Dalle parti del Cremlino gli attentati in territorio russo, anche in profondità, mediante droni, e le incursioni nella regione di Belgorod, mai rivendicati da Kyiv, non sembrano aver provocato particolare turbamento. Putin ne ha parlato a reti unificate con la solita imperturbabile calma dicendo che sì nelle aree di confine la sicurezza va aumentata. Stessa apparente indifferenza nei confronti dei combattenti russi filo-ucraini, soprannominati “partigiani” e delle legioni Free Russia (ex militari russi ostili al Cremlino), e nulla trapela sugli scontri interni alla cerchia dello zar. Fanno ormai parte della quotidianità, invece, le accuse di incapacità che Prigozhin lancia a Shoigu o Gerasimov o a entrambi e indirettamente a Putin, “Quando si fa una guerra ci vogliono coraggio determinazione e attributi d’acciaio”. Ognuno recita una parte in commedia, ma intanto, mentre gli attacchi di missili droni e artiglieria continuano a colpire l’Ucraina, uccidendo e distruggendo, non si può negare che qualcosa non sia cambiato in questa guerra di aggressione, che, nelle intenzioni di Putin, dovrebbe continuare “fino al raggiungimento degli obiettivi”. Che sembrano però allontanarsi come un’illusione ottica, anche perché, dietro la nuda brutalità russa, non si intravede una strategia. Quella che, al contrario, si ipotizza osservando in prospettiva il fronte ucraino. Il primo segnale, dopo l’annuncio della controffensiva di primavera, attesa da tempo, è il silenzio, che bene si accorda alla sorpresa. Gli ucraini si preparano a riprendersi i territori rubati con la risolutezza e lo stato d’animo di chi sta difendendo la libertà del proprio Paese e sa di essere nel giusto. Lo stesso non si può dire dei russi invasori: morale basso per le perdite subite (le formazioni d’élite sono state decimate), difficoltà non messe in conto tra cui la resistenza a oltranza degli aggrediti, la conquista di città solo dopo averle ridotte in macerie, una magra consolazione per un esercito che si riteneva imbattibile. E, per giunta, la supremazia aerea mai ottenuta, i missili di ultima generazione impossibili da intercettare che sono stati intercettati e abbattuti dai sistemi di difesa americani e, di sfondo, la guerra civile tra i diversi apparati militari. L’ “immancabile successo militare” di Mosca tarda a compiersi e il contrattacco di Kyiv, che si immagina imminente, ha tolto la tranquillità al paranoico capo del Cremlino, spingendolo verso azioni autolesioniste e irrazionali. La notte tra sabato e domenica scorsi, nell’oblast di Kherson, la diga di Nova Khakovka, ultima del sistema di dighe lungo il fiume Dnipro, è stata distrutta. La barriera di cemento che regolava il flusso d’acqua verso la Crimea, assicurando l’irrigazione dei campi coltivati e l’acqua potabile agli abitanti della penisola in mano a Mosca dal 2014, è esplosa. L’alluvione ha sommerso una vasta area sulla riva sinistra del Dnipro, più bassa della riva destra rimasta asciutta. Putin ha ripetuto la sceneggiata alla quale siamo abituati: tutta colpa degli ucraini. Versione che avrebbe qualche possibilità di essere credibile se non venisse da un bugiardo. Ma, come sempre, sono i fatti a smentirlo: la detonazione è avvenuta dall’interno, non dall’esterno, nel qual caso i danni non sarebbero stati così ingenti; inoltre, quell’area è sotto il controllo dei reggimenti russi da quando i referendum farsa hanno decretato il possesso di Mosca delle due infrastrutture, la diga e la centrale idroelettrica. A provare la responsabilità del Cremlino concorre la fuga dei russi, per salvarsi la pelle, verso zone più alte, mentre molte famiglie chiedevano inutilmente aiuto dagli abbaini delle loro case. Eroismo degli invasori! Dunque, perché causare questa sciagura, se non per rendere impenetrabile la regione di Kherson o rallentarne l’accesso ai carri armati ucraini che stanno pressando ai confini del Donbas e spostare, così, un po’ di forze nel Donetsk? Mosca accusa Kyiv di aver messo in pericolo la vita degli abitanti dell’area sommersa, ma quegli abitanti non sono quelli che il Cremlino considera suoi? La diga non è quella infrastruttura che salvava dalla siccità la Crimea, considerata russa dal 2014? Con questo gesto di insana barbarie, Putin ha dimostrato una volta di più che del popolo, che sia ucraino o russo, non gliene importa niente, il suo agire è unicamente mosso dalla necessità di non perdere la sua maledetta guerra. I russi hanno ammesso di aver minato una parte della diga in ottobre e averne fatto saltare un pezzo per il medesimo motivo: fermare le truppe ucraine. Essi temono lo scontro diretto e colpiscono a casaccio dal cielo e dalla terra, continuano a costruire dighe e distruggerle per fermare Kyiv. Putin non ci sorprende: nel 1941 i carri armati tedeschi si stavano avvicinando e Stalin decise di fermarli distruggendo la stessa diga. Massacrare e distruggere è specialità dei dittatori. Le immagini della regione devastata lo testimoniano tristemente: case sommerse, tetti di legno che navigano sull’acqua scura dove 150 tonnellate di sostanze tossiche che giacevano nei magazzini adiacenti la diga si sono riversate nella corrente che ha preso la via del Mar Nero. Molti morti, persone evacuate, cigni che nuotano nella piazza alluvionata di Nova Khakovka, un’area protetta che non esiste più, animali morti. Si intuisce che la linea di comando russa è implosa, mentre gli ucraini, nel silenzio, lanciano la controffensiva. E’ l’ennesimo errore di calcolo di uno zar grottesco, che invece di dividere l’Europa l’ha rafforzata, ha diviso la Russia e indebolito la sua classe dirigente. Olaf Scholz, a una folla di tedeschi che gli gridava “guerrafondaio” ha risposto: qui l’unico guerrafondaio è Putin. Emmanuel Macron sta preparando la via ucraina verso la Nato e Mario Draghi, ieri, ha detto: “La nostra libertà è la vittoria ucraina”.
