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Infidi piani per la pace…l’opinione di Rita Faletti

Tempo di lettura: 2 minuti

C’è una gran voglia di pace e un gran daffare nel presentare piani e proposte perché tacciano le armi. Ci riproverà Erdogan dopo i festeggiamenti per il terzo mandato presidenziale, ci ha provato una prima volta la Cina con la vaghezza dei suoi 12 punti respinti da Kyiv, ci ha provato una seconda volta con una “mediazione” che di buono contiene solo l’esclusione dell’arma nucleare. Palesemente filorussa, nessuno ipotizzava il contrario, il perno è il cessate il fuoco immediato, vale a dire la resa dell’Ucraina. Scomparsa ogni ambiguità precedente, la Cina parla il suo linguaggio: i territori conquistati da Mosca, a Mosca rimangano. Lo strumento della forza, nel pensiero cinese, prevale su tutto il resto, anche sul principio del rispetto della sovranità territoriale menzionato tra i 12 punti precedenti, a condizione,  ça va sans dire, che quel principio trovi sempre applicazione in riferimento al territorio cinese e a quello sottratto dalla Russia all’Ucraina con la violenza. L’emissario di Xi, Li Hui, decorato da Putin, dopo aver lasciato Kyiv, ha portato a termine il compito affidatogli dal presidente della Repubblica popolare: convincere le capitali europee ad abbracciare la proposta di pace cinese (e russa) e staccarsi da Washington. Gli autocrati di Pechino e Mosca confidano nel “divide et impera”, separare gli europei babbei dagli americani scaltri e ridurre i primi a più miti consigli sull’Ucraina. A forza di ritenersi più furbi di tutti, Xi e l’amico Putin non hanno compreso che la macchina degli aiuti è partita e difficilmente potrà essere fermata dai loro tentativi di circonvenzione di incapace. In larga maggioranza, gli europei e i loro governi, qualunque ne sia il colore, non abbandoneranno l’Ucraina al suo destino, cioè alle grinfie russe. Lo stesso Scholz, flemmatico cancelliere tedesco, pressato dall’energico ministro degli Esteri, la verde Annalena Baerbock, ha inviato a Kyiv una quantità di armi inferiore solo a Stati Uniti e Regno Unito e ha stanziato per la Difesa 100 milioni di euro. Per ora Pechino si è prestata a dare una mano a Mosca, ma il raggiungimento della pace non è affare che le interessi, anzi, una guerra lunga che tenga gli Stati Uniti lontani dall’Indo Pacifico è quello che si augura. Intanto, anche il Vaticano è impegnato nel costruire la difficile missione di pace che ha affidato al cardinale Zuppi, d’intesa con il segretario di stato cardinale Parolin. Quest’ultimo, ha realisticamente ammesso che non c’è alcuna pretesa di “arrivare a creare le condizioni per la pace”, ma un clima favorevole tra le parti sarebbe già un passo avanti. Parolin ha infatti posto l’accento sulla speranza, che è ultima a morire, ma, aggiungerei, non dà certezza alcuna benché con la fede e la carità sia una delle virtù teologali. Neanche l’incontro tra il Papa e il presidente ucraino ha segnato un punto nella direzione sperata. Nonostante la cordialità, il suo valore è stato puramente simbolico. Ognuno è rimasto sulle proprie posizioni, Bergoglio convinto che a qualcosa bisognerà pur rinunciare, Zelensky indisponibile a cedere sul tema della sovranità territoriale: la pace si farà quando l’esercito di Mosca sarà tornato all’interno dei confini russi. A dire il vero, Zelensky non si era fatto illusioni sull’esito dell’incontro e a Kyiv si sospetta che la visione del Vaticano sia inconciliabile con gli obiettivi ucraini. A rafforzare il sospetto, la posizione di equidistanza assunta dal Papa fin dall’inizio dell’invasione, la reticenza di fronte al distinguo tra aggressore e aggredito, l’attenzione a non nominare mai il nome di Putin, l’accusa alla Nato, il mai celato fastidio nei confronti del “bellicismo” occidentale, ma il silenzio sui crimini commessi dai regimi. Non è un mistero che il Papa argentino veda come fumo negli occhi il Paese a stelle e strisce e quanto ad esso si riconduca. Bergoglio ha le sue convinzioni politiche e sarebbe insolito se non ne avesse. Il potere spirituale non impone l’imparzialità politica, che è altra cosa dal farne mostra. Può capitare, come spesso è accaduto, che il vescovo di Roma eserciti un doppio potere, spirituale e temporale, che si riflettono l’uno nell’altro con conseguenze che lo rendono simile al politico, con la differenza che al logo del partito viene sostituita la croce.

