
Modica oggi ha salutato don Umberto Bonincontro, per tanti anni Vicario Foraneo della città e parroco del SS. Salvatore e della Basilica Santuario della Madonna delle Grazie.
Alla celebrazione hanno partecipato numerosi fedeli modicani e da diverse parti della diocesi netina, il gruppo scout Agesci Modica 1. Presente anche il Sindaco, Maria Monisteri, il suo vice Giorgio Bellaurdo e il comandante della polizia municipale Rosario Cannizzaro.
Numerosi i sacerdoti e i diaconi provenienti dai nove vicariati della Diocesi di Noto, che hanno preso parte alla celebrazione, presieduta da Mons. Salvatore Rumeo.
In apertura del rito funebre mons. Rumeo ha portato il saluto di Mons. Angelo Giurdanella, Vescovo di Mazara del Vallo e di alcuni sacerdoti netini impossibilitati a partecipare.
Nel corso dell’omelia, un vero e proprio inno di grazie per il dono di don Umberto, il vescovo si è più volte soffermato su i tratti umani e pastorali che hanno caratterizzato la vita del sacerdote scomparso.
Don Umberto in tutto il suo cammino sacerdotale è stato “Impegnato – afferma il Vescovo – nel cammino post conciliare della Chiesa. Don Umberto è stato un uomo in cammino riuscendo a condividere le fatiche e le gioie, le sofferenze e le speranze di tanti volti incrociati nella vita feriale”.
Un pastore in grado di ascoltare e comprendere le persone. Nel corso dell’omelia il Vescovo ha sottolineato “don Umberto ha annunciato la parola di Dio consapevole di essere un vaso di creta fragile, ma fiducioso della grazia di Dio.”
Rivolgendosi ai numerosi fedeli e in particolare ai ragazzi del mondo scout, mons. Rumeo ha affermato: “La morte provoca un distacco emotivo e reale molto forte, ci priva dei nostri cari. Ci fa sentire smarriti e disorientati. Ma la fede trasforma ogni ombra di morte in aurora di vita. Ha avuto il desiderio di rendere la Chiesa sempre più vicina a tutti, una madre che accoglie e che perdona”.
I testi conciliari sono stati la sua bussola nel cammino sacerdotale insieme all’icona della trasfigurazione che ha illuminato il cammino sacerdotale di don Umberto, anche in questo periodo di sofferenza.
La presenza sacerdotale di don Umberto è stata per quanti lo hanno conosciuto uno stimolo a crescere in modo critico.
Tanti si sono avvicinati a lui anche attraverso il mondo della comunicazione. Un pioniere in grado di leggere i cambiamenti dei tempi e di saperli affrontare con creatività e spirito evangelico.
Infine mons. Rumeo si è rivolto ai ragazzi presenti: “Cari ragazzi non dobbiamo contare gli anni in maniera frettolosa. Ricordare le piccole cose ci rende pieni di gioia ci da la forza per andare avanti.”
Negli ultimi tempi don Umberto ha vissuto un lungo cammino di sofferenza, che ha purificato il suo cuore. Più volte ha ricevuto la visita del Vescovo Salvatore. A conclusione dell’omelia il Vescovo ha ringraziato quanti sono stati presenti nel tempo della sofferenza di don Umberto circondandolo sempre di affetto e ricordi.
Alla fine dell’esequie hanno preso la parola diversi alcuni familiari, capi scout, uomini e donne cresciuti alla scuola di don Umberto, che ne hanno conosciuto e apprezzato nel tempo lo stile.