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“Il Maggiore e gli anestesisti…. che mancano”. Lettera all’Asp

Tempo di lettura: 2 minuti
I segretari di Cgil Ragusa, Camera del Lavoro di Modica e Fp Cgil Ragusa, hanno scritto una lettera al direttore generale dell’Asp Ragusa per evidenziare la grave carenza di personale all’Ospedale Maggiore di Modica, in particolare al Pronto Soccorso e anestesisti. Di seguito il contenuto.

Preg.mo Direttore,

la Cgil ha posto, da anni ma con più determinazione nei mesi scorsi, la questione della sanità ragusana all’attenzione del territorio ragusano e alle sue istituzioni. Evidenziando le criticità rinvenute in tutta la sua articolazione, nel suo sistema organizzativo, dalla medicina ospedaliera a quella territoriale. E lo ha fatto in una ottica costruttiva, sforzandosi di mantenere un profilo dialogante ma determinato, sia col territorio sia con il Direttore dell’azienda sanitaria.

Ha evidenziato in particolare le grandi difficoltà che quotidianamente si riscontrano nella gestione del Pronto soccorso di Modica, chiedendone ripetutatemente il potenziamento sia in termini di risorse umane che di qualità nella erogazione dei servizi sanitari agli utenti. 
Sappiamo che Ella è  intervenuto promuovendo un possibile riassetto del Pronto Soccorso in funzione delle unità date, ma dobbiamo prendere atto che non sono stati raggiunti standard piu alti in termini generali su questo punto fondamentale delle politiche sanitarie. Ciò non vuol dire attribuirLe responsabilità, perché siamo consapevoli che il sistema sanitario dipende sempre più da scelte pensate, attuate o meno, a livello regionale. Noi abbiamo il dovere di porre in chiaro ciò che è  oggi il livello della sanità nel suo complesso e su questo non possiamo esimerci. Semmai intendiamo ancor di più alzare le antenne dell’attenzione sulla sanità, chiamando alla responsabilità che gli pertiene l’Assessorato regionale alla Sanità.
Non ci siamo limitati  soltanto a rilevare questo aspetto, implicitamente abbiamo anche posto in risalto la relazione del Pronto soccorso con i vari Reparti. Oltre a dover ben funzionare il Pronto soccorso, devono essere bene adeguati anche i Reparti. Questi, oltre alle criticità interne, su cui faremo un focus più avanti, sembrano essere soggette anche a difficoltà derivanti molto spesso dal fatto che la penuria di anestesisti non gli consente di programmare debitamente gli interventi chirurgici.
Non è raro che si verifichino interventi già programmati che vengono differiti perché non ci sono anestesisti disponibili o che non si possano programmare, anche se necessario intervenire subito, perché mancano gli anestesisti. Non ci soffermiamo ad elencare altri casi in cui per mancanza di anestesisti non può avviarsi la programmazione complessiva degli interventi chirurgici, fatto che costringe i pazienti a rinvii sine die, spingendoli a rivolgersi altrove.
Questa precaria organizzazione degli interventi a nostro avviso mette in difficoltà gli operatori sanitari, a partire dai chirurghi  che devono effettuare spesso gli interventi in una condizione di minore serenità.
Si accetti o meno, il dato è  questo. L’Ospedale di Modica vive quotidianamente di queste disfunzioni, in parte legate a una non buona organizzazione, ma anche dovute ad una ormai inverterata scelta di fornire al nosocomio modicano neanche lo stretto necessario, sia sotto il profilo della dotazione professionale che infrastrutturale. Invero ciò avviene non solo per l’Ospedale di Modica, ma anche per quello di Vittoria, e forse anche per quello di Ragusa.
Una scelta – per carità- che parte da lontano e che vede, purtroppo, i suoi frutti amari nel presente. Ma ora bisogna invertire il corso.
Non possiamo soggiacere a questo stato di fatto, perché la base del territorio, ossia i cittadini, vivono sulla loro pelle le disfunzioni del sistema sanitario e chiedono di farci carico della problematica.
Abbiamo pensato, per questo motivo, di scriverLe e soprattutto chiederLe un incontro, al fine di poter dare una definizione ottimale ad un servizio essenziale per la sanità, quello di un organico adeguato di anestesisti al Maggiore di Modica. È chiaro che l’urgenza in questo momento è  fortemente legata al sottodimensionamento di questa figura sanitaria, ma oltre agli anestesisti, occorre evitare la sistematica spoliazione  sanitaria di un territorio investendo in mezzi e soprattutto in risorse umane.
Cordiali saluti
I Segretari   Giuseppe Scifo,  Salvatore Terranova, Duilio Assennato
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© Riproduzione riservata

