I Carabinieri hanno tratto in arresto l’autore dell’efferato omicidio di “Bruna”, la donna origini albanesi colpita a morte da numerosi colpi di arma da taglio avvenuto alle 12:40 di mercoledì nel centro abitato di Vittoria. La vittima dell’aggressione, infatti, dopo essere stata soccorsa da personale del 118, era deceduta nel corso del suo trasporto in ambulanza presso l’ospedale “Guzzardi” di Vittoria. I Carabinieri , unitamente ai colleghi del Nucleo Investigativo di Ragusa, immediatamente intervenuti sui luoghi dei fatti hanno da subito avviato le indagini che si sono protratte per tutta la giornata di ieri. I militari dell’Arma, che hanno raccolto numerosi elementi utili all’individuazione dell’autore del reato grazie alle numerose immagini di videosorveglianza pubblica e privata, acquisite in meno di 3 ore dall’accadimento dei fatti con l’ampia e spontanea collaborazione di molti vittoriesi residenti nello stesso quartiere della vittima, e alle dichiarazioni raccolte da alcuni testimoni dei fatti, alle 17:30 hanno identificato e condotto in caserma un 28enne vittoriese, sospettato dell’omicidio. L’indagato, che subito aveva negato ogni addebito, in un secondo momento, probabilmente segnato dal peso del gesto compiuto, ha chiesto di essere interrogato dal magistrato per rendere una piena confessione. Nel corso dell’interrogatorio tenuto da Francesco Riccio, Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Ragusa, Franco Riccio, , l’uomo, assistito dal suo avvocato, ha fornito una ricostruzione completa di quanto compiuto consentendo ai Carabinieri di rinvenire il coltello utilizzato per l’aggressione, di cui si era disfatto immediatamente dopo l’omicidio, e una maglietta che indossava al momento dei fatti e che aveva sostituito temendo che potesse riportare alcune tracce che lo avrebbero ricondotto quale autore del delitto. Ancora poco chiaro, invece, il movente che ha portato il vittoriese a scagliarsi con tanta ferocia contro la donna anche perché, come accertato dai Carabinieri, vittima e omicida non si conoscevano e pertanto il fatto non è da ricondursi a dinamiche tipiche del femminicidio. L’uomo è stato, quindi, dichiarato in stato d’arresto e condotto presso la casa circondariale di Ragusa.