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21 commenti su “Infidi piani per la pace…l’opinione di Rita Faletti”

  1. Condivido quanto scritto nell’articolo, però sono dell’idea che l’UE e quindi la NATO debbano rinunciare per sempre all’Ucraina. Il rischio di uno scontro nucleare è sempre più vicino (Santoro e Orsini lo fanno capire ogni volta che ne hanno la possibilità) e a quel punto cui prodest?

  2. E’ irrealistico che Putin si ritiri, nessuna strategia ha funzionato e nessuno scontro può sconfiggerlo. Non a caso, si pensa ad una nuova Germania est ed ovest per l’Ucraina.

    Irrealistico inoltre, che le armi portino la pace, il che rende complici gli italiani di qualsiasi crimine commesso dagli ucraini.

    Irrealistico per giunta, parlare di nato che difende l’integrita territoriale ucraina a maggioranza filorussa, quando proprio adesso si è riaccesa la questione Kosovo, e la nato difende gli indipendentisti contro la Serbia.

    Due pesi e due misure, ipocrisia lampante, menzogne quotidiane per supportare evidenti interessi del padrone. Tutti cattivi, tranne chi gioca sporco e dalla seconda guerra mondiale in poi fa le sue porcate a casa nostra ed a spese nostre, giocando con propaganda, fake e utilizzando parole come slogan che si intrufolano nei cervelli di chi è poco avvezzo a ragionare autonomamente ed accetta passivamente (e supinamente), qualsivoglia politica anche a proprio danno.

  3. Tonino Spinello

    Bergoglio negli ultimi anni mi sembra una bandiera al vento, oggi ne dice una domani un’altra e poco si interpreta quello che vuole essere il suo pontificato. Secondo me il Pampero è stato incastrato dagli illuminati e non ha più tanto spazio di manovra per potere esercitare la sua missione. Missione affidata da Dio!
    Se un sindaco “ecologista” di Grenoble propone di cancellare Pasqua e Natale per sostituirli con celebrazioni LGBT è perchè Bergoglio non ha saputo e non ha mai preso una posizione ferma e decisa per questo attacco frontale al cristianesimo nonostante le ripetute esortazioni di Ratzinger. Vedi se questo sindaco si potrebbe permettere di sostituire il ramadan con una celebrazione arcobaleno. E non ditemi perchè ha paura che qualcuno glii taglia la testa perchè non è vero. Le teste di solito saltano per accadimenti a noi poco noti e sono di tutt’altro scopo e significato. Per carità, poi il fanatico lo trovi ovunque, anche tra i cristiani. Quindi se Bergoglio non riesce nemmeno a proteggere il cristianesimo e i Cristiani, come possiamo pensare che sia capace di mediare una pace tra un sanguinario e un nazista che va in giro per il mondo a raccattare soldi e fucili perchè gli è stato affidato questo compito?
    Da tempo ormai si parla di mediazioni di pace, da Xi a Erdogan al ridicolo Di Maio (ndr), e puntualmente tutti a sostenere la tesi che tutto sia a favore di Putin perchè vicini a lui. Quando invece si chiede all’occidente di mediare loro, tutti a reti unificate dicono che la pace la deve decidere l’Ucraina e il suo Presidente per come la vuole e per come deve essere fatta. Noi possiamo aiutarli solo con armi e soldi. Se però come tempo fa successo Zelensky ammicca ad una possibile mediazione, viene subito stoppato di brutto dall’occidente. Questo significa solo una cosa se a molti non è ancora chiaro, è la Nato con tutti i suoi affiliati che è in guerra con Putin, quindi è l’anglosfera che decide se Zelensky deve o non deve aprire questi negoziati. E non è vero che Putin non vuole la pace, è l’occidente che ha deciso la mattanza in Ucraina e solo perchè non può permettersi di perdere. Ne va della reputazione nazista!
    Quindi cara Dott.ssa Faletti, se i suoi amici atlantisti hanno deciso che la guerra dev’essere combattuta fino all’ultimo uomo, non ci sarà tregua perchè neanche Putin è disposto a fare marcia indietro. Specie oggi che grazie a questo conflitto ha fatto rialzare la testa a molti stati oppressi dimostrando loro che gli occidentali non sono poi cosi forti e potenti come fanno intendere. Ha dimostrato loro come l’occidente ha costruito il suo impero sulla sabbia e che l’industria di Hollywood ha contribuito e non poco a renderli invincibili in quanto intoccabili.

