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Italiani alla fame…l’opinione di Rita Faletti

Tempo di lettura: 4 minuti

L’Italia, se si dà credito a certe descrizioni, è ridotta come un paese del Terzo mondo. Povertà sempre più diffusa, file sempre più lunghe alla Caritas, rinuncia alle cure mediche, disoccupazione. Un quadro desolante al quale fa da contraltare la detestata ricchezza di pochi che detengono la maggior parte del patrimonio mobiliare e immobiliare del Paese. La povertà esiste e non è certo l’annuncio dal balcone di un ministro della Repubblica a eliminarla, ed esiste la ricchezza, per fortuna, condannata come sterco del diavolo. Come sempre, la realtà non corrisponde alle narrazioni estremizzate, poco attendibili, in particolare se usate come strumento di propaganda politica. Della sinistra moralista d’antan, che dovrebbe altrimenti accontentarsi di fare la spola tra diritti civili e ambientalismo, e della destra, dove Salvini e Meloni hanno capito che il tema dell’immigrazione ha fatto il suo tempo e l’europeismo è condizione indispensabile per avere i denari del Recovery, argomento questo al quale gli italiani sono assai sensibili. Per sapere come stanno le cose, giacché nel dibattito pubblico la verità è occultata, bisogna leggersi i dati elaborati da Itinerari Previdenziali, il Centro studi diretto da Alberto Brambilla, le cui fonti sono l’Istat e il ministero dell’Economia. Gli ultimi dati sono riferiti alle dichiarazioni IRPEF del 2020, anno d’imposta 2019. Gli italiani erano allora 59,7 milioni e dalle “dichiarazioni” emerge quanto segue: 14,48 milioni dichiaravano 3.750 euro lordi l’anno, 11,66 milioni dichiaravano 11.250 euro lordi l’anno, 8 milioni ne dichiaravano 17.500. In totale, 34,14 milioni di contribuenti hanno pagato 14,7 miliardi di IRPEF, pari all’8,35% del totale d’imposta. Solo il 13,22%, cioè 5,5 milioni di italiani, meno del 10% della popolazione, ha dichiarato dai 35.000 euro in su, versando il 58,86%  di tutta l’IRPEF, senza però godere di alcuna agevolazione (servizio sanitario e altri servizi di cui beneficiano i tre gruppi precedenti, forniti da Stato, regioni, comuni). Se ai redditi di quest’ultimo gruppo si sommano quelli compresi tra i 29.000 e i 35.000 euro,  risulta che il 71% di tutta l’IRPEF è a carico solo del 21%. C’è  infine la fascia di chi ha dichiarato redditi superiori ai 100.000 euro (netti 52.000), pari all’1,21%, che versa il 19,56% dell’IRPEF. E’ la fascia, con le due precedenti, dei cosiddetti ricchi, ai quali i parlamentari della sinistra vorrebbero aumentare le tasse e applicare una patrimoniale. Una lezione esemplare a chi manda avanti la baracca quasi per tutti. E perché si sappia quanto indigenti sono davvero gli italiani, ricordiamo che il nostro Paese è al primo posto per possesso di abitazioni, autoveicoli, cellulari; i giocatori d’azzardo abituali sono 2,5 milioni nelle 140 mila sale scommesse. Siamo primi in Europa per le macchinette da gioco ubicate in 85 mila esercizi commerciali. Sono oltre 17 milioni i nostri concittadini che hanno giocato d’azzardo almeno una volta. In totale, nel Paese si rischiano tra i 127 e i 147 miliardi. E volete che nessuno consulti una maga? Per il piacere di essere imbrogliati, gli italiani spendono più di quanto venga accantonato annualmente per i fondi pensione. Inoltre, sono più di 8 milioni i pensionati assistiti totalmente o parzialmente dalla fiscalità generale, 3 milioni le persone che godono del reddito o pensione di cittadinanza e altri 3 milioni che beneficiano degli ammortizzatori sociali: moltiplicati per il numero medio di persone a carico (1,48) si scopre che 20 milioni di italiani sono assistiti dallo Stato. Quindi: chi paga le tasse? Per garantire  al 57% dei contribuenti, che versa un’imposta sul reddito pari a 15 miliardi, il diritto alla salute, alla scuola e all’assistenza, occorrono almeno 174 miliardi. La differenza è a carico del 13% dei contribuenti che dichiarano redditi al di sopra di 35.000 euro e che versano il 59% dell’IRPEF. Ma la povertà economica è spesso conseguenza della povertà educativa e sociale di cui soffrono circa 10 milioni di Italiani, molti dei quali affetti da dipendenza da alcol, droghe, ludopatie o da altri problemi alimentari come anoressia e bulimia. Povertà a parte, vantiamo un’economia sommersa di proporzioni stratosferiche e siamo, in Europa, tra gli ultimi per dinamica produttiva e investimenti. Un Paese di finti poveri governato da una classe politica la cui unica vocazione è il potere, garantito dalle marchette.

