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L’eccezione Pierpaolo Sileri…l’opinione di Rita Faletti

Tempo di lettura: 6 minuti

 

L’equazione meriti uguale incarichi è estranea alla cultura nazionale e alla prassi dei governanti. Al contrario, infilarsi nei principali gangli della vita del paese è un tic dei politici che il più delle volte rovinano quello che toccano. Rettori di università, presidenti di banche, direttori di aziende e enti pubblici sono nella maggior parte dei casi espressioni di un partito o di una coalizione. E’ questione di “discrezionalità”, che altro non è se non l’arbitrio nelle decisioni di affidare incarichi apicali  piuttosto che a persone competenti e preparate ad amici o, peggio ancora, a parenti. Nell’era in cui questo sistema guasto avrebbe dovuto essere eradicato al grido di “onestà”, i promotori del populismo gli hanno applicato il marchio di perpetuità. Ne è un esempio plastico l’esilarante e surreale vicenda di Cotticelli, generale dell’Arma, nominato commissario alla Sanità calabrese nel Conte1 grazie alle simpatie della Grillo. Il dimissionario commissario, non sapeva di doversi occupare del piano Covid, “Dovevo farlo io?” e a propria discolpa ha ipotizzato di essere stato vittima di raggiri o forse drogato. Ma questo è solo l’inizio della saga calabrese. Il successore di Cotticelli,  Zuccatelli, in passato bocciato dall’elettorato ma sostenuto da Leu e Pd ( Speranza e Provenzano), viene nominato in fretta e furia per gestire l’emergenza con ampie disponibilità di risorse. Malauguratamente, se ne esce con una frase a dir poco inadeguata alle circostanze e all’incarico appena ricevuto: “Ti becchi il Covid solo se ti baci lingua in bocca per 15 minuti”. Questa è la qualità dei personaggi ai quali i malcapitati calabresi si sono trovati ad affidare la loro salute. Ma siccome a tutto c’è una spiegazione, la scelta di Zuccatelli sarebbe servita soprattutto a preparare il terreno al prossimo governatore della regione, strappandola così al centro destra. Jole Santelli, infatti, era in quota Forza Italia. La missione concepita per l’ormai ex commissario non era poi così impossibile, dal momento che tra i diversi poteri, ci sarebbe stato anche quello di indicare i nomi dei commissari straordinari delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi. A stretto giro, è sopraggiunta la nomina di Gaudio, ex rettore dell’Università “La Sapienza”, il quale non ha accettato con la scusa che la moglie non vuole saperne di andare a Catanzaro. “A Catanzaro si vive benissimo” ha commentato il sindaco della città eletto ben quattro volte consecutive. Ovviamente, le ragioni del “No, grazie” di Gaudio non sono attribuibili agli strilli della moglie, bensì a contrasti all’interno del Governo: i Cinque stelle non vogliono saperne di lui e pretendono di assegnare il posto di commissario a Gino Strada. “Qui Strada si troverà benissimo” ha detto il sindaco di Catanzaro “meglio che a Kabul”. Ma pare che ancora al fondatore di Emergency non sia giunta dal Governo nessuna voce di nomina. In questo panorama da teatro d’avanspettacolo, dove ogni cosa ha la precedenza sull’unica cosa che conta e che farebbe la differenza, cioè la competenza, è potuto accadere l’impensabile: il movimento che ha sdoganato l’ignoranza come condizione di “purezza” indispensabile per un governo del cambiamento, in settembre ha nominato vice ministro alla Sanità un chirurgo con un’esperienza di 25 anni alle spalle, un master all’università di Chicago, 167 pubblicazioni scientifiche e una bassissima percentuale di mortalità negli interventi.  E’ Pierpaolo Sileri, il medico prestato alla politica, come egli stesso dice di sé, che abbiamo imparato a conoscere seguendo i vari dibattiti televisivi ai quali ha preso parte dallo scorso marzo, quando il virus ha iniziato a correre e fare le prime vittime. Il vice ministro è un pentastellato anomalo. Non parla per slogan e formule precostituite a differenza di molti suoi colleghi grillini e non è ideologico né supponente, ma parla con naturalezza ed è pragmatico. Dice quello che pensa, non dovendo mettere la sua poltrona in sicurezza, neanche quando ammette la mancanza di preparazione dell’esecutivo di cui fa parte di fronte alla seconda ondata della pandemia. Ha anche detto di considerare la carica politica che riveste un servizio al Paese e che a fine legislatura non ha intenzione di ricandidarsi ma ritornare alla professione a cui ha dedicato studio e sacrifici. Nel 2023 andrà al San Raffaele di Milano, che è l’eccellenza in Italia, dove ha vinto un concorso nel 2016, nel reparto di Zangrillo, l’anestesista accusato di negazionismo da “chi non ne capisce”. Né parassita, né raccomandato, Sileri può sostenere la priorità della competenza in ogni settore.  Nel 2017 ha fondato con Giuliano Gruner l’associazione Trasparenza e Merito, che ha la finalità di eliminare il cancro del nepotismo dalle università italiane: “La politica si è mangiata la sanità italiana”.

