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Rifiuti, Dipasquale (PD) replica al sindaco di Ragusa Cassì

“Cinque anni persi; le somme della Regione sono comunque della collettività”
Tempo di lettura: 2 minuti

“Non sono solito replicare alle dichiarazioni dei sindaci, soprattutto del sindaco della mia città, ma sento il dovere di intervenire in merito alle dichiarazioni odierne del primo cittadino di Ragusa sui vari aspetti della questione rifiuti per esprimere le mie opinioni.

Il dato evidente è il fallimento della politica regionale e locale in tema di smaltimento dell’immondizia, non solo in provincia di Ragusa, ma in tutte le province siciliane, perché l’economia circolare dei rifiuti non è completa e non si chiude all’interno dei territori stessi. Cosa che sarebbe possibile solo con la presenza di un impianto di smaltimento per l’indifferenziato. Questa era il tipo di programmazione che il territorio, i comuni innanzitutto, la città di Ragusa, avrebbero dovuto compiere. Questo era l’unico “piano B” possibile, ma mai realizzato, che ha determinato il commissariamento nel marzo del 2017: perché non era stato individuato un sito a servizio del territorio per conferire l’indifferenziato.

Il sindaco ci comunica, festante, che l’immondizia andrà portata fuori dall’Isola e che i costi maggiori li pagherà la Regione, quindi la TARI non aumenterà. Forse non ci si rende conto che le risorse comunque sono sempre dei siciliani che, magari, meriterebbero più attenzione nelle politiche sociali, a difesa dei più deboli, nelle infrastrutture, nel turismo, nei servizi di cui purtroppo la nostra terra è carente. Insomma, un’enorme quantità di risorse economiche buttata per affrontare emergenze che si potevano gestire meglio. Poi bisogna vedere per quanto tempo la Regione sarà in grado di coprire la differenza dei costi. Ci si rende conto che ciò che accade qui, succede in tutta la Sicilia? Per quanto tempo la Regione potrà sopportare economicamente il proprio fallimento politico. Forse alcuni mesi, giusto il tempo di superare le elezioni regionali? Poi il sistema salterà di nuovo e se la Regione non continuerà a pagare… Arriverà anche il momento dell’aumento della TARI. Immaginiamo, per un attimo cosa avrebbe voluto dire avere una nuova discarica in provincia di Ragusa: costi di trasporto abbattuti completamente non dovendo più portare l’immondizia alla discarica di Motta Sant’Anastasia e ridotti anche i costi di conferimento. Ovviamente la TARI automaticamente sarebbe diminuita.

Non solo nulla di quanto era già pronto per essere realizzato è stato fatto (vedasi la quarta vasca) ma non è stata neppure prevista una soluzione alternativa possibile… Si è scelta l’inerzia.

Pertanto non posso che considerare le dichiarazioni del sindaco una semplice difesa d’ufficio del proprio assessore Giovanni Iacono responsabile politicamente di avere proposto e ottenuto, nel 2014, l’eliminazione del progetto dal piano triennale delle opere pubbliche. Certo, ai tempi non era assessore dell’attuale giunta cittadina, ma la sostanza non cambia. Il progetto era legittimo, aveva tutte le carte in regola, i pareri positivi della Soprintendenza visto che si trattava di un ampliamento e non di una nuova realizzazione. Cassì dice che oggi sarebbe già satura, ma io non sono d’accordo, anzi ribadisco che avremmo potuto risparmiare tutti i soldi spesi per trasportare e conferire i rifiuti a Motta Sant’Anastasia. Quindi, comprendo la difesa d’ufficio da parte di Cassì, sono stato sindaco anche io e so come ci si comporta con i propri assessori, ma le argomentazioni sono davvero deboli e non convinceranno me né tantissimi ragusani accorti che seguono queste vicende da anni.

Ben venga la gentile disponibilità del sindaco Leontini di individuare nel suo territorio un’area nella quale realizzare un nuovo impianto, ma purtroppo ciò arriva con quasi cinque anni di ritardo: se i sindaci, tutti, si fossero messi d’accordo nei tempi giusti – e lo sostengo da sempre – oggi la nuova discarica sarebbe una realtà e non ci troveremmo in questa situazione. Prima che a Ispica sarà realizzato il nuovo impianto ci vorranno anni e nel frattempo si sperperano i soldi dei cittadini siciliani.

Oggi paghiamo il prezzo della mancanza di programmazione e di visione. Tutto il resto sono solo parole, parole, parole”.

Così l’on. Nello Dipasquale, parlamentare regionale del PD, replica alle dichiarazioni del sindaco di Ragusa Giuseppe Cassì in tema di gestione dei rifiuti.

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© Riproduzione riservata

1 commento su “Rifiuti, Dipasquale (PD) replica al sindaco di Ragusa Cassì”

  1. Onorevole carissimo, come sempre la politica fa la sua parte, mi chiedo e Le chiedo cosa ha fatto Lei di sua iniziativa? O cosa ha fatto con i Sindaci? O cosa ha pensato con il Presidente Musumeci? Ovviamente poco e nulla. Siccome adesso arriva la campagna elettorale urge farsi vedere e sentire…. Peccato che io non sento minimamente il suo discorso di replica. Bastava semplicemente che insieme ai suoi colleghi nei 5 anni intercorsi bastava prendere iniziativa e portarla avanti. Nessuno Le avrebbe detto di no..
    Saluti

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