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Crescono i costi dei beni di consumo in provincia di Ragusa

Carasi (Ust Cisl) “L’inflazione erode ancora pezzi importanti di salari, retribuzioni e pensioni”
Tempo di lettura: 2 minuti

“I costi dei beni di consumo, in provincia di Ragusa, stando ai dati Istat, sono aumentati, in media e nel giro di un anno e mezzo, di un valore compreso in una forbice tra il 15 e il 20%. E non c’è speranza che tornino indietro. Ma solo quella di mantenerli stabili. Ecco perché, per noi della Cisl, in questa delicata fase, la grande priorità è legata al tema dell’inflazione che continua a erodere e a mangiare pezzi importanti di salari, retribuzioni e pensioni. Mentre a livello nazionale si sta cercando di negoziare un accordo triangolare, tra governo, sistema delle imprese e organizzazioni sindacali per mettere sotto controllo prezzi e tariffe oltre che arginare la speculazione, a livello provinciale occorre creare un tavolo dello sviluppo che monitori l’andamento dei prezzi e, soprattutto, individui le strategie migliori per fermare questa fase galoppante che sta erodendo la forza d’acquisto dei lavoratori e delle famiglie”. E’ il senso della riflessione che arriva dalla segretaria generale dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, a proposito di un fenomeno che sta determinando numerosi motivi di preoccupazione anche nell’area iblea. “A fianco di ciò – prosegue ancora Carasi – è indispensabile imprimere una forte accelerazione su investimenti pubblici e privati e contrastare le disuguaglianze geografiche, generazionali, di genere e fare del Mezzogiorno la vera grande priorità nazionale ed europea. Dobbiamo cercare di pensare sin da ora a quello che potrà accadere in futuro e avere una visione il più possibile adeguata per quanto concerne lo sviluppo di un territorio che ha molto da dire ma che deve essere messo nella condizione ideale per poterlo fare”.

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6 commenti su “Crescono i costi dei beni di consumo in provincia di Ragusa”

  1. La Carasi come sempre ci riporta le cose che dicono i politici e tutto l’indotto del mainstream. Cose che sappiamo perchè li viviamo giorno per giorno. Solo che non dice mai perchè siamo arrivati a questo, di chi sia la colpa e per la quale non si trovano soluzioni. Anzi non si vogliono trovare perchè il sistema che avete creato ha deciso che il popolo deve vivere al limite della sopravvivenza e guardare a voi come possibili risolutori a questo fenomeno che ricordiamolo, è indotto. Ma siccome i sindacati sono parte integrante di questo sistema, allora è ovvio che ripetono le cose che gli dicono di dire per addolcire la pillola ai lavoratori e alle imprese. Quest’ultimi poi giorno per giorno li perdete perchè non credono più in voi e tutti i vostri colleghi. Ormai siete solo delle comparse che la fanta-politica utilizza per sottomettere imprese e lavoratori favorendo la disgregazione economica e sociale del Paese. Non solo quella Iblea.
    Più voi fate la parte di essere interessati, e più facile gli viene condurre questo virtuosismo atlantico fondato sul profitto e sulla sottomissione finanziaria. Se per caso state cercando i motivi o i colpevoli di tutto questo degrado economico e sociale, basta guardarvi allo specchio!

  2. Già, ma non sappiamo di chi è la colpa! Per esempio i pasticceri vendevano le loro torte a 14 euro al kilogrammo, oggi ce le troviamo a 20 euro al kilogrammo… ma cos’è stata una magia? Un aumento del 42%, ma i dipendenti almeno avranno un aumento del 42% oppure si pappa tutto il datore di lavoro con la scusa che c’è la guerra in Ucraina o che c’è stato il covid?
    Vai a mangiare una pizza e l’aumento è netto, addirittura superiore anche al 50%… ora sappiamo bene che anche l’aumento della “poca” materia prima non può spiegare quello smisurato aumento dei prezzi finali considerando anche che il pagamento stipendi o salari sono rimasti pressochè uguali.
    Sarebbe giustificato qualsiasi aumento se almeno aumentassero le retribuzioni, altrimenti è solo vile speculazione.
    Ma i commenti che seguiranno daranno la colpa ai governi o alla politica oppure a tutte le balle possibili, ma nessuno penserà anche alla speculazione di “certi” commercianti.
    La storia si ripete…
    questo è il sistema che ci governa, un sistema di commercianti, imprenditori “imbroglioni” e “furbi” che marciano in tutto per fregare i più deboli, e i beni di consumo sono lo strumento per fregarci.

