alla nausea, la strada da riprendere, perché la storia mostra questo, è quella che ci è stata levata.
    Ma forse a qualcuno nel continente fa comodo che i popoli del meridione siano stati invasi, depredati e sottomessi e possa godere di riflesso di ciò che apparteneva ad altri e di ciò che spetterebbe anche oggi, altro che triangoli industriali e prime economie d’Italia, e lo stesso discorso si può rapportare ai paesi del nord Europa di fronte all’italia, leggasi Germania in primis.

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  10. Termino, la cosa ovvia ma sottintesa, è che se così avvenisse, la Sicilia e diverse regioni centro meridionali avrebbero solo da guadagnarci e prosperare come è sempre stato, altre regioni avrebbero ben poco da fare e da dimostrare, non potendo contare su nulla se non sulla forza dello stare insieme a spese degli altri. E lo stesso ragionamento va rapportato sempre all’italia ed ai paesi nel continente EU.
    Comodo così.

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  11. Non c’è un ottimo né un pessimo in senso assoluto, e comparare realtà del passato dopo che tanta acqua è passata sotto i ponti, con realtà attuali, è impossibile. Non è l’uomo che fa la storia ma la storia che fa l’uomo che in un dato contesto storico agisce, o meglio reagisce agli eventi che gli si parano davanti e che lo influenzano inconsapevolmente. Dal momento che “panta rei”, tutto scorre, è vano guardare indietro con nostalgia o rimpianto. Se anche si volesse ricostituire una situazione che crediamo “migliore”, non potremmo farlo perché gli “ingredienti” non sarebbero mai gli stessi. La nostra libertà di fare ciò che vorremmo è un’illusione: siamo condizionati dalla nostra natura e dalle circostanze storiche. Spinoza sosteneva che il libero arbitrio non esiste.

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  12. La favola sulla Russia è quella raccontata dai fan di Putin. La volontà criminale di Mosca di riappropriarsi dell’Ucraina e cancellare la sua lingua, la sua cultura, il suo diritto legittimo alla libertà e indipendenza non è un’invenzione degli europei cattivi, ma la realtà. Intanto che si discute di un cessate il fuoco, Putin bombarda e uccide e a Mariupol sta sequestrando le case degli sfollati a cui è concesso rientrare nel territorio a condizione di accettare il passaporto russo. Sono anche iniziate attività di reclutamento nelle scuole, definite “orientamento professionale”, in linea con la definizione di “operazione speciale” della brutale invasione. Non è una favola la violenza sistematica, fisica e morale, perpetrata dal Cremlino, non è una favola il totale disprezzo dei più elementari diritti umani da parte di un paese che del terrorismo e della crudeltà ha fatto la sua regola.

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  13. Parlare di acqua che scorre non ha senso, quando il flusso d’acqua è stato interrotto.
    L’attuale società non è frutto dell’evoluzione della società di 160 anni fa, bensì è un nuovo sistema impiantato forzatamente che è progredita in un’altra direzione.
    Non si tratta di nostalgia, si tratta di prendere atto che da quel momento storico tutto è stato sbagliato, portandoci dove siamo adesso.
    Nessuna rivoluzione nella storia ha portato buoni frutti, anzi, di per sé è la parola stessa a suggerirlo.
    Prenda la Russia, ad esempio, tralasciando discorsi sull’ucraina.
    Cessato il comunismo, è ripartita da zero, eliminando le oligarchie dannose, ripristinando la religione, facendo pulizie, eliminando gli elementi dannosi e basando il suo sistema governativo su principi e valori in netto distacco con il regime ma attualizzando ciò che era stato interrotto.
    La società è sana, non infiltrata, l’economia è in forte crescita, la disocupazione in costante calo, ed il paese è completamente autosufficiente.
    Può piacere o meno, ma la realtà è questa. È per farlo, è sicuramente necessario il pugno duro per eliminare ciò che è distorto.
    Cosa che nel mondo liberale è stata fatta ugualmente nella versione speculare, più lentamente e subdolamente, tramite politically correct, woke, immigrazionismo e quant’altro conosciamo bene. Ma il sistema punta ad eliminare gli oppositori del cd. pensiero unico.
    Tutto questo ci ha portato ad una società flaccida, decadente, I ruoli si stanno invertendo, mancano punti di riferimento per i giovani, valori, lavoro e l’economia è al collasso, per non parlare della serietà politica…
    Il sistema collasserà, e l’ovvio ritorno alle basi sarà naturale, perché quello che era fa parte della natura spirituale dell’uomo e della gerarchia del Creato, quello che è oggi è un sistema artificiale creato dall’uomo per il suo stesso egoismo.

