Stante la grave emergenza rifiuti a causa dell’improvvisa chiusura dell’impianto OIKOS di Catania, si ricorda ai modicani, al fine di non incrementare disagi sul territorio per preservare l’igiene pubblica e il decoro del territorio, senza arrecare pregiudizio alla salute pubblica e alla salubrità ambientale, che è vietato, fino a nuove disposizioni, il conferimento dei rifiuti costituenti, la frazione del “secco non riciclabile” nel cassonetto grigio delle postazioni stradali dislocate su tutto il territorio comunale, ai sensi dell’ordinanza emessa dal Commissario Straordinario. E’ altresì vietato, a tutte le utenze, senza alcuna distinzione, il conferimento della frazione del “secco non riciclabile “ nei cassonetti/carrellati adibiti alla raccolta delle altre tipologie di rifiuti differenziati (quali imballaggi di plastica e metalli, imballaggi in carta e cartone, imballaggi in vetro, frazione organica). Tutte le utenze domestiche e non domestiche devono osservare al massimo le regole della raccolta differenziata al fine di ridurre al minimo la frazione del “secco non riciclabile “, per non incorrere nelle sanzioni previste dalle norme vigenti in materia.
- 11 Dicembre 2024 -
10 commenti su “Modica. Divieto di conferimento secco non riciclabile per tutte le utenze comunali”
Vorrei fare un appello sia a chi di competenza sia per l’opinione pubblica, si stanno per creare piccoli cumuli di spazzatura al di fuori dei punti di raccolta autorizzati in alcuni quartieri e zone rurali, non vorrei che diventassero montagne. Non siamo a Napoli.
Molto importante per il decoro urbano. Per il decoro delle nostre abitazioni non importa. L’importante pagare la Tari. Poi a fine mandato scrivono pure i libri. Vi ricordate le promesse? Con la differenziata città più pulite, ambiente più sano, bollette meno care. Ecco i fatti.
Gino lo diceva pure il tuo cane!!!
@ Geppo.Il cane di Gino magari non lo sapeva, ma neanche lei. Questo è un problema serio, e non mi pare che Gino abbia detto qualcosa di sbagliato.
Il problema non è il “secco”, ma l’umido e tutto il resto, che si accumula in modo “indifferenziato” davanti alle abitazioni, soprattutto nelle zone rurali, creando montagne puzzolenti, piene di mosche e topi. Altro che “decoro”! Qui ne va della salute pubblica!!!
A nessuno dice niente la parola EMERGENZA? Emergenza di che? Sono anni che si sapeva che prima o dopo, Motta S. Anastasia avrebbe chiuso i battenti, al pari di Scicli anni fa. Cosa si è fatto? Cosa hanno fatto tutti i comuni interessati? Hanno atteso l’EMERGENZA, ed adesso son cazxi amari. È sempre stato così e così sarà sempre.
È inutile girarci intorno: l’unica soluzione per il secco non riciclabile si chiama termovalorizzatore. Chi dice di no, e mi riferisco anche ad alcune forze politiche, lo fa solo per recuperare qualche voto e sulla base di motivazioni ormai superate. Alla luce anche delle parole del procuratore Zuccaro credo che bisogna agire e presto
Se la situazione si protrarrà ancora a lungo lascio a voi immaginare cosa può succedere nei prossimi giorni specialmente con questo caldo afoso. Penso già all’odore nauseabondo che si crea nelle zone di conferimento e poi impossibile anche all’utenza tenerla in casa, col caldo basta solo un giorno e incomincia a puzzare.
Maria Pina tenga conto comunque che nell’indifferenziato vanno anche pannolini pannoloni assorbenti garze di vario tipo ed utilizzate in vari modi. Quindi sì è vero: c’è chi ancora non differenzia, ma la non raccolta del secco rimane comunque un grosso problema per tutti… e come dice Gino si continua comunque a pagare…
Sono ormai due settimane che non raccolgono, se qualcuno comincia ad organizzare dei falò poi la colpa è di chi non raccoglie o di chi brucia?
Comunque l’unica via da percorrere è effettivamente quella di un termovalorizzatore… si spera non progettato in una contrada zimmardo bellamagna ma dove di dovere.
È già passata una settimana, ne comuni ne regione riesce a trovare una soluzione. Complimenti alla politica tutta.