250 mila euro per il Comune di Modica, per il progetto di videosorveglianza presentato dalla polizia locale. Arriva dal Ministero dell’Interno che ha ammesso nella fascia dei comuni con popolazione superiore a 50 mila abitanti, i tre enti iblei. Modica e Ragusa hanno ottenuto le somme maggiori (250 mila euro ciascuno) anche se la Città della Contea vanta un punteggio di valutazione del progetto superiore (71,5 contro i 68,5). Vittoria ha ottenuto poco meno 249.800 euro. Tutto ciò riferito anche all’indice di delittuosità che vede Modica con 697, Ragusa 898 e Vittoria con 1219. Progetti finanziati rientrano nel programma operativo nazionale PON Legalità e prevedono somme anche per Scicli e Comiso che hanno ottenuto, rispettivamente 150 mila euro e 149.978 con punteggio di valutazione di 69 e 71,5 e indice di delittuosità di 956 e 628.
“E’ un progetto che arriva ad un punto determinante – spiega il nuovo assessore alla Polizia Locale, Saro Viola –sul quale si è lavorato già nella passata legislatura e che il settore diretto dal Comandante Rosario Cannizzaro ha saputo portare avanti con impegno, grazie ai suoi uffici. Ora è tempo di definire tutto. L’obiettivo è di istituire la sorveglianza perimetrale, ovvero telecamere in tutti gli ingressi della città, andando ad incrementare quella già attiva nelle varie zone del territorio”.
10 commenti su “Videosorveglianza: Modica ottiene finanziamento di 250 mila euro”
Il cerchio si restringe sempre di più!
Ovviamente sempre in nome e per conto della sicurezza dei cittadini e non per arrivare al controllo totale!
Come si potrà notare, i soldi per raggiungere determinati scopi, non mancano mai.
A mio parere, la videosorveglianza è un valido aiuto alle Forze dell’Ordine che grazie ad essi si va a risalire a filmati che “inchiodano” reati che sarebbero irrisolvibili. Il fatto di essere controllati, chi non ha nulla da nascondere e non ha “scheletri” nell’armadio può tranquillamente stare in sicurezza grazie alle nuove tecnologie che un tempo non si avevano. Un plauso di encomio va a chi ha portato avanti questo progetto, anzichè sborsare di tasca propria il Comune, (non era di poco conto 250,000 euro). Grazie al Ministero degli Interni che con questa cifra il Comune si può attezzare come quelli di città all’avanguardia e di vivibilità.
p.s.: spero che oltre a dotarsi di videosorveglianza, il Comune stipula un contratto di manuntenzione dell’impianto stesso, non vorrei dopo qualche mese, tutto viene accantonato per causa guasti.
La videosorveglianza funziona se funziona la giustizia. Ma senza la certezza della pena, se vanno ai domiciliari, oppure l’indomani sono liberi, non serve a nulla. Soldi pubblici sprecati.
Sicuramente la Videosorveglianza non sarà utile per prevenire e reprimere i Fracassoni Padroni della Città H24…..visto che i filmati fatti e pubblicati da Associazioni tra cui Dialogo e da semplici cittadini non sono stati utili!!
@Meno Rosa
esatto, anche se si potranno reperire le immagini e l’audio del frastuono che viviamo quotidianamente in città, se non ci sarà la volontà politica di perseguire, quelle immagini non serviranno a nulla.
Sanzionare i “giovani” non sarà possibile, poiché agire contro tanti giovani “figli” di elettori modicani si rivelerebbe estremamente impopolare e quindi, non se ne parlerà.
La Videosorveglianza servirà solo in casi di episodi gravi o gravissimi (speriamo mai) nei quali la polizia scientifica e l’arma dei carabinieri ne faccia richiesta, ma sempre e ammesso che sia già stato tutto installato e periodicamente manutenzionato, ma… io non ci credo.
Buona serata
Siamo spiati, monitorati, scrutati. Le telecamere di videosorveglianza, divenute la norma piuttosto che l’eccezione, ci osservano incessantemente. Siamo veramente in una società libera, o ci stiamo incamminando, inconsapevolmente, verso un regime di sorveglianza che supera l’immaginazione di Orwell?