    Su Spinoza non mi soffermo tanto. Pur essendo anticristiano ed antiebraico, molto di ciò che è è stato influenzato dalle sue origini, è sentir parlare di madre natura o altre cose fa rizzare i peli.
    Da cristiano, so per certo esista il libero arbitrio, la nostra natura è condizionata nel caso in cui scegliamo di non mettere nelle mani di Dio i nostri progetti, ossia ci lasciamo condizionare dai nostri egoistici desideri.
    Questo vale per me, in piccolo, e per le persone di potere o con gli strumenti adatti, in grande.
    L’uomo si crede Dio, ogni ragionamento o scelta sono laici e nulla è in funzione Sua, e sta fallendo miseramente come è giusto che sia, al contrario della società prosperosa antecedente.

    Su ciò che scrive sulla Russia, preme ricordare che si basa sempre e solo su fonti ucraine, delle quali lei sceglie, con libero arbitrio, di fidarsi ciecamente.

    Lato mio, dopo che putin ha annunciato il cessate il fuoco, che Zelensky non ha né accettato né rifiutato, stranamente parte la false flag per infinocchiare I donatori occidentali.
    Perché doveva annunciare la tregua per Pasqua a tutto il mondo se due minuti dopo attaccava? Nonsense.
    Uno dei due fa l’attore, ricordiamolo.

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  14. @tempo al tempo, si è fatta notte nel frattempo. Rispolveriamo altri articoli passati del corriere della serva per vedere se sono invecchiati bene?

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  15. Se dobbiamo parlare di favole…ne avete raccontate tante che viene difficile ricordarle tutte.
    Dott.ssa Faletti, sa qualè la vostra bella favola? Che noi in Europa viviamo in un cielo talmente azzurro che il sole ci abbaglia, ma c’è sempre quella nuvola che dobbiamo eliminare. La Russia!
    Io ancora devo capire come Lei crede alle favole sulla Russia e non vede la realtà su Gaza. Eppure mi parla di Oriana Fallaci.

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  16. Se ho capito bene lei ci offre:
    servaggio, gerarchia, schiavitù e spietatezza.

    Lei sostiene la necessità di sostituire la democrazia con una sorta di stato feudale o sistema elitario, in modo che il governo sia gestito da un dittatore e gli esseri umani si dovrebbero adattere a strutture di dominio e sottomissione.

    Ed ha la sfacciataggine di lamentarsi di quanto accaduto durante il periodo covid?

    Mi auguro che i pochi che la sostengono si dissocino da fantasie così malate.

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  17. La Russia descritta come paradiso terrestre: autoritarismo ( “pugno duro” e sue conseguenze), ortodossia (mero collante ideologico che ha rimpiazzato il comunismo consentendo a oligarchi ed ex spie del Kgb di giustificare le loro attività poco trasparenti), economia di guerra che sacrifica molte delle risorse destinate ai cittadini per convogliarle all’industria bellica, qualità della vita al di sotto della media europea, Pil pro capite al 72esimo posto al mondo (27900 dollari contro i 38200 dell’Italia considerando anche che gran parte della ricchezza va a vantaggio delle oligarchie al potere, degli amministratori locali e nazionali nominati dal partito di Putin, dell’esercito e altri “amici” del Cremlino). Le rivoluzioni non sempre portano cattivi frutti: quella francese ha liberato il paese dalla monarchia assoluta e aperto la strada all’illuminismo, alla vittoria della ragione sulla superstizione, alla nascita del senso critico, alle scoperte scientifiche, alla nascita di un nuovo sistema politico fondato sull’idea dello stato di diritto, preludio delle democrazie. Non mi sembra poco. Quando si smetterà di raccontare le meraviglie della Russia di Putin?

