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Festeggiamenti S.Giorgio a Modica. Finale con rissa

Tempo di lettura: 2 minuti

I festeggiamenti in onore di San Giorgio a Modica timbrano la fine dopo due anni di lookdown. Quest’anno la lunga processione (circa 13 km) ha fatto un tragitto più lungo arrivando fino a Via Loreto Gallinara, ben oltre la farmacia del luogo, intitolata al santo patrono. Gli stessi festeggiamenti che, ad un certo punto, si sono mischiati con quelli degli ultras del Modica Calcio, tornati vincenti da Mazzarrone non solo della partita ma anche del campionato di Promozione. Tifosi e giocatori compresi.

Quest’ultima è stata una delle novità di stagione. Le altre sono state: una rissa scoppiata in Via Marchesa Tedeschi, tra il fuggi-fuggi generale, tra un paio di portatori e, si dice, un altro paio di infiltrati che, pare, avessero alzato il gomito; per la prima volta, il simulacro ha trovato le porte sbarrate della Chiesa di Santa Margherita (la leggenda indica la Santa come la fidanzata di San Giorgio) e  di Santa Maria di Betlem, due tappe storiche della processione. Portoni chiusi, sembra, per il forte ritardo della processione.

Portone spalancato, invece, del Duomo di San Pietro, eterno rivale del Santo Cavaliere, che ogni anno è stato trovato tutto chiuso. Stavolta, invece, il vicario foreneo, Fra Antonello Abbate, ha aperto ed ha accolto, anche se all’esterno, il simulacro del co-patrono.

Fuochi d’artificio, infine, più spettacolari che rumorosi, diciamo più “giudiziosi”, per concludere la festa intorno alle 2 del 25 aprile.

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14 commenti su “Festeggiamenti S.Giorgio a Modica. Finale con rissa”

  1. I miracoli dell’ignoranza. Leggenda creata dall’ignoranza popolare. Invece di andare avanti, il popolo fa sempre di più passi indietro. Hanno dimenticato caro bollette, caro carburanti…… Poi sempre a lamentarsi. Questo è il popolo.

  2. Ancora nel 2022 si sente parlare di portatori (non tutti) che si esaltano con poco e che aspettano questa festa per mettere in mostra la loro capacità di alzare il gomito. Poi si sente parlare anche di portoni di chiese chiuse, chiese RIVALI. Mah…

  3. Quando mi rendero’ conto della differenza tra il vero martire e la statua che non gli somiglia e non puo’ somigliarci, della differenza tra I fedeli della statua e I veri fedeli del martire della chiesa trionfante, tra l ‘ esultanza per la trepida attesa della statua e l ‘ esultanza per il festeggiato, non partiro’ per la costellazione delle pleiadi in cerca del grano miracoloso e della vera casa d. Abramo e non quella fatta da mani d’ uomo in una delle svariate fini del mondo, e cambiero ‘ serra.

  4. Questa é pura verità.

    Forse dopo due anni di attesa, Santa Margherita [come una ragazzina di questi tempi] non vedendolo spuntare dalla via ha mollato tutto chiudendo la porta in faccia al suo eterno cavaliere.

  5. Una sola constatazione, “popolo bestia a parte”……. Che sia una festa x tutti coloro che la “amano”. Nn è concepibile attendere l alba x concluderla!!!!!

  6. Faccio parte dell’associazione portatori di San Giorgio…..il fattore delle porte chiuse per il ritardo mi sembra una bufala, perché nell’ultima riunione è stato specificato per il caso emergenza covid ..niente fuochi d’artificio è niente ingressi nelle altre chiese …per il fattore che ci siano le Risse al mio parere dovrebbe prendere atto il presidente è vici presidenti dell’associazione portatori di San Giorgio, che mi sembra che l’associazione non sia tanto associazione.

  7. Scrivere “finale con rissa” è falso.
    Vogliamo un’informazione corretta e non gossip.
    Due facinorosi, rancorosi tra di loro, hanno litigato, gli altri sono intervenuti per sedare.
    SAN GIORGIO UNISCE

  8. A mio avviso, se ho ben compreso, il popolo nella devozione a se stesso e alle sue tradizioni, mescola e accresce la sacra devozione alla propria identità con un vago sentimento del sacro che trasferisce tout court alla statua, che diventa reale, una persona reale da portare a spasso e acclamare. Se così stessero veramente le cose, bisognerebbe lavorare da parte dei catechisti interessati a far distinguere il rappresentato dal simulacro che lo rappresenta, per evitare che una festa cristiana si trasformasse in una sorta di rito collettivo e la statua un capro espiatorio dove riversare tutte le frustrazioni e aspirazioni generazionali e presenti. Se così fosse, proporrei un lungo cammino di preparazione e conversione per prepararsi degnamente alla festa del santo martire. La festa dovrebbe viversi come ricorrenza della nascita in cielo del festeggiato, che preferì dare la vita, dopo aver distribuito i beni ai poveri, anziché rinnegare il Signore. Non c’è amore più grande che dare la vita. Nell’economia della salvezza la vita data per Cristo è data per tutti i fedeli. La processione dovrebbe essere caratterizzata da canti e preghiere, in armonia, per quanto possibile, con le dinamiche della chiesa trionfante, di cui la chiesa militante dovrebbe essere, espressione sinergica. Non di certo con le masse esultanti, per il proprio candidato alle elezioni preferito o per la vittoria del campionato della propria squadra del cuore.

  9. michele sammito

    Mamma mia come siete tutti polemici e perfettini ooooooo e una festa folcloristica punto e basta e poi è capitato un incomprenzione fra 2 signorie be tutti a polemizzare e poi chi sa quanti di voi anno creato una rissa,ma rilassatevi e non criticate sempre che la vita è bella.

  10. Alberto Destroso

    “Gli stessi festeggiamenti che , ad un certo punto, si sono mischiati con quelli degli ultras del Modica calcio …. ” Per chi avesse ancora dei dubbi, legga!

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