Cerca
Close this search box.

Haiti. Disperazione di un popolo tra conflitti e collusioni

Bloccate dalla malavita le uscite principali della capitale Port-au-Prince
Tempo di lettura: 2 minuti

di Giannino Ruzza

Sempre più tragiche le notizie che ci arrivano da Haiti, attanagliata da una crisi politica e sociale allarmante e dal dilagare indisturbato della deliquenza. Legami tra bande criminali (e i politici locali)  hanno permesso loro negli anni di espandersi e accrescere il loro potere soprattutto nella capitale Port-au-Price. Proprio la capitale, sarebbe in queste ore nuovamente assediata dai clan malavitosi, che dopo aver occupato l’uscita Nord, stanno occupando anche l’uscita meridionale principale, costringendo migliaia di famiglie a lasciare le loro case. Per cui risulta compromesso l’accesso dalle rotte nazionali 1 e 3, il che può portare all’isolamento di tutti i dipartimenti della capitale, dal momento che la strada nazionale 2 che collega i dipartimenti meridionali continua ad essere tenuta sotto scatto dalla criminalità. “Una persistenza di insicurezza aleggia nella città”, ha specificato l’agenzia statale in un rapporto. Questa nuova minaccia arriva dopo gli scontri tra bande rivali che stanno andando avanti dal 24 aprile nella zona denominata Plaine du Cul de Sac, che secondo il rapporto governativo (vergognosamente, sanno purtroppo fare solo rapporti ) sarebbero rimasti uccisi una ventina di delinquenti. E’ finita male anche per le famiglie che si opponevano a lasciare e le loro abitazioni in mano alla malavita, visto che una dozzina di case sono state date alle fiamme, principalmente nei quartieri de Marécage e Butte Boyer, mentre in fretta e furia chiudevano i battenti, imprese, scuole e attività economiche. Inoltre sono state sfollate centinaia di persone nei quartiri di Clercine, Croix-des-Missions, Shada e Santo. Il punto cruciale degli scontri sembra in queste ore concentrato a poche centinaia di metri dall’Aeroporto Internazionale di Toussaint Louverture, il più importante aeroporto della nazione caraibica. Per la cronaca il 25 aprile scorso, alcuni proiettili “vaganti” avevano colpito un elicottero del Servizio aereo umanitario delle Nazioni Unite (che si adegua alla situazione) che si trovava su una pista adiacente all’aeroporto. Scontri armati tra bande, che hanno consentito loro di mette le mani sulle più importanti aree strategiche della capitale. Si dirà, e l’intervento della polizia? Sostanzialmente, quasi inesistente. Richiesto solo quando fa più comodo ai politici, corrotti e collusi. Già nel giugno 2021, l’accesso meridionale al Paese sulla strada che conduce a Port-au-Prince era stata quasi completamente bloccata dalle azioni delle bande, costringendo 20 mila persone a lasciare le loro abitazioni.

 

481239
© Riproduzione riservata

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articoli correlati

RTM per il cittadino

Hai qualcosa da segnalare? Invia una segnalazione in maniera completamente anonima alla redazione di RTM

SEGUICI
IL METEO
UTENTI IN LINEA
Scroll to Top