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  18. Penzo, lei parla così perché, ahimè, non conosce il reale concetto di democrazia né la concezione di diritto né il significato di gerarchia, concetti che hanno creato la società e che la storia tramanda. Se vuole vederlo come lo dipingono senza basi storiche, si accomodi. Non mi soffermero nuovamente a spiegare il sistema politico più evoluto nuovamente.

    Dot.sa Faletti, la rivoluzione francese è stata creata ad arte dalla massoneria e ha portato morte e distruzione a lungo termine, con decine e decine di migliaia di morti, persecuzioni, torture, violenze che solo a leggerle ci si sente male, animali aizzati per impiantare un sistema marcio che è stato combattuto eroicamente fino alle porte di Napoli, con eventi eccezionali fra i quali Verona ed Arezzo.
    Il mondo ha lottato contro quello schifo di rivoluzione, nessuno lo voleva, ha assunto solo toni mitologici, e solo la forza e la corruzione hanno avuto la meglio.
    E solo il fatto che le persone siano manipolate per altri fini e a voi vada bene fa comprendere il perché succeda tutto quello che vediamo.
    Le rivoluzioni sono state combattute, questi aspetti andrebbero riportati, nessuno ha accettato senza combattere ciò che è successo.

    Un augurio di Santa Pasqua a tutti.

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  19. La rivoluzione francese cosa? 🤣
    Paolo, ma dove lo ha trovato? Una seduta spiritica 🤪😀😂

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  20. Giulio, ma non è stanco di fare figure?

    Guerre della Vandea
    Armate del Viva Maria
    Pasque Veronesi
    Battaglia di Napoli contro i giacobini

    Queste sono solo alcune, il tema è molto più ampio, ma lei continui a credere che tutti abbiano accettato la rivoluzione battendo le mani, quando la realtà a suon di battaglie e morti è molto diversa.
    Battaglie, fra l’altro, spontanee partite dalle semplici persone e non da reali o nobili.

    Studi prima di commentare.

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  21. Eppure, anche la Russia subì l’influenza delle idee illuministe che contribuirono alla sua modernizzazione sociale e culturale. Ammetterlo significherebbe smentire quanto scritto e riscritto.

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  22. Lei è sicura che fu l’illuminismo a farlo? L’illuminismo si è infiltrato come un virus nelle società, la sua origine è massonica dichiarata, ha dichiarato guerra a Dio ed ha aperto le strade al bolscevismo, nella società ebraica ha generato una spaccatura fra ortodossi e liberali, ed ha aperto le porte al sionismo.

    Se la società fosse progredita naturalmente, tutto questo non sarebbe avvenuto, visto il riscontro storico antecedente con la nostra, di società, quindi una progressione forte.

    Curioso come una persona che si dichiara cristiana, apprezzi l’illuminismo ed il liberalismo, arrivando addirittura ad elogiarli quando sono la causa dell’apostasia, dello scientismo, di teorie scientifiche assurde in ogni ambito e di tutto quello che di male possiamo mettere in pentola.

    Io chiarirei questo aspetto, anziché giustificare centinaia di migliaia di morti cattolici, considerati martiri, e relative persecuzioni ed aberrazioni, oltre ad espoliazioni e furti, in nome di ideologie terrene nemiche della Chiesa. Uno ha combattuto l’altra. Uno vuole la distruzione dell’altra, ed è sorto con questo scopo.
    Non si può stare con i piedi in due scarpe, o si crede in Dio o nelle ideologie terrene contro Dio, come la storia ci ricorda.
    Le sfumature e tolleranze liberali non rientrano in questo campo.