  4. Purtroppo nessuno farà mai un passo indietro. Sarebbe una sconfitta! La Russia doveva fallire l’estate scorsa, invece hanno rinviato il collasso finanziario americano. Massimo si arriverà al 2025, poi ci sarà lo scontro totale con armi nucleari. Bisogna pensarci prima nelle cose……adesso la guerra è partita, nessuno potrà fermarla. Ci saranno milioni di morti…..!!! Adesso c’è pure il Kosovo……quella gente non sono come gli italiani, o europei, l’abbiamo visto l’altro ieri come hanno attaccato l’esercito della Nato……quella è gente che non ha paura. Aveva ragione Pertini quando diceva che la Nato ci avrebbe portato la guerra. Ormai è troppo tardi.

  5. Le forze Nato presenti per garantire la pace nel Kosovo, non sono sotto l’egida dell’Onu, ma della Nato. La Nato che bombardava Belgrado, creando di fatto la Repubblica del Kosovo. E che in questi anni non ha fatto nulla per garantire i diritti ai Serbi. Una bomba a orologeria…..infatti Stoltemberg invierà altri 700 militari. La Nato non può permettersi un’altra guerra.

  6. Quanto è probabile che Putin, non riuscendo a stroncare la resistenza ucraina o nel tentativo di porre fine alla guerra per qualche ragione, decida di ricorrere all’arma nucleare? Il rischio non si può escludere. Quindi, per evitare di rischiare una catastrofe che inevitabilmente coinvolgerebbe anche la Russia, poniamo di fermare l’invio di armi. Quale stato europeo si assumerebbe per primo questa responsabilità? Forse l’Italia? Parigi, Londra e Berlino hanno appena rinnovato il loro pieno sostegno a Kyiv in termini politici ed economici e in importanti pacchetti di aiuti militari, per non parlare dei Paesi baltici, dei nordici e della Polonia. Le spacconate nucleari di Putin e del suo entourage impressionano i due signori da Lei citati, per tornaconto personale? Quello che invece impressiona me è l’inettitudine sul campo di un Paese che dispone di un numero di uomini e mezzi militari infinitamente superiore a quello del Paese invaso. Dunque, cui prodest continuare ad aiutare Kyiv? Oltre che agli ucraini, che altrimenti farebbero una brutta fine, e qualcuno potrebbe dire chissenefrega, anche a noi. Vede, l’Ucraina sta combattendo per difendere la sua libertà ma anche la nostra. In questa guerra noi mettiamo le armi, Kyiv ci mette gli uomini. Cosa vale di più? E se abbandonassimo un paese costretto nella condizione di guerra non dalla sua volontà o dalla Nato o dai mercanti di armi, ma dalla volontà di chi l’ha aggredito, e l’aggressore decidesse, tra qualche tempo, di riprendere le sue operazioni di conquista? “Meglio vivere sotto la peggiore delle dittature che essere morti” ha detto il professor De Masi a un Bruno Vespa visibilmente colpito. “Libertà o morte” era il motto della Rivoluzione francese. E mi tocca scomodare Hegel: la libertà è una rischiosa conquista, la merita solo chi mette in gioco la propria vita e preferisce la morte alla sottomissione e alla prepotenza altrui. E’ una decisiva prova del fuoco che divide gli uomini tra chi è capace di dominare e chi soltanto di obbedire. Ora provi ad immaginare se gli americani, invece di attraversare l’Atlantico per venire in Europa a difenderci contro il Terzo Reich, si fossero chiesti: cui prodest? Hitler stava preparando l’assalto al potere mondiale, quello che sta facendo Putin. La nostra ignavia sarebbe di gran lunga superiore al coraggio dimostrato dal popolo ucraino che si è fatto esercito contro il nemico.

