
Torna SOLO con “Summer fading (late love song)” canzone che profuma di fine estate, un brano cangiante nel tempo tanto nel testo quanto nella musica, a voler per l’appunto sottolineare con la musica come una persona cambi nel tempo, e come cambi il suo rapporto con la vita e con i propri sentimenti.
Dopo l’elektronische musik di “Stati emozionali”, la psichedelia di “Don’t shoot the piano player (it’s all in your head)”, l’indie pop/dance di “Something (you don’t need)” e il punk/grunge di “Propaganda in my eyes, again (you’re erased)”, ennesimo cambio di rotta per SOLO, questa volta alle prese con un brano che miscela dream pop, shoegaze e alternative rock con il solito approccio alla psichedelia e alla sperimentazione, in questo caso principalmente rivolta verso l’elettronica sperimentale.
“Summer fading (late love song)” è una canzone d’amore; ma non è la solita dedica a qualcuno; è una canzone che si interroga su cosa sia l’amore, e su come quel sentimento venga percepito nel tempo da una persona, dall’infanzia all’età adulta.
E’ una canzone sul tempo che scorre, e su come questo, e le esperienze che viviamo, ci influenza, anche nel nostro rapporto con quel sentimento che chiamiamo “amore”; o sull’innamoramento, che dir si voglia. È “divisa” in tre parti: nella prima mi chiedo come possa un bambino interpretare quel sentimento di innamoramento di cui si sente così tanto parlare dappertutto, fra le interpretazioni e influenze degli adulti e quelle della fiction e dei media; nella seconda parte del brano l’interrogativo è posto dal punto di vista di un adolescente; nella parte finale arrivano gli interrogativi dell’età adulta».