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  23. Naturalmente non rispondo a Paolo, ci mancherebbe, faccio solo una breve spiegazione sul significato della Rivoluzione Francese, in particolare per coloro che potrebbero prendere qualche abbaglio da certe spiegazioni revisioniste e sicuramente fuorvianti.
    La Rivoluzione Francese (1789–1799) è uno degli eventi più significativi della storia moderna, e il suo significato politico è profondo e duraturo. Ha segnato la fine dell’Ancien Régime e l’inizio dell’era contemporanea in Europa e nel mondo.
    -Fine dell’assolutismo monarchico
    La Rivoluzione mise fine al potere assoluto del re di Francia, introducendo forme di governo basate sulla sovranità popolare e il principio che l’autorità politica legittima deriva dal popolo.
    -Affermarsi dei diritti umani e civili
    Con la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino (1789), si affermarono i principi di libertà, uguaglianza e fratellanza, che divennero fondamenta per le moderne democrazie.
    -Nascita del concetto di cittadinanza
    Il cittadino non era più suddito del re, ma parte attiva dello Stato, con diritti e doveri. Questo cambiamento ideologico trasformò il modo di concepire lo Stato.
    -Separazione dei poteri
    La Rivoluzione promosse l’idea che il potere legislativo, esecutivo e giudiziario dovessero essere distinti, ispirandosi a Montesquieu.
    -Laicizzazione dello Stato
    Fu ridotto il potere politico della Chiesa, e furono introdotte misure di secolarizzazione.

    Ripercussioni in Europa
    -Diffusione delle idee rivoluzionarie
    Le idee della Rivoluzione (libertà, uguaglianza, diritti, repubblicanesimo) si diffusero in tutta Europa, alimentando movimenti liberali, democratici e nazionalisti.
    -Reazioni delle monarchie europee
    I sovrani temevano che le rivolte si estendessero ai loro paesi. Ciò portò alla formazione di coalizioni antifrancesi e a una lunga serie di guerre (le guerre rivoluzionarie e napoleoniche).
    -Nascita dei movimenti liberali e nazionalisti
    In molti stati europei, soprattutto durante e dopo l’epoca napoleonica, emersero movimenti che chiedevano costituzioni, maggiore rappresentanza e unità nazionale (ad es. in Italia e Germania).
    -Fine del feudalesimo in molti territori
    L’occupazione napoleonica portò all’abolizione dei privilegi feudali in diverse regioni europee.
    -Codice Napoleonico
    Le riforme giuridiche introdotte da Napoleone, come il Codice Civile, si diffusero in gran parte d’Europa, influenzando i sistemi giuridici moderni.

    Solo per spiegare meglio ciò che tutti, ma proprio tutti abbiamo studiato a scuola e che è alla base dei nostri valori.
    Ma noi siamo indottrinati e per i “liberi” e “sapienti” 😂 questo non vale. Buona vita

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  24. Anonimus, le fonti che ha studiato a scuola, sono liberali / illuministiche o cattoliche?
    So che conosce il detto che la storia la scrivono i vincitori. Secondo lei potrebbero in un paese invaso da un casato liberale con un governo massonico insegnare la parte di storia che andrebbe contro il loro interesse? Vale anche per la Francia, ovviamente.
    La rivoluzione si fa istituzione, e l’istituzione sostituisce la scuola cattolica (la prima vera scuola), con quella statale. Potranno mai insegnare principi cattolici e che illuminismo e massoneria combattevano la Chiesa?
    Non è una domanda polemica, ci rifletta se vorrà.

    Poi, anche da lei, attendo risposta se sia stata voluta ed attesa dalla gente tanto da causare centinaia di migliaia di morti che l’hanno combattuta spontaneamente, come la storia che viene omessa (ma storia rimane), riporta.

    Il suo Dio ha apprezzato tutto quello che è stato causato per sostituire il cattolicesimo con il laicismo e lo scientismo?

    So che conosce la risposta, ad ogni modo so anche che non è quella che mi darà.

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  25. “So’ che conosce il detto che la storia la scrivono i vincitori”,
    e chiedo a Paolo, ma allora chi la dovrebbe scrivere? Ora, la Russia sta distruggendo l’Ucraina e quindi la storia la devono scrivere gli ucraini secondo la sua logica?
    Ma veramente è questo che lei crede? 😂

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  26. @anonimo
    ma lei inzuppa il biscottino parlando di rivoluzione franzese, lo sa benissimo che re Luigi e Maria Antonietta vissero vivi e vegeti nel castello di Versailles, ma quale rivoluzione e rivoluzione, è stata una bravata di monellacci che volevano il pane e invece gli volevano dare le brioches.
    E poi, a cosa serve la costituzione? Ma non bastano i dieci comandamenti? 🤣👌

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  27. Paolo non glisso niente, cerco di spiegare con ironia il significato e l’inutilità della rivoluzione francese. E sicuramente sarò d’accordo con lei un giorno.

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