
Incandidabilità. Parola astratta. Che diventa terribilmente concreta nel momento in cui l’Autorità Giudiziaria, una volta eletto, scopre che ti sei candidato/a al Consiglio comunale pur essendo incompatibile.
Incompatibile? In che senso?
Nel senso che non potevi assolutamente candidarti per la carica di consigliere comunale ed invece l’hai fatto a tuo rischio e pericolo.
Non lo sapevi? Purtroppo la legge non ammette ignoranza. E poi un candidato al Consiglio che non sa se ha le carte in regola per candidarsi …
Capisci a me. Dove si presenta?
Ecco alcune cause di incandidabilità.
1) Lavori con la ditta che ha in appalto il servizio per la raccolta rifiuti?
2) Lavori per un’azienda che cura la manutenzione del verde e di altre attività?
3) Lavori con una cooperativa incaricata di gestire un servizio sociale o sanitario?
4) Hai una lite, un contenzioso, un debito con il Comune?
Non puoi assolutamente candidarti al Consiglio comunale. E’ vietato dalla legge elettorale.
E non da ora, da quando cioè è esploso il caso dei dieci consiglieri comunali di Vittoria indagati dalla Guardia di Finanza e accusati di “falso ideologico”, per avere mentito nel momento del loro insediamento,
MA DA SEMPRE!
“Se sei con me, candidati, oppure trovami uno o una della tua famiglia, che si candida al posto tuo. Tu lo sai che io ti voglio bene … non mi puoi dire di no!”
Attenti a questo tipo di trappola. Una volta eletto, rischi di finire sotto inchiesta. Non succederà nulla di irrimediabile. Non finirai in carcere, ma, a parte la figura barbina nei confronti dei tuoi elettori, dovrai sostenere le spese legali per difenderti e rimedierai pure la figura del servo sciocco, in quanto sarai costretto a dimetterti elasciare il posto al primo dei non eletti.
Insomma sarai costretto a subire oltre ad un notevole danno economico, anche una bella botta dal punto di vista morale, sociale e della dignità personale.
Ti sembra poco? Fai come ti pare.
Ma pensaci … Giacomino….Pensaci!
John Bonaiuto