Cerca
Close this search box.

In attesa dell’elezione del nuovo Papa…di Domenico Pisana

Il Papa non è conservatore, né moderato né progressista, ma un “custode del deposito della fede” , un evangelizzatore e testimone del vangelo
Tempo di lettura: 2 minuti

L’applicazione della terminologia politica all’elezione del Papa è veramente stucchevole e priva di senso. Il toto papa non mi appassiona, come pure il tifo.
L’utilizzo di termini, da parte della stampa, e non solo, riferito al Papa, ai vescovi e cardinali, tipo conservatori, moderati e progressisti (ci manca solo che dicano di destra, di centro e di sinistra), è una palese distorsione della teologia evangelica e dell’ecclesiologia del Concilio Vaticano II, a favore di un’equiparazione politica determinata dal processo di secolarizzazione in atto nel nostro occidente.
Opinionisti, giornalisti, dibattitti televisivi stanno martellando il mondo definendo Bergoglio un progressista ed affermando che nel conclave in maggioranza sono tutti suoi seguaci essendo stati da lui nominati, mentre sono in minoranza i conservatori. Se la maggioranza del conclave è progressista – dicono in molti – sarà assicurata la continuità di Bergoglio.
Confesso, da giornalista e da cristiano, che tutto ciò non mi appassiona, e credere invece nell’azione dello SPIRITO SANTO, che farà la sua parte. Dispiace la non evidenziazione del fatto che la scelta del papa non è una scelta politica, ma è soprattutto una scelta spirituale.
L’esaltazione politica di un Papa, la sua elezione disancorata dal vangelo, significano dimenticare il passo del vangelo di Matteo in cui si afferma: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Matteo 16,18).
Questo versetto è assolutamente centrale per comprendere la tradizione cristiana e, in particolare, il ruolo di Pietro e della Chiesa. Quando Gesù dà un nuovo nome a Simone, “Pietro” (in greco Petros), che significa “roccia”, “pietra”, non bisogna dimenticare che questo cambio di nome non è casuale; nella Bibbia, un nuovo nome spesso indica una nuova missione o un nuovo ruolo nella storia della salvezza.

Pietro custode del deposito della fede

Il Papa, come successore di Pietro, al di là di chi sarà, non è né conservatore, né moderato né progressista secondo l’accezione che si usa in politica e a livello sociale; compito essenziale del Pontefice è “conservare la fede”. In che senso? Nel senso che è il principale custode della Sacra Scrittura e della Tradizione apostolica, che costituiscono il deposito della fede rivelata da Dio. Deve vigilare affinché questo deposito sia preservato intatto e trasmesso fedelmente.