12 commenti su ““Il Maggiore e gli anestesisti…. che mancano”. Lettera all’Asp”

  1. Salvatore Rando

    Commovente disamina sulle carenze croniche del personale al Maggiore e in modo particolare degli anestesisti. Punto primo, come mai non si è intervenuti per eliminare il numero chiuso nelle università per la specialistica? I pochi che raggiungono gli obiettivi vengono sistematicamente assunti nei grandi centri di Catania Messina e Palermo, lasciando scoperto, come sempre accade le piccole realtà. Secondo, sugli anestesisti impegnati nelle strutture ospedaliere di Ragusa, Vittoria e Modica siamo sicuri che sono distribuiti in maniera equa o in qualche realtà ci sono più anestesisti del dovuto chenon possono esserecutilizzati altrove, tant’è che a Modica vengono anestesisti da Catania per le sedute operatorie e ben remunerati. Chiedere incontri per fare passerelle (come è già successo a Scicli nel dicembre scorso) non servano, qualcuno deve rispondere a livello Nazionale e Regionale a cominciare dal Ministro Speranza e dell’Assessore alla salute siciliana, come mai non intervengono per rimuovere gli ostacoli, acclarati da anni, per mettere nelle condizioni il Sistema Sanitario Nazionale di dare risposte ai tanti cittadini che reclamano il diritto alla salute. Il Covid ha scoperchiato un sistema sanitario che non funziona perché è stato favorito il privato aggravato dal silenzio dei partiti e perché no anche dei sindacati tutti a tifare per il sistema lombardo. È giunto il momento di mettere da parte le chiacchiere e rimettere il SSN al posto che merita tra i migliori al mondo, i fondi del PNRR servono per questo.

  2. Quello che viene citato in questa esplicita lettera, non è altro che, Una di quelle emergenze, che sta dentro ad una emergenza (che dovrebbe terminare il 31 Marzo), ma che poco crediamo nel ripristino immediato delle condizioni ottimali del Maggiore di Modica, anche a conclusione di questa annosa emergenza. Qualsiasi emergenza richiede la propria celerità, ed un impegno sano di responsabilità, nel portare a termine qualsiasi problematica degna di riconoscimento sociale e collettivo. La richiesta di figure medico-professionale, dovrebbe rimanere un caposaldo di necessità, dovere sacro santo di chi lo lamenta e lo sostiene. 2 Anni fa ci siamo accorti, che poco si era investito in Sanità, I tagli erano divenuti a dismisura d’uomo, si cercava di tappare le falle su un sistema che faceva acqua da per tutto, ….. il Covid doveva essere uno strumento per il futuro, utile a riammorbidire le coscienze, per un mia culpa Amministrativo, la dove occorreva una crescita di settori e di qualità, in cambio veniva offerta una forbice a bocca larga, per tagliare anche quello che di necessario ci veniva offerto territorialmente. In verità se in questo dato momento non ci sarà un imput per risanare il perduto, o le possibili conquiste…. carissimi lettori…… credo allora che la pandemia non abbia servito lezioni a nessuno. Giorgio

  3. Salvatore Terranova

    Caro Rando, accettiamo da tutti le puntualizzazioni o i rilevi critici, non certamente da chi da decenni è veramente aduso a promuovere passarelle, di quelle improduttive e vuote.
    Noi abbiamo posto un problema con l’obiettivo di lenirne almeno la intensità, se non sarà possibile, in questa fase, risolverlo del tutto.
    Non abbiamo fatto alcuna polemica con nessuno né attribuito colpe e responsabilità, abbiamo semplicemente appalesato un problema che esiste e che va affrontato efficacemente. Del resto, siamo persuasi, e lo abbiamo anche scritto, che tutto il personale sanitario al Maggiore, dai chirurghi all’ultimo medico, è riuscito a dare tantissimo agli utenti e a realizzare tanto, anche se non stato messo, spesso, in condizioni ottimali. Il Maggiore di Modica è l’esempio emblematico di come avviene la spoliazione di una istituzione pubblica che ha la missione di rendere vivente una norma costituzionale.
    Questo è un aspetto incontrovertibilmente reale. E su questo ci siamo spesi, a volte purtroppo socvombendo, perché bla politica ha ritenuto fare altre scelte, ovviamente sbagliate.