Guardate le opere di Banksy, il graffitista di fama mondiale noto per i suoi commenti mordaci sulla società. Uno dei suoi lavori più celebri raffigura una telecamera di sicurezza puntata su un muro, su cui è dipinto un fiore, simbolo della bellezza e della libertà. Il messaggio è chiaro: la sorveglianza invade ogni angolo della nostra vita, soffocando la libertà e l’individualità.
Ma, mi chiedo, perché dovremmo accettare questa invasione silenziosa della nostra privacy? I proponenti della videosorveglianza sostengono che essa serve a proteggerci, a prevenire crimini, a mantenere l’ordine. Tuttavia, le prove di un effetto deterrente significativo sono scarse. Ciò che è certo, invece, è l’inevitabile erosione della nostra privacy.
Non dovremmo dimenticare che la privacy è un diritto fondamentale, non un lusso. È l’ambito che ci consente di esprimerci liberamente, di sperimentare, di sbagliare, senza il timore di essere costantemente sorvegliati. È la base della nostra dignità, del nostro valore come individui.
L’introduzione capillare di telecamere di sorveglianza nelle nostre città dovrebbe preoccuparci. Non è solo una questione di ‘ho sempre la coscienza a posto, quindi non ho nulla da temere’. La questione va ben oltre. Si tratta della società in cui vogliamo vivere, della libertà che vogliamo preservare.
Siamo veramente disposti a sacrificare la nostra privacy per una presunta, e spesso illusoria, sicurezza? Siamo disposti a vivere in un mondo dove ogni nostro passo, ogni nostra mossa, ogni nostro gesto è registrato, analizzato, conservato?
Dobbiamo riappropriarci delle nostre strade, delle nostre città, delle nostre vite. Dobbiamo dire no a una sorveglianza pervasiva, che ci priva di libertà e dignità. Non dobbiamo permettere che la realtà superi la fantasia distopica di Orwell.
John Libero, la libertà di ciascuno finisce dove inizia la libertà degli altri.
Non si può andare avanti verso il liberalismo ed il garantismo che io sicuramente prediligo, senza tenere conto della giustizia.
I sistemi di videosorveglianza, allorchè siano funzionanti, e su questo condivido le parole di altri commentatori e cioè la capacità delle amministrazioni di tenere questi impianti funzionanti ed in ordine, saranno utilissimi per analizzare certi comportamenti o risolvere illeciti o reati.
Caro Pippo, nonostante i benefici evidenti, l’uso estensivo dei sistemi di videosorveglianza solleva questioni cruciali riguardo alla privacy e alla libertà personale.
Le telecamere che monitorano costantemente i luoghi pubblici possono registrare e archiviare informazioni personali di individui non coinvolti in attività illecite. Per me questa questione solleva forti preoccupazioni riguardo alla sorveglianza indiscriminata e alla potenziale violazione dei diritti individuali alla privacy.
L’esigenza alla privacy è sacrosanta , ma mi sembra paradossale pretenderla nella vita inurbata . Per non parlare del fatto che poterla avere bisogna continuare a vivere , non solo a vivere sicuri m a vivere.
John Libero, si certo, ma allora eliminiamo la videosorveglianza, ognuno potrà fare ciò che gli pare e nessuno potrà difendersi.
In questi giorni si discute in parlamento proprio di queste problematiche, occorre rispetto della privacy delle persone ma occorre anche dare la possibilità di azione da parte di inquirenti e magistratura.
Poi arrivano i giornalisti e mettono alla berlina persone carpendo (con l’aiuto) informazioni dalla magistratura e pubblicando tutto senza ritegno e distruggendo la vita delle persone, questo occorre che sia evitato.
In effetti la legge che limita queste pubblicazioni fraudolente c’è, sicuramente esiste, ma le sanzioni sono irrisorie e quindi giornalai come Travaglio and Co, continuano indisturbati a fare danni all’infinito.
Se una sanzione punisce il colpevole con una sanzione minima rispetto al guadagno che il colpevole avrà per quella pubblicazione, allora è evidente che quella sanzione è inutile ed il reato verrà sempre reiterato.
Per semplicità: se un giornalaio (non scrivo giornalista per non offendere i giornalisti) per una pubblicazione illegale viene punito con una sanzione di 1.000 euro, mentre quella pubblicazione avrà dato un beneficio al suo giornale di 20.000 euro, si comprende bene che quel giornalaio continuerà a delinquere.