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2 commenti su “L’eccezione Pierpaolo Sileri…l’opinione di Rita Faletti”

  1. La politica ha mangiato tutto quello che c’era da mangiare. A differenza di qualche tempo fa, almeno la vecchia politica lasciava le briciole e bene o male ci si accontentava. Poi hanno inventato le aspirapolvere o le scope elettriche e da allora neanche le briciole, si aspirano anche quelle. Sileri mi ha impressionato all’inizio della pandemia quando ammise candidamente in una Tv che aveva appreso dalla moglie che si doveva chiudere tutti. Mi fece tenerezza e rabbia, un Vice Ministro non sa cosa succede? Poi spiegò che nessuno lo aveva informato, neanche una mail o una telefonata, è come se fossi escluso commentò! Pensai tra me che molte teste sarebbero cadute, e invece l’indomani non si fece più parola di questo, qualche commento veloce e basta, nessuno apri un caso e da allora non ho più voluto seguire i media perché ho avuto la conferma di quanto il cerchio sia chiuso per orientare l’informazione. L’informazione di massa ovviamente! Ormai quando capita, li ascolto per capirne cosa ci sta dietro, e vedo giornalisti che non fanno le domande che dovrebbero, interventi di qualcuno che sta per dire ma viene dirottato in altro discorso, politici che parlano per mezz’ora e alla fine che hanno detto? Boo!!! Se a qualche politico gli scappa qualcosa, qualche frase azzardata e non viene soppesata dal giornalista, che senso ha fare questo mestiere? Per fama? Per soldi? Ma tutti ogni sera è come se recitano il Santo Rosario con tutte le Litanie annesse e connesse! Quindi lo scopo qual è? Confondere l’opinione pubblica, aizzare le persone l’uno contro l’altro o per partito preso o per opinioni diverse, in pratica per niente, creare quanto più confusione possibile, tanto da non capire più il bene dal male. Ciò significa che intanto molte cose vanno fatte sottobanco e sottovoce per arrivare alla marmellata e senza essere visti. Non essere visti è importante, perché se qualcuno ti scopre, diventi un ladro, e tutta l’opinione pubblica ti giudica, ma se non ti vede nessuno allora sei sempre la persona perbene che tutti stimano e tifano per te. Non sei ladro! In Calabria non si trovano più Commissari perché quelli perbene, corretti e onesti non arrivano al punteggio, e quindi fuori dalla graduatoria, quelli da inviare, con qualche pendenza penale (obbligatoria per raggiungere il punteggio) sono tutti occupati nei vari enti, non resta che guardare nelle carceri e chissà che qualcuno lo trovano!

  2. La Calabria detiene il record di “fratelli muratori” , proveniente dalla politica e dalla ndrangheta .
    Le armi clandestine spopolano ed il “piombo” è sottocosto ……..
    Nessuno è al sicuro , men che meno chi deve ricoprire cariche istituzionali .

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