- 7 Ottobre 2024 -
4 commenti su “Fermare la controffensiva ucraina…l’opinione di Rita Faletti”
Io non so quali siano le sue fonti, ma è esattamente il contrario su tutto, dal morale ai bombardamenti a tutto il resto. Per comprendere la realtà basterebbe semplicemente trovarvi una logica, seguire fonti indipendenti sul campo (decine e decine, fra le quali giornalisti italiani messi sulla lista nera di Kiev), ragionare in termini di assetto geopolitico, analizzare le mappe di avanzamento, visionare filmati di guerra da entrambe le parti, confrontare le dichiarazioni usa con quelle di z. E quelle russe.
Quella sulla diga, poi, è l’apoteosi della fantascienza, nemmeno Asimov arriverebbe a tanto.
Insomma, gli usa stanno chiudendo baracca. Ed attendiamo, dopo il video di tucker che ha avuto più di 100 milioni di visualizzazioni (alla faccia di quanti festeggiavano), il documentario di Mel Gibson sul traffico risaputo di bambini anche in ucraina.
Sarebbe ora di mettersi dalla parte giusta della storia, e finirla con la propaganda nazista richiesta dagli usa.
Mammamia da mettersi le mani nei capelli. Ma se la Russia combatteva con le pale, inoltre missili e Droni sono sempre intercettati, com’è possibile che Balkmut e non solo, è rasa completamente al suolo? Le solite menzogne. Adesso aggiungono la favola che sono stati i russi a fare saltare una diga russa, come per il gasdotto. Aspetto di vedere questa riconquista dell’esercito ucraino……la Russia doveva fallire l’estate scorsa, inoltre tutte queste super potenze militari che ancora non riescono a far indietreggiare i Russi……che perdevano 800 soldati al giorno, ucraini invece neanche uno. Sono gli Usa in Default. Ma io so aspettare per dare risposte. Com’è successo per il siero. Adesso vedrete che l’acqua mancherà in Europa, e Italia. Aspetto …….e so aspettare……vedrete dove arriveremo.
Intanto la Svezia farà entrare truppe della Nato, nonostante la Svezia non fa ancora parte della Nato. Sarebbe Putin il provocatore ……!! Ma poi non riesco a capire, se la Russia è senza esercito, e combatte con la pale, come mai hanno paura? Certo che la Russia deve Avere pale miracolose…….visto come ha raso al suolo Balkmut. Andiamo oltre le favole ……!!
Certo che sono strani questi russi!
Continuano a sabotarsi da soli e non c’è verso di dissuaderli da questo masochismo incontrollato. Che abbiano capito che sono finiti e per difendersi l’onore si fanno i karakiri? Sicuramente sarà cosi, non potrebbe esserci altra spiegazione! Mi spiego: Dopo un periodo noioso una mattina il sig. Putin si sveglia e per uscire da questa noia che lo asfissia decide di invadere l’Ucraina e avere un motivo per trascorrere il suo tempo giocando alla guerra. Appena entrato in Ucraina, per prima cosa che fa? Si impossessa della centrale nucleare di Zaporozhye minacciando di usarla contro l’occidente. Ma nel frattempo che decide se farlo o non farlo, si bombarda da solo la centrale che controlla fin dall’inizio nonostante i soldati russi siano all’interno. Non contento, e dopo avere speso una marea di miliardi per costruire il Nord Stream2, se lo sabota distruggendo una fonte di guadagno per il suo paese. Continuando con la sua mente malata, distrugge il ponte che lo collega con la Crimea, però dopo forse per il rimorso lo ricostruisce in pochi giorni o quantomeno lo mette nelle condizioni di garantire il flusso da e per la Crimea. Oggi si distrugge la diga che aveva costruito per garantire l’acqua alla popolazione della Crimea con la speranza di farli morire di sete e di fame.
Questo Putin è proprio un criminale che va fermato prima che faccia altri disastri ambientali. Parlando di ambiente, ieri la Tumberg ha avuto un colloquio in videoconferenza con Zelensky per parlare del disastro ambientale causato da Putin. Zelensky ha riferito a Greta che Putin gli ha distrutto un’intera colonna di Leopard causando un disastro militare….. scusate ambientale!
Tutte queste distruzioni i nostri narratori inviati di guerra, ci dicono che sono avvenuti con le pale, ma che non sono in grado di confermare perchè la propaganda russa insiste nel dire che le pale sono delle armi pericolose e che non dovrebbe usare neanche l’occidente. Infatti l’occidente non ha messo mai nelle mani degli ucraini queste micidiali armi. Io personalmente penso che per rompere la diga i russi ci siano andati con i picconi.
Ma noi italiani non abbiamo nessun motivo per preoccuparci, abbiamo quello che nessuno potrà mai avere e per questo tutti ci invidiano, il riformista Mario Draghi è tornato e ci lascia una delle sue perle di saggezza “La Russia va sconfitta o sarà la fine dell’Europa”! E chi mai potrebbe obbiettare o mettere in discussione una frase che neanche Platone si sarebbe sognato?