Il Papa Garante dell’ortodossia

Il Papa è anche Garante dell’Ortodossia: egli ha il compito di assicurare l’unità della fede in tutta la Chiesa universale, preservandola da errori e interpretazioni devianti. Egli è il punto di riferimento per la dottrina cattolica. Il Papa, insieme al Collegio dei Vescovi, esercita il magistero autentico della Chiesa, interpretando autorevolmente la Parola di Dio contenuta nella Sacra Scrittura e nella Tradizione. In determinate condizioni, quando parla ex cathedra, le sue definizioni in materia di fede e morale sono considerate infallibili.
Il Papa è il pastore supremo della Chiesa universale, e come tale deve guidare i fedeli nella vera fede, nutrirli con la Parola di Dio e con i sacramenti, e incoraggiarli a vivere una vita conforme al Vangelo e incarnata nella vita dei popoli, nelle problematiche del loro tempo, nell’accoglienza dei poveri, nella testimonianza delle parole di Gesù quando dice: “ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi”(Mt, 25,35-36).
Il Papa deve far dialogare la verità della fede cattolica con le sfide culturali, ideologiche e teologiche che possono sorgere nel corso della storia, ed ha altresì ha il compito di vigilare sulla purezza della fede e di confutare eventuali errori o interpretazioni contrarie all’insegnamento della Chiesa.
Tutto ciò che va al di fuori da questa prospettiva oggettiva fondata sul vangelo di Cristo, è pura chiacchera, spettacolo, gossip che trasforma la figura in un qualsiasi personaggio politico.
La vita personale e il ministero del Papa devono essere un esempio di fede per tutti i cattolici, i laici, le altre religioni, i non credenti, una testimonianza della sua adesione convinta e gioiosa al Vangelo di Cristo, ai poveri e agli ultimi. E in questa direzione Papa Francesco ha lasciato una grande esempio incarnato in tutti gli aspetti storici, sociali, economici, politici e culturali del mondo globale.
E ha fatto tutto ciò con la consapevolezza che anche lui, quale successore di Pietro, non è stato esente da mancanze, fraintendimenti e posizioni discutibili. Del resto la dottrina evangelica ci insegna che l’apostolo Pietro, chiamato a divenire il successore, rinnegò Gesù tre volte con giuramenti e imprecazioni, come riportato da Matteo e Marco. Questi episodi drammatici di rinnegamento evidenziano la fragilità umana di Pietro di fronte alla paura e alla pressione del momento, in contrasto con la sua precedente affermazione di fedeltà assoluta a Gesù. Il canto del gallo, predetto da Gesù, segnò il momento in cui Pietro realizzò il suo tradimento, portandolo, dopo, a un profondo pentimento.
Alla Chiesa, in ogni caso e al di là del succedersi dei papi , Gesù ha fatto, nonostante il cedimento al male, una promessa chiara offrendo un messaggio di speranza: “le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”. Questa non è una citazione giornalistica, ma una verità evangelica mai smentita, atteso che in duemila anni di cristianesimo la Chiesa nonostante le sue fragilità umane, gli sbagli, i peccati, i suoi abusi di potere, le crociate, gli scandali e tanto altro, è divinamente protetta dal suo fondatore e destinata a durare nel tempo, nonostante il succedersi di Papi. Potrà essere combattuta in tutti modi, all’interno e all’esterno, ma che resisterà al male è verità e certezza: Gesù, infatti, non è solo un uomo, ma anche Dio, e non smentisce se stesso.
Al nuovo Papa che verrà, spetterà il compito di rilanciare la missione evangelizzatrice della Chiesa, che non è questione di programmi né di prontuari da seguire, ma l’anelito a costruire comunità ecclesiali capaci di superare la pastorale della conservazione e di dialogare con il mondo, un dialogo che non deve escludere nessuno e che deve coinvolgere credenti, non credenti, agnostici, scettici, persone di altre religioni, con la consapevolezza che tale dialogo richiede atteggiamenti di empatia, di ascolto e di accettazione dell’altro, e con la certezza che l’ identità dei cristiani ha sempre presenti queste parole del nazareno:
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli… (Mt 10,32-33)
Si auspica un Papa entusiasta della sua fede, innamorato di Cristo, capace di andare incontro a tutti: ragazzi, giovani, anziani, famiglie, persone in difficoltà e che vivono ai margini, e dire con San Paolo: “Davvero, io non arrossisco del vangelo”(Rm 1,16)”.
Si auspica una Papa che possa far tesoro sia dell’eredità di Papa Francesco che di quella di Benedetto XVI, il quale diceva:

“A me sembra certo che si stanno preparando per la Chiesa tempi molto difficili. La sua vera crisi è appena incominciata. Si deve fare i conti con grandi sommovimenti. Ma io sono anche certissimo di ciò che rimarrà alla fine: non la Chiesa del culto politico, che è già morto, ma la Chiesa della fede. Certo, essa non sarà più la forza sociale dominante nella misura in cui lo era fino a poco tempo fa. Ma la Chiesa conoscerà una nuova fioritura e apparirà come la casa dell’uomo, dove trovare vita e speranza oltre la morte. La Chiesa cattolica sopravvivrà nonostante uomini e donne, non necessariamente a causa loro, e comunque abbiamo ancora la nostra parte da fare. Dobbiamo pregare e coltivare la generosità, la negazione di sé, la fedeltà, la devozione sacramentale e una vita centrata in Cristo”.

