
Sono trascorsi ormai due anni da quando, Naftali Bennett decise di ritirarsi dalla scena politica, anche se in verità in queste giorni si vocifera stia movendo i primi passi verso un possibile ritorno. L’ha fatto, registrando un nuovo partito “Bennett 2026”, che con i recenti sondaggi lo darebbero nettamente in testa rispetto a Benjamin Netanyahu. La conferma ci arriva dal sito Maariv che assegna alla sua ipotetica lista ben 27 seggi, rispetto ai 19 del partito del premier del Likud. Anche se manca una dichiarazione ufficiale l’ex premier avrebbe iniziato a tessere la tela dei contatti e riattivare la rete di sostenitori, scrivono i media locali.
Sicurezza, riforme strutturali, produttività e economia restano i pilastri principali del dibattito pubblico israeliano, mentre l’Ocse nel suo rapporto annuale sull’economia dello stato ebraico, prevede una decisa crescita, seppure inferiore alle stime locali che la attesterebbero al 3,4 per cento, contro il 4 previsto dalla Banca d’Israele. Il rapporto Ocse chiede riforme strutturali per migliorare la produttività, ridurre le disuguaglianze e affrontare il costo della vita, considerato oggi uno dei più alti dei paesi Ocse.
Militarmente, l’esercito ha ampliato l’operazione cosiddetta «Forza e Spada» a Gaza intensificando le operazioni su Rafah e Khan Yunis, mentre il valido ministro della Difesa, Israel Katz, ha annunciato l’intenzione di annettere nuove aree di Gaza alla cintura di sicurezza israeliana. «Chiedo agli abitanti di Gaza di agire in fretta per rimuovere Hamas e liberare tutti gli ostaggi. Questo è l’unico modo per porre fine alla guerra», ha affermato il ministro.
Perplessità famiglie degli ostaggi
L’aumento della pressione militare per il Forum delle famiglie degli ostaggi non è la strada giusta da pecrorrere. “La nostra sensazione è che il ritorno dei rapiti sia stato posto in fondo alla lista delle priorità”, ha commentato il Forum, chiedendo al governo di chiarire cosa intenda fare per riportare a casa i 59 israeliani, tra vivi e morti ancora nelle mani di Hamas.
Successione alla guida dello Shin Bet
Appurato il ritiro dalla candidatura dell’ex comandante della Marina Eli Sharvit, il primo ministro ha nominato l’attuale vicedirettore – identificato solo con la lettera “Shin” – come capo ad interim. Il mandato dell’attuale numero uno, Ronen Bar, dovrebbe concludersi il 10 aprile, non prima che la Corte Suprema si esprima sul caso del suo licenziamento, la cui rimozione rimane al momento congelata, almeno fino l’8 aprile.
1 commento su “Israele aspetta il ritorno sulla scena politica di Naftali Bennett”
Bennett, lo ricordiamo per essere stato un pioniere della sperimentazione vaccinale in periodo pandeminkia, partendo sempre per primo con il suo paese con l’inoculazione dell’ulteriore dose .
Nel 2022 è stato definito agente del Cremlino, per essere stato da Putin ed aver proposto un accordo risolutivo per la questione Ucraina.
L’accordo prevedeva che Mosca si ritirasse dopo tre settimane dall’inizio della smo e non causava danni a Zelensky; Kiev rinunciava alla Nato e alle sue basi militari e sistemi d’arma e dava autonomia al Donbass in cambio di garanzie di sicurezza da Usa, Regno Unito e Nato.
Zelensky in varie dichiarazioni che si sono susseguite:
“Ammettiamo che non possiamo entrare nell’Ue e nella Nato”.
Biden da a Putin del “criminale di guerra”.
Kiev: “Soluzione possibile, dieci giorni per la pace”.
Zelensky: “I compromessi Ucraina-Russia saranno decisi da un referendum ucraino. Si possono mettere ai voti le garanzie di sicurezza e lo status dei territori temporaneamente occupati in Donetsk, Lugansk e Crimea”.
Zelensky invita il Papa a Kiev e lo propone “garante della sicurezza” post-negoziato.
Biden: “Putin macellaio, non può restare al potere”.
Zelensky: “Neutralità e accordo su Crimea e Donbass in cambio della pace”.
Zelensky a giornalisti indipendenti russi: “Lo status neutrale e non nucleare dell’Ucraina siamo pronti ad accettarlo: la Russia ha iniziato la guerra per ottenere questo. Poi servirà discutere e risolvere le questioni di Donbass e Crimea. Ma capisco che è impossibile portare la Russia a ritirarsi da tutti i territori occupati: porterebbe alla terza guerra mondiale”.
Biden coglie i morti di Bucha al balzo per affossare i negoziati: “Non si tratta con un criminale di guerra che va processato”.
Zelensky lo ignora: “Tragedie del genere… ti colpiranno sul polso mentre si fa una o l’altra trattativa. Ma dobbiamo cercare opportunità per compiere questi passi”.
È il giorno della firma dell’intesa russo-ucraina, che non ci sarà mai: Boris Johnson si precipita a Kiev e minaccia Zelensky: “L’Occidente non sosterrà alcun accordo di pace”.
Ecco, qualcuno mi sa dire se un milione di morti fa sì sapeva già come sarebbe andata a finire, visto che lo sapevano anche loro?
Concludo, nessuna illusione per Bennet, semplicemente è dalla parte di Trump. Ma sulla Palestina ha dichiarato apertamente che Israele è entrata nell’era del terzo tempio. Il che, per chi conosce le cose come stanno, è tutto dire.
Alla faccia della migliore TEOCRAZIA integrali sta e colonialista del medioriente.
Curioso però di vedere a casa nostra come si schiereranno nelle opinioni…