
Dopo la seduta relativa al bilancio il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia interviene sull’esito della votazione che ha visto l’approvazione dell’atto ma non la sua immediata esecutività, a causa dei numeri insufficienti della maggioranza che sostiene Aiello. Un bilancio pieno di ombre e che non investe sulle prioritarie e vere emergenze della città secondo i consiglieri.
“I dati che emergono dall’ultima seduta del consiglio comunale sono chiari: Aiello non ha una maggioranza a sostenerlo e sono in arrivo rincari per i cittadini che dovranno pagare la Tari il 10% in più”, esordiscono i consiglieri Alfredo Vinciguerra, Monia Cannata, Pippo Scuderi e Valeria Zorzi.
“Noi, come opposizione seria e responsabile, abbiamo cercato di correggere la rotta di un bilancio di previsione che vede aumenti delle tasse, zero investimenti per la cultura, per l’emergenza idrica, per la manutenzione stradale, per i servizi sociali. Invece si prevedono ben 80mila euro di spese postali e altri 39mila euro per distribuire incarichi come se non bastasse la “squadra” di staffisti che era stata assunta in prima battuta dal sindaco e che poi ha dovuto dismettere, per un costo di centinaia di migliaia di euro annui”, prosegue il gruppo consiliare.
“Si è arrivati, da parte dell’esigua maggioranza, all’approvazione del bilancio e non avremmo potuto permettere con una bocciatura da parte nostra – pur avendone i numeri – il rischio dello scioglimento del consiglio comunale. Infatti le norme, tra Tuel e quelle della Regione Siciliana, avrebbero predisposto l’invio di un commissario per l’approvazione del bilancio entro 20 giorni con il rischio, in caso di inadempimento, dello scioglimento del consiglio comunale. Avremmo quindi corso il rischio di rinunciare al nostro ruolo di sentinelle dell’operato della giunta lasciando così campo libero ad Aiello e ai suoi di devastare la città più di quanto non stiano già facendo oggi”.
“Abbiamo lasciato l’aula – concludono i consiglieri – facendo assumere, a ciò che resta della maggioranza, a loro l’intero onere. Non abbiamo né cercato né voluto una vittoria di Pirro né appuntarci medagliette al petto che non sarebbero servite a nulla. I vittoriesi meritano un consiglio comunale nel pieno delle sue funzioni e una opposizione che incalzi, denunci e disveli le scelte di questa giunta che continua, così come attestato dalle ispezioni regionali, ad agire nel caos amministrativo e gestionale”.
2 commenti su “Vittoria, FdI: “Bilancio, Aiello senza maggioranza e in arrivo rincari Tari””
Comunque ad ogni modo sia la maggioranza che l’opposizione, avete sempre il cuscino pronto per attudire le vostre cadute. Sia di stile che di merito! Abbiamo sempre pronto il piano B, cioè che possiamo massacrare le persone per pagare la vostra inefficienza e totale incompetenza nel gestire la cosa pubblica.
Se l’opposizione ha il numero più alto della maggioranza (quella votata dal popolo sovrano) a cosa serve tenere in vita un esecutivo che non può o non vuole prendere decisioni? Si scioglie la giunta e l’opposizione va a governare visto che ha i numeri per farlo, come di solito fa il governo nazionale. Ma questo non succede perchè ormai il caos è fuori controllo e non sapete più distinguere la cosa giusta dalla cosa sbagliata. Questo non è solo un problema isolato di qualche comune, è lo specchio della nostra politica che da anni ci ha insegnato a non prendere decisioni importanti (anche se impopolari) che non siano ordinati da poteri sovrannazionali.
Decisioni che dipendono solo ed esclusivamente dai consensi e mai per il bene della comunità. La vostra “capatreno” ne è l’esempio vivente!
La vostra “capatreno” è un capolavoro di definizione del nostro Presidente del Consiglio, bravissimo Spinello, io la farei partecipare al festival della “nuova politica”, quella non democratica che a lei tanto piace.
Entrando nel merito dell’articolo, io suggerirei ai consiglieri di Fratelli d’Italia di non accelerare molto su questo argomento, poichè, se andranno ad amministrare Vittoria, potrebbe andare a finire come Meloni e poi non potranno ridurre quell’aumento di tasse, la TARI per l’esattezza di cui si sta parlando.
Finì così anche a Meloni con le accise sui carburanti per i quali tolse anche lo sconto che aveva messo Draghi, meglio essere previdenti, secondo me.