564993
© Riproduzione riservata

I commenti pubblicati dai lettori su www.radiortm.it riflettono esclusivamente le opinioni dei singoli autori e non rappresentano in alcun modo la posizione della redazione. La redazione di radiortm.it non si assume alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti e fornirà, eventualmente, ogni dato in suo possesso all’autorità giudiziaria che ne farà ufficialmente richiesta.

15 commenti su “In attesa dell’elezione del nuovo Papa…di Domenico Pisana”

  1. Ma ora ci dica ciò che lei auspica per la nuova chiesa, che papa ha bisogno il mondo? Un papa come Papa Francesco oppure un papa come Papa Benedetto XVI?
    Andiamo al dunque per capire il suo pensiero.

    6
    3
  2. Quando si descrivono dettagli e citazioni di quel tipo, non si può che essere conservatori, e probabilmente, l’autore dell’articolo si auspica un papa non in continuità con il precedente (spero intervenga ed espliciti il suo pensiero)… ma il mondo ha invece necessità di un papa Francesco II. Restiamo in attesa della fumata bianca.

    4
    4
  3. La Chiesa ha disorientato I popoli, non è più la Chiesa della fede e il Papato di Bergoglio è stato politico.Insopportabili tutti questi porporati, addobbati con orpelli d’oro più del loro peso corporeo, tutta questa spettacolarizzazione carnevalesca, uomini pedofili e di ogni peccato e indegni della fede intesa come forza dell’anima umana. Lei, professore, sembra voler essere ingenuo ma la storia degli scandali che non sono riusciti più a nascondere, ci dimostrano il contrario dei Vangeli, delle Sacre Scritture.

    3
    6
  4. “orpelli d’oro più del loro peso corporeo, tutta questa spettacolarizzazione carnevalesca, uomini pedofili e di ogni peccato e indegni della fede”, ma questo è sempre stato nella chiesa cattolica romana, signora Rosalba, mentre invece papa Bergoglio ha portato qualcosa che prima non esisteva, per intenderci, l’interesse concreto per i più deboli, così come è stato l’insegnamento di san Francesco… un totale cambio di rotta e paradigma per la chiesa, il disorientamento è da intendersi al contrario, si è passati dalla spettacolarizzazione carnevalesca come lei la definisce al rivolgersi agli ultimi.
    Mai un papa aveva “osato” a chiamarsi Francesco, solo Bergoglio lo ha fatto, cercando di cambiare la Chiesa.
    Ma chiaramente non voglio convincere nessuno, ognuno potrà pensare quello che vuole, mi sono ricolto a lei signora Rosalba, proprio perché nella seconda parte del suo commento va completamente in contraddizione a quello che scrive nella prima parte. Mi scusi se non ho compreso bene, in quel caso aspetto un suo ulteriore chiarimento.

    2
    3
  5. @AHIME, papa Bergoglio era un Gesuita, divenuto papa ha completamente cambiato diventando di fatto “francescano” e facendosi chiamare Francesco, e l’indirizzo era chiaro per chi voleva comprendere, poi lo abbiamo visto nei fatti.

    3
    5
  6. Gesù ha preferito peccatori pentiti , ai farisei abbeliti , la fede è universale , non è di destra e neanche di sinistra, e di tutti quelli che vogliono credere , di tutti quelli che si fanno umili ,

    1
    2
  7. Amo Modica, non sai neppure cosa dici e non comprendi quello che leggi. Eppure da quello che leggo tu sei un poveraccio ma non lo sai.
    Papa Bergoglio era per i più umili e per i poveracci, e tu sei talmente ignorante che non capisci il profondo significato, così come san Francesco era per gli ultimi, ma tu non sai che fai parte di questi ultimi.
    Ma cosa centrano i peccatori pentiti ed i farisei abbelliti… sei completamente fuori strada.
    Che sia fatta la volontà di Dio, anche se neppure la comprendi.