  7. Tonino Spinello

    Se gli americani non vengono da oltre oceano per salvarci dal Terzo Reich, è perchè ormai siamo andati avanti e abbiamo il Quarto Reich. Quello democratico liberale fondato e modellato dagli americani stessi, quello che sta combattendo contro tiranni e dittatori sanguinari. Se gli eroi americani non vengono a salvarci è perchè la storia ha preso un’altra direzione e mettersi sul suo cammino, significa essere distrutti definitivamente. Alla fine poi gli americani non sono cosi stupidi come si pensa, forse lo siamo noi europei che ancora non abbiamo capito che siamo quasi senza ossigeno perchè gli eroi da oltre oceano ci incitano al gioco della guerra intanto che loro fanno i salti mortali per difendersi le loro banche con la sua moneta.
    “Non si può tornare indietro dopo aver aperto gli occhi”.

  8. Signora Faletti, intanto La ringrazio per avermi replicato e ne sono contento.

    Quello che penso è questo: La Russia non permetterà mai che l’Ucraina cambi schieramento di campo passando tra le fila dell’ UE (leggi: Germania) e della NATO (leggi: Gran Bretagna-USA). L’unica soluzione che potrebbe accontentare i due contendenti e salvare la loro faccia sarebbe una Ucraina territorialmente libera e integra con Donbass e Crimea non facente parte di nessuna federazione. Altrimenti sarà la Russia a porre fine alla guerra esattamente come fecero gli USA col Giappone nell’agosto del 1945.

  9. Tonino Spinello

    Lettura 185, ricordiamoci sempre che quanto successo in Giappone è stato un privilegio solo ed esclusivamente degli Ameri-cani!
    Come è bene ricordare che tale bomba o la sua formula fu rubata ad Hitler. In cambio, molti nazisti furono portati in America e protetti fino alla loro morte. Si dice che qualcuno è ancora vivo. Sul nazismo non si è mai approfondito (come il fascismo in Italia) perchè dopo il conflitto mondiale è partita l’ascesa dell’atlantismo democratico. In pratica l’unipolarismo fino ai giorni nostri. Gli atlantisti, o meglio America Gran Bretagna e Israele hanno protetto i nazisti fautori dell’olocausto e finanziato i loro discendenti fino ad utilizzarli in Ucraina. Ma per noi occidentali è Putin quello capace di distruggere il mondo. E come non crederci se ha 6.000 testate nucleari. Ma si può pensare veramente che una potenza militare come la Russia dovrebbe ricorrere al nucleare per annientare l’Ucraina? O ci piace sentire che i Wagner si lamentano per gli scarsi rifornimenti e tutte le lamentele studiate dal suo Generale in accordo con il Cremlino? Ogni volta che Prigozhin ha fatto esternazioni contro Mosca, puntualmente ha assestato un duro colpo agli ucraini, ma questo nessuno ci fa caso. Anzi non ci devi fare caso! Se Putin avesse voluto, oggi tutta l’Ucraina sarebbe rasa al suolo e senza ricorrere al nucleare. Questo lo avete mai pensato?
    Ma siccome non dobbiamo pensare, allora ci affidiamo ai nostri narratori cronisti.
    Molti illuminati politici occidentali hanno sottovalutato la Russia e hanno trascurato anche che Putin è un buon giocatore di scacchi!
    Putin voleva solo l’Ucraina indipendente com’era prima e senza missili puntati contro, questo accordo è stato rotto da parte della Nato e oggi possiamo dire com’è iniziata ma non possiamo sapere come finirà.

  10. La Russia di Putin, alla guerra nucleare, preferisce quella sub convenzionale..
    Ovvero spostare “l’incendio”, dentro l’Europa…attraverso la porta balcanica..e sta facendo pressioni..

    Non lancerà ordigni ad alto potenziale nucleare in Ucraina, al massimo scatenerà un incidente camuffato in una centrale atomica..