  3. Commovente quanto detto Pippo, ma guardi anche che la pizza o i dolci, non sono beni di prima necessità. A parte i costi delle materie prime raddoppiati. Perché non mi parla dei costi dei prodotti di prima necessità? Tipo farina pane ecc.. O forse si è dimenticato che molti portano ancora le cicatrici delle astronomiche bollette di luce e gas? O si è dimenticato del suo pupillo Draghi quando le diceva: “Vuoi la pace o il condizionatore”? Ma siccome Pippo ama Draghi fino alla morte, allora è felice di come gliela mette in quel posto. Ma quale Pippo, in quel posto gliela mettiamo i pizzaioli e i dolcieri.
    Mi perdoni Pippo, questo è quello che intendo quando dico che ci facciamo la guerra dei poveri!

  4. Lo so benissimo che siete i dolcieri, i pizzaioli, i baristi, tanti imprenditori ed i commercianti tutti che ce la mettono in quel posto (naturalmente non tutti ma in larga maggioranza si sono difesi bene), peccato che poi date la colpa allo stato, all’euro, tanto il popolino vi crede.
    Draghi non avrebbe mai potuto cambiare questo stato di cose, già dall’inizio aveva compreso l’enorme entità degli imbrogli dell’ecobonus del 110% fatta dai populisti che volevano aiutare il popolo e l’economia, invece stavano arricchendo gli imprenditori, guadagni e ruberie enormi e per le persone deboli niente, anzi dovranno pagare questi enormi sprechi.
    Io sicuro Spinello che lei comprende benissimo ciò che scrivo, sono sicuro della sua intelligenza ma non lo dirà mai questo, lo scrivo comunque per fare comprendere come stanno realmente le cose a chi legge.
    Ogni giorno è uno stillicidio di inchieste avviate per imbrogli sull’ecobonus, un continuo svegliarsi sui danni fatti da quell’incapace, di Conte, chieda a persone che non hanno usufruito del bonus necessario perché in case da ristrutturare che non avevano santi in paradiso, chieda ai più deboli della utilità di quella politica populista.
    Ma si rassereni Draghi non c’è più, e saranno sempre i poveri a pagare, sempre.
    Ma non ha risposto alla mia domanda, lei ha dipendenti? Ha aumentato il loro stipendio Tonino? Perchè no? Forse loro non “devono” risentire delle crisi? E perché mai? Loro non hanno una loro vita, una loro famiglia, una loro dignità?
    Non ho mai accettato che i dipendenti privati o pubblici sono gli unici “italiani” che non possono evadere le tasse e non potranno mai decidere l’entità dei loro stipendi, questa è la vera ingiustizia e la vera guerra ai poveri.
    Oggi sentiamo che si va nella direzione della tassa unica, la cosiddetta flat tax che aumenterà il divario ricchi poveri, colpa anche dei poveri che votano inconsapevolmente.

  5. Il declino dell’Italia è stata la liberalizzazione delle attività, voluta da politici senza scrupoli, l”avvento di Monti e avanti fino a Draghi. La globalizzazione è una pratica per sottomettere, che tende a cancellare la peculiarita’ produttiva di una nazione per il privilegio di altre. Una imposizione consumistica e una omologazione che toglie identità. Il costo della vita incontrollabile e incontrollato sta centrifugando le famiglie, e gli aumenti della spesa e dei consumi, non trovano giustificazione se non nella costante speculazione in ogni settore. Certo, gli stipendi sono al palo, ma non è rincorrere il maggior salario che ci si salva. Stanno riorganizzando il mondo! L”europa a trazione tedesca e francese, gioca per tutelare le loro ricchezze e cinicamente guarda alle sofferenze degli altri. La rabbia pervade,il carrello si restringe ma la soluzione non vogliono trovarla. 1€ l’aumento dell’ingresso ai musei per l’alluvione, la guerra in ucraina, le accise rimangono sempre, intollerabili e insostenibili, sul groppo del popolo ai limiti della sopravvivenza. La signora Carasi batte il colpo, ma trascura come il sindacato abbia avuto un ruolo di complicità nel sistema…. scandaloso.

  6. L’adeguamento degli stipendi e dei salari agli enormi aumenti dei beni di consumo sono necessari per stabilizzare le cose. E’ lo squilibrio fra prezzi di mercato esagerato e retribuzione che aumenta la povertà ed in ultima analisi peggiora le cose.
    Il fatto che ogni stato cerchi di tutelare la propria ricchezza, mi dispiace che l’Italia non riesca a farlo, invece.

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