Chi è Rocco Casalino? E’ un signore, si fa per dire, responsabile della comunicazione di Palazzo Chigi, ovvero il portavoce del premier Conte, di cui, si vocifera, segue ogni passo e di cui controlla ogni virgola, pare per disposizione di Giggino, il quale teme che il primo ministro faccia dichiarazioni fuori copione nelle sue apparizioni in pubblico e nelle interviste con i media. Così, Casalino fa gli onori di casa, accoglie esponenti della stampa, ministri e ospiti stranieri. E’ onnipresente e si è convinto di essere anche onnipotente. Dopo le intimidazioni da bravaccio di Di Maio al ministro dell’Economia Tria: tiri fuori i soldi per il reddito di cittadinanza, Casalino, intanto che il ministro del Lavoro era in Cina a promuovere l’industria italiana, chissà con quali risultati, ha dichiarato guerra all’ultimo sangue (“finirà ai coltelli”) ai tecnici di via XX Settembre: “Se non ci sarà il reddito di cittadinanza, allora per tutto il 2019 ci dedicheremo soltanto a far fuori tutti questi pezzi di m… del Mef. Non ce ne fregherà niente, neppure dell’instabilità finanziaria”. Tracotanza a cinque stelle e linguaggio da bettola, inimmaginabili in un paese civile, ma da noi divenuti abituali e perfino apprezzati per merito del movimento del Vaffa che ha sdoganato il gergo sguaiato così efficace nella comunicazione con il suo popolo e lo ha introdotto nei luoghi in cui non dovrebbe entrare. In un diffuso clima di imbarbarimento che rischia di corrompere ogni angolo del paese, il gergo troglodita fa il paio con la natura stessa di chi lo usa, è parte della carne e del sangue dei grillini, il “core”identitario da cui sgorgano le fandonie inventate per travisare la realtà, le promesse roboanti della campagna elettorale, la truffa chiamata democrazia diretta, l’attacco ai tecnici, il principio secondo cui “la mia ignoranza vale quanto la tua competenza”. La scoperta avversione per chi sa e sa fare, cioè conoscenza e competenza, e l’atteggiamento apologetico riservato a chi non sa e non sa fare, non si spiegano quando, nei curricula di alcuni pentastellati, emergono un corso, una qualifica, un’esperienza inesistenti. Il curriculum di Rocco Casalino non fa eccezioni: conseguimento di un master’s degree in economia presso la Shenandoh university, nello stato della Virginia, smentito dall’università. Questi “puri” mentono sperando di non essere scoperti o sono costituzionalmente bugiardi? Se fosse vera la seconda ipotesi, le conseguenze potrebbero essere esiziali per il paese, osservato da fuori con crescente sospetto. Ma le imprese di Casalino, passato alla notorietà dopo la partecipazione al “Grande Fratello”, esperimento psicologico-mediatico con interessi di studio su persone fragili e instabili, non finiscono qui. Il responsabile per la comunicazione al Senato e coordinatore della comunicazione nazionale, regionale e comunale per il movimento 5stelle, oltre al manifestato intento di cacciare i tecnici del Mef se non dovessero “trovare i dieci miliardi per il reddito di cittadinanza”, forse aspira ad eliminare le voci critiche del movimento. La stampa libera è una delle sue fisse, tanto che aveva proposto l’abolizione del finanziamento pubblico ai giornali. L’idea non l’ha del tutto accantonata. Lo scorso luglio, infatti, a Salvartore Merlo, giornalista del Foglio, ha detto: “Ora che il Foglio chiude (gli sarebbe piaciuto ma non è successo) che cosa andrai a fare?” Pronta la risposta ironica del quotidiano: “Adesso che il Foglio chiudi, che vuoi che facessimo? Ce ne staressimo qua. Che dovremmo fare ce lo dovrebbi chiedere a Giggino”. Casalino intanto ci prova a mandare segnali minacciosi alla stampa non allineata dando credito a chi vede nel movimento una vena totalitaria. Niente opposizione, niente ostacoli alla dittatura dell’incompetenza.

3 commenti su “Bullismo di Rocco Casalino…………………….l’opinione di Rita Faletti”
ANALISI PERFETTA BRAVA
Non fate il mio nome, dite da fonti parlamentari.
Come dire, minacce con metodo mafioso.
Questo è il dramma.
Il loro linguaggio è studiato per colpire quello che era il ceto medio, le persone più a disagio, persone che non vogliono soluzioni ragionevoli, ma un colpevole da distruggere.
Ogni legge, ogni proposta deve essere presentata come esemplare punizione.
Serve sempre un colpevole ad ogni costo.
in pratica è il ventriloquo di Conte…