
“Dunque sapevano! Monisteri e Viola sapevano dello spreco e dell’abuso. E lo hanno prima subìto e poi condiviso. Senza fiatare, senza indignarsi. In verità qualche remora l’hanno avuta: pare che sulla tempistica Abbate e Giallongo siano stati frettolosi, si poteva aspettare un poco, la prescia può insospettire. A noi ha insospettito l’intero affaire”. Il segretario del Pd, Salvatore Poidomani, torna sulla questione dell’assunzione di un dirigente nella società a totale gestione municipale Ges.Co., è accusa.
“A questo punto – spiega l’esponente di opposizione – visto che sapevano e che si sono assunti la paternità dell’operato dell’amministratore, il quale non è avvezzo a rispondere, è a loro due che rivolgiamo alcune richieste: 1) Monisteri e Viola sanno che non è possibile dare incarichi fiduciari nelle società partecipate? 2) Non è anomalo che un amministratore che abbia ricevuto un incarico fiduciario possa affidare a sua volta un incarico di natura fiduciaria, trasformando di fatto una società pubblica in una azienda privata? 3) È stata fatta una valutazione preventiva sull’effettiva utilità dell’incarico che si intende affidare? 4) Possono mostrare alla città la relazione dalla quale si evince la necessità e l’urgenza di affidare un incarico esterno per un lavoro inutile? 5) Sanno che il lavoro inutile è tra i compiti che dovrebbe svolgere l’amministratore? 6) Quali criteri sono stati adottati per selezionare il soggetto cui affidare l’incarico fiduciario? 7) È stato verificato che all’interno della società non vi siano dipendenti in possesso delle professionalità richieste? 8) Quali sono le competenze tecniche di Falco, a parte l’amicizia con Abbate? 9) Si può conoscere la durata del contratto e il compenso che sarà erogato al coordinatore? 10) Può la sindaca informare la città del compenso che viene riconosciuto all’amministratore? 11) Come giustificano il pagamento di un ulteriore emolumento con il fatto che 48 famiglie debbano ancora percepire dal Comune ben 11 mensilità di stipendio, oltre al TFR?
Il PD – conclude l’avvocato Poidomani – stavolta non resterà inerte in caso di ulteriore silenzio della Sindaca e denuncerà il tutto alle autorità competenti, in primo luogo alla Corte dei Conti cui verranno inviati, altresì, gli atti relativi al trasferimento del personale dalla SPM alla GESCO, unitamente a quelli inerenti l’attuale incarico professionale.
La prassi sgradevole di non rispondere alle interrogazioni delle opposizioni ha ormai raggiunto livelli inaccettabili per una città dalle tradizioni democratiche come Modica”.
1 commento su “Gesco incarico professionale. Modica, il Pd va giù pesante”
I chiarimenti richiesti dal PD potrebbero essere forniti dalla Amministrazione solo se la procedura foss stata fatta, nell’esclusivo interesse della comunità, in modo regolare, trasparente. Non fornire tali chiarimenti, invece, potrebbe essere indizio della presenza di vizi nella procedura, mettendo in dubbio la sua liceità. Si faccia la dovuta chiarezza, nell’interesse dei cittadini, che pagano profumatamente per avere i servizi.