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Impianti sportivi a Scicli. Scimonello risponde al sindaco

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SCICLI, 23 Luglio 2025 – In merito alle dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino Mario Marino, durante la seduta aperta del Consiglio comunale, sull’impiantistica sportiva locale, il giorno dopo è arrivato il pronto riscontro da parte dei gruppi di opposizione. A distanza di due giorni, torna a parlare dopo un periodo di silenzio l’ex Assessore allo Sport della città di Scicli Guglielmo Scimonello (foto), anch’esso in risposta alle parole del Sindaco Marino e della sua giunta. 

«Ho avuto modo di leggere attentamente le dichiarazioni del sindaco Marino in ordine alla situazione degli impianti sportivi sciclitani – commenta Guglielmo Scimonello – e le ho trovate quasi ”confessorie” di una incapacità. Non parlerò della delusione per certe affermazioni, non della sorpresa per l’ennesima impossibile difesa di promesse con le gambe sin troppo corte o del fatto di come le sue ricostruzioni stonino con quanto oggettivamente fatto da chi l’ha preceduta, ma vorrei solo puntualizzare alcune cose.
Innanzitutto: “benvenuto a Scicli caro Sindaco”! Forse lei ha frequentato ambienti diversi e più alti in questi ultimi 25 anni e non si è reso conto di come lo Sport a Scicli, quasi in ogni sua disciplina, fosse stato abbandonato e con lui gli impianti dove praticarlo. In tempi non sospetti ho provato a spiegarglielo, ma devo averlo fatto male. In cinque anni nessuno mi ha sentito dire che lo scempio che avevamo e che avevo trovato nel mio settore fosse colpa di “quelli prima”, salvo che io fossi stato provocato, ma ognuno ha il suo stile.

Amo lo sport da sempre e durante la mia esperienza da consigliere prima e da assessore dopo, mi sono rimboccato le maniche mettendomi subito a lavorare, cercando di mettermi al fianco, con il sindaco Enzo Giannone, di quelle società e gruppi amatoriali di calcio che ogni giorno ricevevo in Comune e che, loro si, si lamentavano di non essere mai state ascoltate, di non avere un posto dove allenarsi, un progetto al quale attaccare le loro speranze.
E dire che in questi anni il Sindaco ha avuto modo di frequentare spesso il Comune in veste di consigliere comunale, di conoscere le difficoltà in cui abbiamo dovuto operare e anche di cosa avessimo trovato soprattutto a livello di strutture e progetti, ma evidentemente stava prendendo appunti per fare altro e non ce ne siamo accorti. Noi, e non lei, all’inizio del nostro mandato abbiamo toccato con mano i frutti di una mala gestio durata per anni e che aveva addirittura dimenticato anche la passione per lo sport principe a Scicli. Abbiamo trovato discipline, come l’atletica leggera, il basket, la pallamano, passando per il calcio, dopo la chiusura dello Stadio Comunale “Ciccio Scapellato”, tutte che rischiavano di sparire. Per non parlare della ginnastica artistica che se non avesse avuto un impianto dedicato come la palestra di via Nino Bixio avrebbe visto trasferire altrove le sue stelle. Abbiamo trovato impianti abbandonati a se stessi, gestiti poco e male in un regime di monopolio, palestre che cadevano a pezzi. In cinque anni, anzi tre (sembra che il Covid vi sia stato per tutti tranne che per la giunta di cui facevo parte), siamo intervenuti con una serie di opere come la riapertura della storica palestra di via Nino Bixio, restituita alla città dopo quindici anni di chiusura e abbandono totale, così come nel 2019 è stato consegnato ai Donnalucatesi e a tutti gli sportivi il piccolo Palazzetto dello sport. Personalmente e dopo tanto impegno, ho avuto il piacere di inaugurare il “Polivalente” campo di calcio a 11, restituendolo all’intera città ed al mondo sportivo dopo un decennio di chiusura e contenziosi vari. Il Geodetico anch’esso chiuso e grazie alla nostra lungimiranza è stato reso agibile con un nuovo impianto di illuminazione a Led e con l’impianto elettrico conformato alle norme di sicurezza. Senza dimenticare che, sia per il “Polivalente” e sia per la tensostruttura geodetica di via Ugo Foscolo a Jungi, pendeva un esposto presentato dai consiglieri Marino e Giannone per bloccarli. Abbiamo reso agibile restituendolo alle Società di calcio sciclitane, lo stadio “Ciccio Scapellato” consentendo alle società di giocare le partite tra le mura amiche. Si è proceduto alla sistemazione dei campetti “Passion” e quelli di Cava d’Aliga. Abbiamo dato seguito alla realizzazione di opere di ammodernamento (impianto di illuminazione a Led e rinnovamento dei rettangolo di gioco) ai campetti da Tennis di via Tiepolo al Villaggio Jungi.
Abbiamo fatto ripartire il calcio amatoriale – fermo da un decennio – al Campo “Polivalente” di Jungi, con il torneo dedicato a Tano Dantoni.
In veste di assessore allo Sport, mi sono messo al fianco delle squadre di basket, di pallamano, delle società di calcio a cinque e a undici, dell’atletica leggera e della ginnastica artistica, supportandoli in ogni sua esigenza.
La nostra “pecca” forse è stata quella di dire sempre la verità, di rappresentare le cose come stavano, belle o brutte che fossero. Personalmente sono abituato così da sempre nella vita e nella mia professione e ritengo ciò sinonimo di onestà intellettuale. Io non avrei mai detto in un campagna elettorale che nel giro di poco tempo avrei ristrutturato lo Scapellato o addirittura di promettere un Palazzetto dello sport a Scicli, nelle varie riunioni preelettorali con le associazioni sportive. Non si raccontano falsità per accaparrarsi i voti, sia che certe affermazioni le abbia fatte lei o qualcuno dei suoi candidati. È evidente che sia la stessa cosa. Certo che però ora, seduto sullo scranno di primo cittadino, prima di dire che certe situazioni siano colpa di altri, stona in maniera fastidiosa con ciò che noi abbiamo fatto per lo Sport e con ciò che abbiamo lasciato. Le voglio dare un consiglio: la smetta di sbandierare progetti ed interventi che sono sulla carta, solo sulla carta. Cominciano già, ed è un record temporale, a non crederle più neanche quelli che l’hanno votata. Lasci i proclami e le vane accuse a qualche suo consigliere o assessore meno scafato e stia vicino alle società sportive. Ci sono persone eccezionali nello sport sciclitano che ogni mattina si alzano e devono fare i conti con i costi sempre crescenti delle loro attività, ma che continuano ad assumersi responsabilità legali ed economiche senza alcun ritorno, anzi rispondendo di tasca propria, con il solo scopo di vedere i propri atleti crescere sani e magari vincere un campionato regionale.
Smetta di fare proclami Sindaco e aiuti un settore che ha un’importanza basilare in una comunità e che a Scicli, prima di noi, era stato dimenticato per decenni».

Guglielmo Scimonello

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