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1 commento su “Italiani alla fame…l’opinione di Rita Faletti”

  1. Tonino Spinello

    Tutte le informazioni che ci propinano quotidianamente servono solo per creare caos e confusione. Non solo, chi in grado di interpretare i numeri, le proiezioni, le statistiche ecc. si trovano nella condizione di non poterli ben decifrare e di conseguenza anche loro danno numeri e spiegazioni alquanto imprecisi se non farraginosi. Questi intellettuali, professionisti di statistiche, sanno fin troppo bene che i numeri e le statistiche divulgate dalle varie associazioni o enti di statistiche (quali l’Istat) sono falsate o modificate per indirizzare il popolo o la politica in base alle esigenze o all’interesse del momento. Quindi questi professionisti (che non sono stupidi) pur capendone il significato, devono seguire e commentare le cose secondo ordini o condizionamenti per fare apparire le cose come devono apparire. Specie quando dietro ci sono interessi importanti e specie se programmati nel tempo con cura e precisione. La politica, questa politica e questi politici, non sono in grado né all’altezza di capire quanto tutto gli sta sfuggendo di mano senza battere ciglio, se non addirittura senza accorgersene. Ma se in questo preciso periodo abbiamo questa politica, non è perché l’hanno voluta gli Italiani come si pensa, ma perché è stato tutto studiato per ritrovarci una classe dirigente mediocre e infantile. Questo per potere portare avanti un progetto esoterico contro il popolo Italiano e Mondiale. Infatti il “Piano del Nuovo Ordine Mondiale” prevede una generalizzazione di un sistema di controllo totale sull’essere umano. Tutto è sotto gli occhi di tutti, ma tutti non vogliono vedere come questo sistema pian pianino sta venendo fuori e come molti (messi a libro paga) cercano di mistificare la realtà con spiegazioni alquanto bugiarde ma forti del potere di comunicare senza essere contraddetti in quanto tutti allineati al pensiero unico. Questo vale per tutte le cose che interessano al Nuovo Ordine. Per arrivare a questo, servono molti soldi, soldi che nel nostro caso dipendono esclusivamente dalla Ue e dal suo intermediario Draghi.
    Cosa serve per completare il progetto:
    1) Pandemia
    2) Variante
    3) Vaccinazione obbligatoria
    4) Passaporto di vaccinazione
    5) Carenza globale
    6) Falsi attacchi informatici
    7) Legge Marziale
    8) La scomparsa del denaro fisico
    9) Reddito universale
    10) Credito sociale
    11) Transumanesimo
    12) SOTTOMISSIONE COMPLETA

    Ora chi non vuole vedere il fine del progetto, può almeno vedere chiaramente che alcune misure sono già state prese e altre stanno arrivando.
    In definitiva, se adesso siamo dei finti ricchi o finti poveri, fra un po’ il popolo (cioè i miserabili) non avrà questo tipo di distinzione sociale, tutti saremo sottomessi ai pochi eletti che ci guideranno all’inferno! Ma nonostante, da più parti del mondo vedo e spero che questo progetto sta scoppiando nelle mani di chi lo ha progettato e di chi lo sta eseguendo. E qui ci vuole proprio: Che brucino all’inferno!

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