Cerca
Close this search box.

La Sanità Pubblica, cartina di tornasole dell’Italia della crisi. Riceviamo

Tempo di lettura: 2 minuti
Nell’ottobre dello scorso anno, dopo una visita ginecologica, alla signora P.G. viene prescritto un esame bioptico (detto anche biopsia) per una lesione sospetta.
Pertanto il ginecologo dell’Ospedale di Modica procede subito alla prenotazione e rassicura la paziente che sarebbe stata richiamata rapidamente per essere sottoposta a quell’importante esame.
Nel corso delle settimane successive la paziente tenta inutilmente di ottenere l’esame e ogni volta viene rimandata indietro con la promessa di essere chiamata a breve.
Dopo tre mesi di attesa la paziente si rivolge alla nostra associazione chiedendomi di non compiere alcun formale sollecito legale nel timore di indispettire il personale della struttura.
Aderendo quindi all’invito della paziente mi reco al reparto, in qualità di medic , sperando di ottenere spiegazioni sul caso.
In due occasioni non riesco ad incontrare il medico che segue la paziente e neppure il primario. Al terzo tentativo scopro che non sarebbe consentito l’ingresso e riesco a varcare l’ingresso con l’aiuto di una collega.
Al terzo tentativo, pur non riuscendo ad acquisire notizie sul caso, un’infermiera mi informa che la lista di attesa per le biopsie, in molti casi, si protraggono per mesi e mesi.
Insomma la paziente è stata costretta ad attendere quattro mesi per sottoporsi all’esame. E. però. non è ancora finita e, infatti, vengo informato che per conoscerne l’esito si dovranno attendere, almeno, altri due mesi.
A questo punto non si tratta più di segnalare una semplice criticità!! La struttura sanitaria pubblica non può e non deve sottovalutare i tempi dei prelievi e degli esami bioptici.
Dinanzi a frequenti episodi di inammissibili ritardi (da noi evidenziati anche nel passato) sento il bisogno di una denuncia pubblica !!
I vertici dell’azienda sanitaria di Ragusa, in aperta difformità ai principi di legge, non garantiscono adeguatamente il percorso di prevenzione e cura in presenza di sospette patologie oncologiche.
dr Rosario Gugliotta, presidente Comitato Civico Articolo 32 Ragusa
557451
© Riproduzione riservata

I commenti pubblicati dai lettori su www.radiortm.it riflettono esclusivamente le opinioni dei singoli autori e non rappresentano in alcun modo la posizione della redazione. La redazione di radiortm.it non si assume alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti e fornirà, eventualmente, ogni dato in suo possesso all’autorità giudiziaria che ne farà ufficialmente richiesta.

4 commenti su “La Sanità Pubblica, cartina di tornasole dell’Italia della crisi. Riceviamo”

  1. L’efficienza sanitaria pubblica l’abbiamo apprezzata durante la pandemia, ove per inocularti ti accoglievano col sorriso e tutto filava liscio. Bastava una febbricola che ti piombava tutto il servizio sanitario addosso. Ora invece di curarli, li abbandonano a se stessi oppure se hanno la possibilità, che se ne vadano a pagamento.
    Che spesso trovi gli stessi dottori del servizio pubblico.
    Dott. Gugliotta, non so se Lei è medico, ma l’etica morale di un dottore e tutta la scienza ormai si è ridotta ad una competizione a chi si arricchisce di più!
    La verità è che oggi la scienzah preferisce curare le persone sane per renderli psicologicamente dipendenti dai farmaci.
    Non mi sembra questa l’etica di un “Dottore” e di riflesso di tutto il servizio sanitario a curare la gente per soldi!. Che poi parlando di soldi, un Dottore anche negli anni passati viveva bene economicamente ed era stimato dalle persone. Oggi se vuoi stimare un dottore prima lo devi pagare!

    10
    12
  2. Pensate voi: “per inocularti ti accoglievano col sorriso e tutto filava liscio”,
    quante affermazioni assurde, gli infermieri ed i medici erano felici di inocularti, addirittura ti accoglievano con un sorriso, come il sorriso che i gelatai fanno ai bambini capricciosi.
    Chissà che sofferenza e che dolore per pensare di affermare tutto questo.
    Gli infermieri lavoravano, i medici facevano il loro lavoro, la loro cortesia era la cortesia delle persone “normali” e voi ci vedete sadici che per inocularvi vi sorridevano, e il lupo cattivo vi voleva mangiare.
    Penso che serva un pò di terapia seria.
    Un infermiere che fa semplicemente il suo lavoro con il dovuto rispetto per il prossimo.

    8
    7
  3. Il sorriso vero o falso lo fa anche chi ha un’attività commerciale o certi soggetti malaurusi accolgono a denti stretti?

    6
    2

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articoli correlati

RTM per il cittadino

Hai qualcosa da segnalare? Invia una segnalazione in maniera completamente anonima alla redazione di RTM

UTENTI IN LINEA
Torna in alto