
Ieri a Bruxelles la Commissione europea ha votato sì alla candidatura Ue di Ucraina e Moldava, vincendo le resistenze di alcuni paesi. Un grande giorno per Volodymyr Zelensky, il presidente senza macchia e senza paura che ci aveva sperato e creduto, che in questi 120 giorni di guerra, tanti ne sono trascorsi dall’inizio dell’invasione russa, ha spronato i suoi, li ha incoraggiati, sostenuti nei momenti più difficili, si è rivolto all’Occidente per chiedere armi armi e ancora armi, per pregare i partner di non dimenticare la causa ucraina, di non distogliere lo sguardo da un popolo che sta lottando per difendere la propria esistenza e autonomia. In un’atmosfera di commozione generale, il presidente ucraino ha ringraziato i 27 membri dell’Ue, uno ad uno, per aver accolto l’Ucraina nella famiglia europea di cui si sente parte, pur sapendo che il percorso sarà lungo, forse decenni, e non potrà iniziare se non a guerra finita. E’ il primo passo dall’alto valore simbolico verso la piena appartenenza, è la decisione di carattere geopolitico volta a schermare l’Ucraina dal revanscismo russo, è la garanzia del sostegno europeo, in termini economici e di armi, contro la disinvoltura oscena dello zar nell’usare la forza delle armi per prendersi ciò che vuole, è la conferma che questa volta l’Occidente non è rimasto a guardare. Era il 28 febbraio, quattro giorno dopo l’inizio dell’invasione russa, e Volodymyr Zelensky, al pianterreno del palazzo presidenziale a Kiyv, firmava la richiesta di adesione all’Ue mentre l’esercito russo era nella periferia della capitale alle prese con la strenua resistenza ucraina, ancora frastornato per non essere stato accolto con i fiori. Anche lo zar era piuttosto contrariato per il fatto che Zelensky non si fosse dato alla macchia come Viktor Yanukovich nel 2015. Ma gli uomini non sono tutti uguali e quell’attore comico che aveva suscitato le sue battute sarcastiche stava dimostrando di avere del fegato. Lo zar aveva fatto male i conti, dimostrando la grossolanità di chi confida solo nella forza bruta. In quello stesso giorno, il 28 febbraio, Mario Draghi dichiarava di volere l‘Ucraina nell’Ue. La guerra continua, il furore dei russi anche, e sorprende che allo stato dell’arte la conquista del Donbas non si sia conclusa nonostante gli invasori dispongano di armi pesanti che sembrano non finire mai: il rapporto è di 10 a uno, con le munizioni ucraine in esaurimento. Il morale però è alto, le capitali europee sono con Kiyv, dagli Stati Uniti sono arrivati i potenti lanciarazzi Hirmars, che potrebbero ribaltare l’esito della guerra, gli ucraini combattono per la loro patria, i russi non sanno per cosa, negli 8 anni di conflitto a bassa intensità che percorre il Donbas, le forze ucraine hanno imparato a combattere, a muoversi con agilità sul terreno, a contrattaccare e ora hanno un motivo in più per lottare. Il merito della vittoria di ieri è in gran parte del nostro presidente del Consiglio che si è battuto con convinzione e ha trascinato dietro di sé un’Europa dal metabolismo lento e dalle decisioni tardive. “L’Italia è al nostro fianco. Grazie mille, signor primo ministro! Grazie per la sua forza, per la sua perseveranza. Grazie per aver dimostrato che i princìpi delle persone perbene sono davvero il fondamento dell’Europa”, ha detto Zelensky rivolto a Draghi.
6 commenti su “Zelensky al suo primo Consiglio europeo…l’opinione di Rita Faletti”
Mammamia da mettersi le mani nei capelli. Yanukovic non si è dato a nessuna macchia . Yanukovic è stato costretto ad andarsene dal colpo di Stato organizzato dagli americani. L’ho scritto già in passato come stanno i fatti. E Zelenski fu quello che disse nel giorno della sua elezione, che la prima cosa da fare era quello di fermare la guerra in Donbass. Mai fatto!! E Zelenski è quello che assieme a Macron annunciarono al mondo ( anche per questo ci sono le prove) di adottare l’accordo di Minsk del 2015 , scritto è firmato. Che prevedeva la zona cuscinetto di 25km. Ed era d’accordo pure Putin. Ma stranamente Zelenski 20 ore dopo, fa un passo indietro, dicendo che non rispettava gli accordi di Minsk. Questo e Zelenski quello che si collega con tutto il mondo. Zelenski è colpevole della provocazione. E per me chi provoca, è colpevole come chi invade. Menzogne giorno per giorno.
Ora si che l’Europa è ancora più ricca di governanti con la morale immacolata.
Da oggi gli europei si debbono sentire orgogliosi e fortunati. Specie gli italiani che grazie a Draghi siamo stati i più elogiati da Zelensky.
In questi commenti c’è tutto il ventre molle della democrazia.
Enzo il populismo ed il qualunquismo non centrano nulla con la democrazia, purtroppo Letta si appresta a reiterare l’errore che aveva fatto Zingaretti, fidarsi di forme politiche incolore ed insapore e che di fatto sono anti Europa, anti NATO e pro Putin è un errore che porterà la Meloni alla presidenza del consiglio ed al disastro nei confronti dell’Europa.
Dopo le parole di Di Majo si potrebbe già intuire come stanno le cose, ma Enrico sembra di coccio.
Speriamo bene e buona serata.
Enzo
Avevo deciso di non ribattere. Nel mio commento ci sono i fatti. Posso provarlo in ogni sede. Con date, nomi e cognomi. Esempio l’annuncio al mondo di Macron e Zelenski fu il 8/2/2022. Fatti che lei e non solo lei sconosce. Ma non importa. E mi fermo qui per rispetto. Ai cittadini dico e ripeto, Cercate e indagate sulle notizie. Non fermatevi a ciò che leggete. Avete capito il perché.
@Gino uno legge credendo che sia vero, ma purtroppo come dice lei bisogna approfondire di persona. A me è capitato su altre notizie di leggere cose non esatte. Infatti sull’annuncio al mondo di Macron e Zelenski è vero. Come sono vere tante cose che leggo nei suoi commenti. Ormai come per il Covid, anche per la guerra si leggono cose prive di fondamento. Ma la guerra è fatta di propaganda. E sono d’accordo con lei sulla non partecipazione degli atleti russi evidenziato da lei in precedenti commenti. Viviamo in un mondo di falsità.