Giannino Ruzza
Ogni 29 aprile si celebra la Giornata Internazionale della Danza, istituita nel 1982 dall’UNESCO per commemorare la nascita di Jean-Georges Noverre, innovatore e studioso di quest’arte, insegnante e creatore del balletto moderno. Tutti i paesi del mondo hanno danze tipiche diverse, queste hanno trasceso i confini al punto da diventare popolari in altre località geografiche, per questo motivo vi propongo di seguito balli caratteristici delle regioni latinoamericane. Eccone alcuni:
Il “tamunangue” venezuelano
È una tradizione folcloristica che secondo alcuni cultisti si riferisce all’unione di quattro culture; gli indigeni, gli spagnoli, gli africani e i Chibcha. È una sorta di coreografia eseguita principalmente da due persone, anche se è poco riconosciuta nel mondo, è molto comune in Venezuela. Per ballare il tamunangue, le donne devono avere le gonne poiché è considerato un’offesa ballare in pantaloni.
La “Cueca” cilena
È un ballo in cui i ballerini (uomo e donna) portano un fazzoletto nella mano destra. L’uomo disegna con esso figure circolari, compiendo azioni galanti per cercare di conquistare una dama. È una danza legata alle conquiste. La sua origine è messa in discussione e ci sono varie teorie o correnti sulla sua evoluzione. È stata ufficialmente dichiarata “Danza Nazionale del Cile” il 6 novembre 1979.
Il “tango” argentino
È un ballo di coppia strettamente legato, nasce dalla fusione di danze e ritmi afro-River Plate, gaucho, latinoamericani ed europei. È un ballo caratteristico della regione del Río de la Plata e della sua area di influenza, della città di Buenos Aires, che si è diffusa in tutto il mondo. È caratterizzato dall’abbraccio stretto della coppia, dalla passeggiata di tango, dal taglio e dalla quebrada e dall’improvvisazione. In tutto il mondo, ballare un tango è sinonimo di seduzione, è considerata un’arte complessa.
Il “Danzón” cubano
È un ritmo veloce e una danza di origine cubana creata dal compositore di Matanzas Miguel Faílde e generata da un altro genere cubano chiamato danza. Si balla tra coppie con movimenti molto delicati, vertiginosi ma coreografici. A Cuba viene eseguita con la maggior parte degli strumenti a fiato, con flauto, violini, timpani e percussioni cubane.
Il “Merengue” della Repubblica Dominicana
È un ritmo veloce e una danza di origine cubana creata dal compositore di Matanzas Miguel Faílde e generata da un altro genere cubano chiamato danza. Si balla tra coppie con movimenti molto delicati, vertiginosi ma coreografici. A Cuba viene eseguita con la maggior parte degli strumenti a fiato, con flauto, violini, timpani e percussioni cubane.
Il “Carnavalito” boliviano
È un ballo di gruppo, cioè si balla in gruppo e con più coppie, che eseguono coreografie a ritmo di musica. I ballerini si muovono intorno ai musicisti o in fila. Alla regia spetta una donna o un uomo con un fazzoletto (o stendardo ornato di nastri) in mano. Cantano tutti la stessa copla o intrecciano improvvisazioni.
La “Cumbia” colombiana
Si tratta di un ritmo musicale e di una danza popolare tradizionale colombiana, con contenuti di tre aspetti culturali, principalmente indigeni e neri africani e, in misura minore, bianchi (spagnolo). Nella strumentazione sono presenti i tamburi di origine nera africana; le maracas, la guache e i fischietti di origine autoctona. In questa danza si apprezzano i movimenti sensuali della donna, seguiti da azioni galanti da parte dell’uomo.Gli abiti hanno chiare caratteristiche spagnole: gonne lunghe, pizzi, paillettes e copricapi di fiori. L’uomo indossa una camicia bianca con una sciarpa rossa legata al collo e un cappello.
Il “Kompa” haitiano
È una danza haitiana resa popolare dalla metà degli anni ’50. Alcuni autori ritengono che sia un’evoluzione della meringa, un ritmo ballato e cantato ad Haiti dalla fine del XIX secolo. Si balla in coppia e in essa sono essenziali i movimenti sensuali dei fianchi tra l’uomo e la donna.