  11. A proposito dell’intervento militare americano che ci avrebbe salvato, sarebbe utile ricordare che la seconda guerra mondiale scaturisce a causa della crisi del capitalismo di quegli anni.

    Sia gli usa che Gb, hanno fomentato il conflitto perseguendo i loro stessi interessi. E’ stato alimentato sia l’intervento giapponese in Cina che supportata l’ascesa di Hitler.

    Lo scopo di usa e Gb era quello di far scannare giapponesi e tedeschi con l’urss per poi ottenere la vittoria e, quindi, il predominio.

    I polacchi avevano nelle loro mire la conquista di territori russi già prima della seconda guerra, e miravano al ristabilire i confini di fine 1700.

    Negli anni ’30, i polacchi avevano intensi legami con la germania, vedendo nei tedeschi degli alleati nella loro personale guerra contro i russi.

    La Polonia ha avallato la guerra in etiopia italiana, l’intervento giapponese in Cina ed ha supportato tutte le mosse naziste in Europa (Reno, Austria, Cecoslovacchia…). La Polonia cerco anche di annettere la Lituania. La Polonia, ha anche negato assistenza militare al suo alleato francese, per proteggere la Cecoslovacchia.

    I polacchi volevano nei loro territori l’Ucraina, e vedevano in Hitler un alleato per raggiungere i loro scopi, non si preoccupano di loro aggressioni in quanto al tempo il loro esercito era più potente di quello del terzo Reich. Rifiutarono anche l’aiuto russo quando l’attacco tedesco era evidente sarebbe accaduto. I polacchi fanno le vittime, in realtà furono i russi a far ”risorgere” la Polonia.

    inghilterra e Francia, in quanto alleate, avrebbero dovuto intervenire, ma non fecero praticamente nulla.

    Gli alleati, spinsero hitler a combattere su due fronti, cosa che sapevano sarebbe stata fatale per la germania, già visto nel secondo Reich.

    Ecco, questi sono i buoni angloamericani, che fanno scoppiare guerre per risolvere problemi economici e ricavarne profitti. Pianificano e compiono, e spesso, mandano avanti gli altri per procura. Sempre stato così.

  12. @lettura185
    Se la deformazione professionale ha un suo peso nel forgiare il modo di pensare e agire, la calma apparente del capo del Cremlino è il portato della sua esperienza nel Kgb, insieme all’arte della dissimulazione, come minacciare l’uso dell’arma nucleare a giorni alterni da più di un anno, compito svolto da Medvedev, con due effetti opposti: accrescere il terrore per piegare l’avversario, o creare assuefazione e indifferenza. Al di là delle minacce, sia Russia che Stati Uniti sanno che non ci sarebbe più futuro per entrambi.

  13. @terrorista
    Ipotesi probabile la Sua, confermata dai legami che la Russia coltiva con alcuni Paesi sui quali potrebbe far leva per disseminare discordia all’interno dell’Ue. Uno di questi è l’Ungheria di Orban, sempre critico con Bruxelles e il meno ostile alla Russia avendo rifiutato di firmare le sanzioni contro Mosca. Il motivo è l’interesse: impossibilità a rinunciare al gas russo, contrapposto però alla consapevolezza che i dipendenti pubblici ricevono gli stipendi regolarmente dall’Ue ma non dall’alleanza degli autocrati. L’Europa, per il premier magiaro, è un insostituibile salvadanaio. E c’è la Serbia, da sempre legata per cultura alla Russia. Il premier serbo Vucic e Putin si sentono spesso e la guerra in Ucraina ha richiamato combattenti che si sono uniti alla Wagner. Ieri è tornato fuori il nome di Artem Uss, figlio di uno dei direttori dell’azienda petrolifera statale Rosneft. Era stato arrestato a Malpensa e trasferito ai domiciliari a Milano in attesa di essere estradato negli Stati Uniti con l’accusa di contrabbando di petrolio venezuelano, esportazione di tecnologia che serve ai missili balistici da lanciare contro Kyiv. Fatto sta che il 22 marzo scorso, una banda di criminali serbi lo liberava, facendolo arrivare a Belgrado e da là a Mosca, con tante grazie di Putin e dei servizi segreti russi che non avrebbero potuto intervenire direttamente e con la figuraccia dei servizi e della magistratura italiani. Putin ha la conferma su chi può fare affidamento per creare problemi all’Europa e a volte basta una scintilla.

