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Colombia. Sospesa estradizione negli Stati Uniti narcotrafficante “Otoniel”

Tempo di lettura: 2 minuti

di Giannino Ruzza

L’Alta Corte colombiana presieduta dal giudice Cesar Palomino Cortes, ha deciso di sospendere provvisoriamente l’estradizione negli Stati Uniti del numero uno del narcotraffico della Colombia, il pluriomicida Dario Antonio Usuga, alias Otoniel, dopo aver analizzato la richiesta di un’azione legale svolta da parte dei familiari delle vittime che chiedono venga fatta chiarezza da parte del narcotrafficante, Capo del Clan del Golfo, sulle vicende che hanno insanguinato la Colombia prima del suo arresto eseguito nel 2021. “La sua estradizione presuppone creare un mantello di impunità, poiché, oltre a non pagare i reati pendenti in Colombia, porterà con sé la verità sulle stragi commesse  durante il conflitto armato” hanno detto. Il provvedimento di estradizione, dunque, al quale mancava solo la firma del presidente Ivan Duque, è stato momentaneamente sospeso per ordine del Consiglio di Stato. Si legge: “Ordinare al Presidente della Repubblica, dottor Iván Duque Márquez, di sospendere l’esecuzione materiale dell’ordine di estradizione del narcotrafficante Darío Antonio Úsuga, alias Otoniel, fino a nuova ordinanza”. Tra le altre cose la Commissione Verità della Colombia, aveva denunciato il 18 febbraio 2022 che persone non identificate erano entrate nell’abitazione del Giudice delle indagini preliminari della Commissione Eduardo Andrés Celis Rodríguez, sottraendo al funzionario tutte le registrazioni e i dati digitali degli interrogatori fatti a “Otiniel”  oltre ai computer. Di fatto il furto delle attrezzature, impedisce ai colombiani di conoscere la verità su Otoniel che, in quanto membro di una struttura paramilitare, aveva già fornito piena testimonianza sulle  azioni criminali compiute del Clan del Golfo. Inoltre la Commissione ha chiesto, una volta per tutte, di far conoscere la verità ai colombiani, oltre a chiedere la presenza e  il sostegno dei rappresentanti delle Nazioni Unite e della comunità internazionale durante il processo. Troppe collusioni e interessi gravitano attorno all’affare economico del narcotrafficante “Otoniel” al quale ora tutti cercano di sottrarsi per evitare il coinvolgimento. D’altro canto anche Antonio Usaga sa, che d’ora in avanti se vuole salvare la pelle, dovrà ricorrere alla frase dantesca: “un bel tacer, non fu mai scritto” frase che nel suo caso non sarà mai lodata a sufficienza.

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