In autunno con ogni probabilità i siciliani potranno tornare ad eleggere il Presidente della Provincia, la Giunta ed i Consiglieri. Oggi infatti la Giunta Regionale ha approvato la bozza del disegno di legge che riporta in vita l’istituzione provinciale dopo oltre un decennio di commissariamento. La prossima settimana la bozza approderà in I Commissione Affari Istituzionali dove il presidente, On.Abbate, insieme ai componenti della commissione ne esaminerà attentamente i contenuti proponendone eventuali modifiche o integrazioni. “La cosa più importante – commenta il Presidente della I Commissione – è che finalmente verrà restituito ai cittadini il diritto fondamentale di scegliersi i propri rappresentanti anche a livello provinciale. Finalmente si manda in archivio un esperimento che giudico fallimentare sotto tutti i punti di vista. Gli obiettivi per i quali era stata pensata l’abolizione sono stati chiaramente mancati ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non c’è stato nessun risparmio rispetto a quanto si pensava allora, visto che il personale è rimasto in servizio per tutti questi anni così come i vari commissari che hanno governato per oltre un decennio di proroga in proroga. A fronte del mancato risparmio, invece, sono venuti a mancare tantissimi servizi essenziali che garantiva prima la Provincia. Dalla manutenzione delle strade a quella del patrimonio immobiliare scolastico sono tantissime le mancanze della gestione commissariale dell’ente provinciale. Quando ho cominciato la mia avventura politica, nel 2007, la Provincia era un ente efficiente, vero raccordo tra la Regione e le Amministrazioni locali. Oggi non è niente di tutto ciò per cui ripristinare le elezioni era un atto dovuto che siamo riusciti a concretizzare dopo anni di rinvii. La prossima settimana mi arriverà in Commissione la bozza di legge che esamineremo attentamente ma l’obiettivo è quello di organizzare le elezioni per il prossimo autunno in modo da non perdere ulteriore tempo. Per me sarà un’emozione speciale perché la storia della provincia si era chiusa con la legislatura di cui facevo parte ed oggi si riaprirà anche grazie all’apporto della Commissione di cui mi onoro di essere Presidente”.
5 commenti su “Tornano le province in Sicilia: in autunno probabili elezioni”
“Gli obiettivi per i quali era stata pensata l’abolizione sono stati chiaramente mancati” , non leggo perché e perché si pensava di raggiungerli, sulla basa di quali importanti valutazioni si è tentato.
Dopo lunga e penosa sceneggiata ritornano le provincie che la politica voleva eliminare, altro Ente mangia soldi, nuovi appetiti, spartizione di risorse, clientela Abbiamo visto com’è finito il libero consorzio che doveva sostituire le provincie per aggregare territori affini per la crescita economica, turistica, culturale ecc. vedi le iniziative di Gela che voleva staccarsi da Caltanissetta, nella Sicilia occidentale e dai noi il Sud Est che ci ha visti protagonisti, è finita con tanti piagnoni che si strappavano le vesti si ci distaccavamo dal capoluogo, si cridava all’isolamento, fino ad ora non siamo stati isolati dalle voglie ragusanocentriche? La spoliazione di servizi importanti, continua costante nel mirino la prossima Ente liceo Convitto, Agenzia dell’entrate magari l’Inps, oltre il Tribunale e nella sanità meglio non parlarne. Non si potevano distribuire e definire le competenze ai comuni nella gestione del territorio con bilanci in rapporto alla vastità del territorio, alla popolazione, invece di riproporre, risparmiando tempo e celerità negli interventi, la rinascita del carrozzone che serve solo a spartirsi il bilancio per come lo abbiamo conosciuto, si litigava negli assessorati e al Consiglio perché ognuno doveva gestirsi una fetta di risorse per clientela e si apriva la caccia per l’assessorato e posti di sottogoverno. Esperienza negative sulle provincie, accantonati i liberi consorzi imposti altro che liberi di scegliere con chi stare, un Commissariato senza fine e ora finalmente si riparte pronti a stappare champagne.
Se ci pensate bene, allora si era innescata la psicosi della spending review enfatizzata all’unisono da tutti gli attori politici accompagnati dall’immancabile mainstream, per risparmiare sulla spesa pubblica e togliere carrozzoni inutili. Questo è quanto ci raccontavano. Con questo giocattolo hanno poi proseguito con altri enti, tipo Tribunali, Cam Com, ulteriori tagli alla Sanità, Scuole e tanti altri enti che erogavano servizi per i cittadini. Ci dicevano pure che con questo virtuoso meccanismo potevano ridurre di molto le tasse o toglierne addirittura alcune. Alla fine il risultato è stato raggiunto: Manutenzioni solo dopo aspre proteste e non fatte bene, Tribunali incolfati e quindi non funzionali (o meglio funzionali per certe cetegorie), Scuole fatiscenti strutturalmente e senza riscaldamenti, la Cam Com considerata il gioiello della provincia accorpata a Trapani senza nemmeno una logica, e tante ma tante incongruenze che nemmeno Freud ci avrebbe potuto fornire un’analisi. Per come l’ho sempre pensata io, sono le Regioni il vero carrozzone. Togli le Regioni e ogni provincia si amministra da se, oltretutto è più facile individuare operazioni sospette in quanto poco dispersive.
Per quanto riguarda la spesa pubblica nessun risparmio e tantomeno la riduzione delle tasse o l’aumento degli stipendi dei lavoratori, anzi a qualche tassa hanno cambiato il nome per dirci che l’avevano eliminata ed eravamo tutti felici, ma nella realtà col nome diverso diventava più alta della prima. Questo protocollo ormai è stato collaudato e se molti fossero più attenti capirebbero che lo utilizzano per altri scopi anche se con metodi diversi.
Una volta tanto sono d’accordo con il Sig. Spinello : eliminate le Regioni, quelle sono i veri carrozzoni!
Alla fine non avevano tolto niente, ma cambiato il nome soltanto, in un mondo scevro da clientele , con organici non sovraccarichi di gente incompetente , forse l eliminazione di qualche ente poteva funzionare e permettere di risparmiare.