  4. Salvatore Terranova

    Come abbiamo evidenziato il sacrificio quotidiano del personale paramedico, amministrativo e ausiliario cui va la nostra solidarietà e attenzione.
    Abbiamo l’obiettivo di contribuire, nel nostro piccolo, a rendere la sanità pubblica più adeguata e non inferiore a quella di derivazione privata.

  5. La Sanità italiana era la numero uno al mondo. Adesso ridotta a (……) grazie a personaggi che non sono all’altezza. I giovani, disoccupati o all’estero.

  6. Salvatore Rando

    Caro amico Terranova se la passerella è  rivolta al sottoscritto hai sbagliato persona. In verità una passerella l’ho fatta insieme al Sindaco di Modica Abbate al ministero della salute per incontrare la Lorenzin grazie all’on. Nino Minardo per parlare del riordino degli ospedali della Sicilia perché l’assessore alla salute aveva spedito il piano di riordino declassando il Maggiore ad ospedale di Comunità, la Lorenzin ha bloccato questa porcata inserendo il Maggiore a DEA di primo livello al pari di Ragusa e Vittoria. L’assessore alla salute non contento ha penalizzato il Maggiore non assegnando 8 posti letto di Astanteria, unico in Sicilia dei DEA di primo livello. A memoria nessuno dei politici e dei sindacati ha aperto bocca. Queste storture hanno penalizzato il Maggiore, carenza di personale medico infermieristico ed ausiliario. Sempre a mia memoria quando si parlava di piani di riordino degli ospedali erano sempre incontri animati con i vertici dell’Asp perché la ragusanocentrocita’  è  sempre prevalente, venivo spesso accusato di essere campanilista, in special modo da qualche RSU della Cgil, perché chiedevo equa distribuzione dei servizi e reparti nei tre ospedali, perché le voglie  ragusane non potevano essere suddisfatte per carenza di spazi, tant’è che i posti letto non assegnati sono stati ripresi dalla Regione. Il nuovo ospedale di Ragusa ha 213 posti letto pochi spazi per pretendere tutto sicché e stato progettato e finanziato per l’ampliamento. Dicevo qualcosa che non andava?

  7. L’importante e prioritario è soprattutto cambiare nome all’ospedale… Ma perché non andate a quel paese a fare le passerelle…

  8. La peggiore della virologia. Il..il virus nella medicina locale , la politica ignorante del bla bla bla uomini chi che per fama e per denaro. Continua ..scrivere. Le mere ragione che hanno da sempre dato meno del minimo alla cura di una citta’..\persone che x trovare cura dignitosa arrivano Vittoria..A me dispiace che non ricordo bene.. ma i migliori lasciano il nostro stabilimento della sanita’.da sempre.

  9. Reintegrate le persone che avete lasciato a casa senza stipendio perché non vaccinate…. E indite concorsi puliti. E vedrete che il problema lo risolvete. Ma non sarà così perché avete fatto carne di porco della sanità pubblica a cominciare dalla nomina politica dei direttori sanitari e dei primari.

  10. Tante persone sono disponibili a lavorare in ospedale, servono concorsi e persone serie che rispettino le regole.
    Per quanto riguarda i medici, occorre andare a chiedere a tanta gente che ha parlato di rinnovare ed a migliorare l’Italia (a parole) ma non ha fatto nulla nelle università e nella sanità.
    Qualcuno aveva chiesto di potere utilizzare i fondi del MEF per riorganizzare la Sanità, ma i grandiosi populisti non hanno voluto, non hanno voluto perché poi avremmo dovuto rimborsare quei soldi, come se tutto il resto ed i soldi che sono arrivati dall’Europa sono regalati.
    Oggi tutti i nodi vengono e verranno al pettine e vedremo come stanno le cose nel mondo reale.
    Un salutone a tutti coloro che non volevano il TAP (gasdotto che porta il gas dall’Albania), oggi grazie al TAP riusciamo a non fallire seppur con costi enormi, i boccaloni della politica almeno capissero il danno fatto.

  11. Ed ecco spuntare la sindrome focalizzante projettiva di Pippo..
    Tutta colpa dei populisti, ma dov’era quando amministravano i precedenti governi che hanno tagliato a destra ed a manca in tutti i settori…
    distruggendo l’Italia intera ( Sanità, Giustizia ed Istruzione DOCET )..

  12. Che dire della scellerata amministrazione comunale modicana, che pensa a trovare nuovo nome al Maggiore..invece di adoperarsi a porre rimedio alla ragusanacentricita dilagante..

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