Roberto Benigni sostiene/afferma che la Costituzione italiana è la più bella del mondo. E, forse, ha proprio ragione.
Per analizzare la Costituzione ed i suoi 139 articoli, credo sia necessaria una premessa. La Carta Costituzionale, che si posiziona al vertice delle fonti del diritto, è la legge fondamentale dello Stato. Essa disciplina i rapporti tra governanti e governati, tra i tre poteri dello Stato (legislativo, esecutivo e giudiziario), nonché – essendo la nostra una costituzione programmatica – gli obiettivi che i pubblici poteri devono (cercare di) realizzare. Tale Legge è entrata in vigore il 1 gennaio 1948, dopo due anni di lavoro (non del tutto sereno) da parte della “Commissione dei 75”, dove “75” indica i componenti incaricati di redigere il progetto costituzionale.
Al nostro “Statuto” non mancano dei caratteri fondamentali, che rappresentano il modus operandi della e sulla nostra Carta Fondamentale. Esaminiamo innanzitutto il primo: la Costituzione Italiana è scritta. Trova ragione d’essere in un documento, a differenza della Costituzione Inglese che si basa su norme consuetudinarie (Costituzione non codificata).
Ulteriore carattere è quello che si identifica nella rigidità della Costituzione. Quest’ultima non può essere modificata per mezzo di leggi ordinarie, bensì richiede un particolare procedimento, molto più complesso e con maggioranze qualificate.
È una costituzione lunga, in quanto non si occupa solo dell’organizzazione dello Stato e dei poteri che lo compongono, ma contiene una serie di norme su molti argomenti, i quali non si limitano solamente a dettare i principi generali, ma entrano nel dettaglio esplicativo.
Caratteri molto importanti sono quelli della compromissorietà e della laicità. L’Assemblea Costituente era formata da appartenenti a tutte le forze politiche, aventi ideologie, molto spesso, divergenti tra loro. Inoltre, la laicità, separa nettamente il piano politico da quello religioso, senza che entrambi interferiscano l’uno con l’altro.
Ultimo elemento, ma non per importanza, è quello della democraticità, dove la sovranità appartiene al popolo.
Tale premessa è molto importante per poter leggere, in un’ottica critica, la nostra Carta Fondamentale.
- 4 Ottobre 2024 -
1 commento su “L’ora legale – Pillole di Costituzione a cura di Piergiorgio Ricca”
Da come è partito, Piergiorgio Ricca forse vorrà parlare della “Sostituzione” Italiana, non della Costituzione!
Spero che parlare di ottica critica della carta costituzionale includa anche una riflessione a quanto sia stata maltrattata e calpestata la nostra Costituzione. Definita la più bella del mondo oltre che scritta, pensata e ragionata da persone dotate e istruite. Con le palle insomma!
Oggi invece abbiamo i nostri lisergici politici che vantano ad ogni occasione questa costituzione facendo confusione con la democrazia, questa democrazia, ma che la calpestano di continuo come fosse carta straccia.
Ben vengano queste pillole, sicuramente aiuteranno molti a comprendere la follia che viviamo oggi.
“Chi vuol muovere il mondo, prima muova se stesso”.
Socrate