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Ex convento a Ibla, Comibleo: “Il tempo passa senza soluzione”

Ma possibile che la politica locale non riesca a trovare una via d’uscita?”
Tempo di lettura: 2 minuti

“Sono trascorse circa tre settimane da quando il soprintendente di Ragusa, Antonino De Marco, ha dichiarato che ci si sta adoperando per fare in modo che l’ex convento di Ibla, bloccato ormai da anni, possa finalmente vedere la luce nel senso di avere la garanzia che i lavori ripartano. Purtroppo, però, il tempo passa e di notizie positive non se ne hanno. Una cosa ci chiediamo: ma la politica, esattamente, in tutto questo, quale ruolo svolge? Possibile che non esista un deputato regionale della nostra area che sia in grado di prendersi a cuore davvero la situazione, di battere i pugni sul tavolo a Palermo e di trovare una soluzione che aggradi tutti per riuscire, finalmente, a riavviare l’opera? Ci sembra una vicenda assurda, ancor più perché la stessa, ormai, va avanti, tra pochi alti e molti bassi, da decenni”. Sono le riflessioni, amare, di Comibleo a proposito dello storico immobile che sorge lungo la circonvallazione Ottaviano. Il comitato spontaneo di residenti della città antica di Ragusa lancia un ulteriore appello affinché possa essere trovata una soluzione in tempi rapidi. “Non ci interessa lanciare accuse, sarà il tempo a stabilire chi ha fatto bene e chi ha fatto male in questa vicenda – dicono ancora dal Comibleo – in questa fase è necessario che si possa fare affidamento a tutte le risorse a nostra disposizione per arrivare al dunque. E’ indispensabile che i lavori all’ex convento possano ripartire prima dell’estate. Altrimenti sarà stato tutto fiato sprecato e le belle parole utilizzate sul rilancio di Ibla si disperderanno nel vento. Capiamo tutti i problemi che ci sono stati, meno il fatto che, ancora oggi, a distanza di anni, non si sia riuscita a individuare una soluzione valida. Perché mai?”.

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2 commenti su “Ex convento a Ibla, Comibleo: “Il tempo passa senza soluzione””

  1. A Modica c’è un bellissimo palazzo barocco, di fronte alla chiesetta di San Michele, mi sembra si chiami Tommasi Rosso, ebbene ho visto un mare di turisti fermarsi ad ammirarlo e fotografarlo meravigliati. Ebbene questo palazzo andrebbe restaurato e reso fruibile ai turisti culturali , con fondi statali o regionali e con il beneplacito e accordi con i proprietari.

  2. Bisogna programmare percorsi turistici, dopo una recensione dei siti monumentali, architettonici e archeologici e naturali. Con eventuali accordi con i privati e cercando in generale di abbellire e restaurare, se no bisognerà non scacciare i mercanti dal tempio strumentalizzando le feste cattoliche.

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