
“Questa non è giustizia”. E’ il senso del post che una delle vittime del 22enne marocchino arrestato a Modica da polizia e carabinieri domenica sera e rimesso in libertà del magistrato (dopo la convalida) senza nessuna restrizione, a parte il daspo urbano.
Chiaro e anche amaro il post pubblicato su Facebook da una vittima.
“Circa due mesi fa la mia attività commerciale ha subito il primo furto. Da quel giorno è stato un susseguirsi di episodi simili nei miei confronti e nei confronti di tante altre decine di colleghi! Da quel giorno ci siamo impegnati tutti, cittadini, commercianti e forze dell’ordine per porre fine a questo scempio! Domenica sera ricevo una chiamata perchè stavano per tentare l’ennesimo furto nei miei confronti. Mi precipito sul posto e con l’aiuto di un altro commerciante riusciamo a consegnare alle forze dell’ordine l’autore. Dopo aver passato la domenica sera in commissariato, mi informano che martedì mattino ci sarebbe stato il processo per direttissima e che dovevamo essere presenti come testimoni. Lasciamo, quindi, le nostre attività commerciali e come da loro richiesta ci rechiamo al tribunale di Ragusa. Dopo un’ora di udienza, ci sentiamo dire che non ci sarà nessuna punizione per questo individuo e che potrà tornare a fare ciò che vuole, essendo praticamente a piede libero. Noi come commercianti e come cittadini non ci sentiamo più protetti da nessuno, abbiamo paura di lasciare le nostre attività, abbiamo paura a lasciare oggetti all’interno. Questa non è giustizia, questo ci fa più male di ogni furto subito.
Parlo io a nome di tutti i commercianti che in questi mesi hanno affrontato notti per paura di lasciare i propri beni, a costo di togliere tempo a se stessi e alle proprie famiglie” .