  14. Tonino Spinello

    E che mi dice degli agenti del Mossad che sono già in Israele senza che i nostri inquirenti potessero interrogarli per chiarire l’accaduto sul lago Maggiore? Oltretutto ci dicono che siamo alleati! Se Artem Uss è fuggito nonostante ai domiciliari, chi è quello bravo? I russi che lo hanno liberato, o gli italiani che se lo sono fatto scappare?
    Sempre a coprire quello che non volete vedere o approfondire!
    In Europa ora oltre a Orban che non vuole essere lo schiavo della BCE abbiamo ancora quella spina nel fianco di Erdogan da addomesticare. Dott.ssa Faletti, non si è accorta che al Parlamento Europeo sono stati per tre giorni col bottone nero in segno di lutto perchè non sono riusciti a mettergli il loro fantoccio? Questa è un’altra sberla sul muso agli atlantisti.
    Lei dice di avere una certa deformazione professionale nel dire o capire le cose, Se fossi suo collega non so che tipo di deformazione professionale avrei avuto, ma di sicuro dai miei colleghi sarei preso per deformato mentalmente.
    Un Abbraccio

  15. Tonino Spinello

    Non è che sono precipitoso Dott.ssa Faletti, forse un pò prevenuto per come espone i suoi discorsi. Ad esempio fa intendere che Orban sta nell’Unione Europea perchè gli fanno comodo i soldi mentre aquista il gas dalla Russia perchè non vuole pagarlo per quattro volte in più. Fa intendere pure che l’Europa è il nostro salvadanaio e l’Ungheria come tutti gli altri paesi “affiliati” debbono per questo riconoscenza incondizionata. E tutto solo perchè non abbiamo la nostra autonomia monetaria.
    Questa non è democrazia, con i soldi si fanno solo schiavi e molti paesi europei stanno incominciando a comprendere che questo giochetto non potrà durare ancora per molto. Questo un pò il mio precipitoso pensiero dovuto anche ai precedenti dialoghi.

  16. @Vincenzo, forse non si è accorto in quale tipo di bolla storica parallela viva. La storia è una, e per quanto difficile sia oggi stabilire la verità, di certo c’è che non la trova in quanto è sicuro di dare per assodato. ”La storia la scrivono i vincitori”, non è una frase fatta, già l’avevo detto.
    Ma comprendo che aprire gli occhi, e la parte veramente più difficile per le persone. Ognuno, comunque, troverà la sua personale molla per comprendere, solo questione di tempo.

  17. ”La storia la scrivono i vincitori”, capisco perché nella sua “bolla storica” la scrivono i perdenti… siamo messi bene allora.
    Anche i tedeschi che hanno perso la guerra, la scrivono la loro storia esattamente come la conosciamo tutti, ma anche i russi che contribuirono alla sconfitta dei Tedeschi sono esattamente d’accordo con noi e non hanno necessità di retropensieri.
    Osservo la sua necessità di trovare interpretazioni e recondite nuove formulazioni della realtà, forse si tratta di esercizi utili a scrivere romanzi.
    La storia ed i fatti sono quelli che sono, se così non fosse sarebbero stati scritti diversamente, e lei, li obbietterebbe allo stesso modo in cui li obbietta oggi.
    Stia sereno Paolo e buona serata

  18. @Vincenzo, io sono molto sereno, chi non lo è, è proprio colui che sente e vede che c’è qualcosa che non va, senza ammetterlo, ma non sa cosa né da che parte girarsi ed iniziare, e più che filosofeggiare, non può fare altro, perché quanto apprende da vari utenti non ha modo alcuno di contestarlo, in quanto più veritiero delle verità conosciute, che però donano sicurezza e permettono di vivere in zone di comfort dalle quali si ha viva paura di uscire.
    La paura fa vivere sottomessi, fa accettare ogni cosa, fa credere alle incredibili e, per certi versi, comiche assurdità che propinano, fa scorrere la propria vita serenamente perché altri decidono al posto proprio e si declina ogni responsabilità.
    Creda a ciò che vuole, pubblicamente, ma tanto sappiamo benissimo come stanno le cose, entrambi.

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