    1
    4
  8. La dimostrato Socci , l ‘elezione del cardinale Jorge è stata invalida , non doveva essere eletto , perché la sede non era vacante ma impedita , infatti nessuna rinuncia al munus , il conclave precedente non doveva essere convocato . Occorreva un cardinale che si occupasse di adempiere solo al ministero pietrino . Jorge è stato un grande uomo coerente con le sue idee , ma che non coincidevano con la tradizione né con la dottrina , riguardo le religione il celibato , i divorziati , la confessione ecc ,non potendo essere infallibili. Pertanto le nomine cardinalizie di Jorge sono invalide , questo conclave potrebbe non essere valido . Al conclave avevano diritto i restanti cardinali eletti dai predecessori ministeriali

    1
    4
  9. Domenica a messa il prete nell’omelia ha detto chiunque sia il nuovo Papa, l’avrà scelto Dio ,
    Perfetta affermazione per chi crede in Dio è professa la sua opera evangelizzatrice

    1
    2
  10. Siamo in attesa dell’uscita del nuovo papa, dal nome vedremo se sarà in continuità con Bergoglio oppure cambierà strada!

    2
    3
  11. Buffonate per fessi.
    La chiesa predica povertà, per i comuni mortali però…..!! La chiesa ha lingotti d’oro per miliardi di dollari, ha una banca, lo Ior, dove ci sono depositi di personaggi (………).
    Con le offerte dei fessi, hanno comprato palazzo Avenue, più di 700milioni di euro.
    De Pedis capo della banda della Magliana sepolto nella chiesa di Sant’ Apollinare come un cardinale. Papa Francesco definito francescano da qualche ammuccalapuna, che predicava di sierarci in tempo di Pandemonio, e mi fermo qua’, perché potrei continuare fino a Natale……..!! Sulu ammuccalapuna come anonimus possono credere alle favole. La ricchezza crea il potere, e la chiesa è ricca, e quei personaggi vestiti di carnevale, fanno più politica degli attori da circo.

    3
    5
  12. più ti affanni a criticare la chiesa , più hai problemi a zittire il tuo lato spirituale,
    La chiesa è come quelle famiglie nobili che hanno molto capitale ma non hanno soldi .
    Dovrebbero cominciare a vendere
    Ma da dove cominciare
    Beni che sono dalla chiesa da secoli , donati o costruiti con il finanziamento di qualche ricco signore .
    Io comincerei a vendere
    Non so cosa scatenerebbe questa cosa .

    1
    1
  13. Un nuovo papa è stato chiamato a guidare la Chiesa e l’abbrivio sembra essere quello sperato dagli uomini di buona volontà. Le prime parole di Leone XIV confortano i credenti e chi sta al di là della comunità ecclesiale. Nell’interessante articolo, però, sembra stridere l’aggettivo “supremo” posposto a pastore – a quel pastore che si intende lontano dalla logica di potenza fine a se stessa che caratterizza gli effimeri affanni del mondo – e sorprende che, di un’affermazione paolina forte e significativa (Romani 1,16), si sia preferita una versione ‘fredda’ (per me, scarso conoscitore di Sacre Scritture, anche inedita) “Davvero, io non arrossisco del vangelo” a un’altra, a parer mio, più aderente alle profonde riflessioni esposte, poiché più carica di pathos, “Io infatti non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articoli correlati

RTM per il cittadino

Hai qualcosa da segnalare? Invia una segnalazione in maniera completamente anonima alla redazione di RTM

UTENTI IN LINEA
Torna in alto