Tra il 2016 e il 2017 le prime code all’alba davanti alle filiali per mettere in vendita le azioni, le prime avvisaglie che i titoli comprati sulla base dì un’estrema fiducia nella Banca Agricola Popolare di Ragusa sarebbero stati un “sequestro” e non un investimento, non il salvadanaio che per molti clienti era la banca.
Nel 2018 l’assemblea e il primo gilet giallo, dì Salvatore Rando che si è unito a una battaglia cominciata a Vittoria e che presto si è estesa a macchia d’olio a Modica, Ragusa, Catania, Messina e anche Palermo.
In questi cinque anni il Comitato dei piccoli azionisti e risparmiatori della Bapr non si è mai fermato.
Anni in cui è stata più volte proposta la soluzione ora emersa, ovvero immettere liquidità vera e non solo annunciata nel mercato e soddisfare le centinaia e centinaia dì famiglie che chiedono dì avere indietro i risparmi investiti in azioni pur non essendo profili “dì rischio”.
Finalmente dopo anni di grande tensione una manovra che sembra dare uno spiraglio. “Il condizionale è d’obbligo, visti i precedenti – sottolineano i rappresentanti del Comitato Piccoli
azionisti e risparmiatori della BApr, Salvatore Rando, Florinda Giangravé, Salvatore Barrano, Attilio Gregna e Mirco Didato –. Sono stati anni dì stop and go. Ci siamo sentiti spesso presi in giro, abbiamo rintuzzato insinuazioni, critiche e superato fatiche più grandi dì noi che non siamo esperti bancari. Abbiamo partecipato a tavoli al Mef, in Banca agricola Popolare di Ragusa, interloquito con Banca d’Italia e fatto interrogazioni a livello Europeo. Abbiamo proposto soluzioni, abbiamo esultato per “iniezioni dì liquidità” promessa e non portata a termine tra vincoli e ostacoli bancari. Che adesso sembrano magicamente, dopo cinque anni dì battaglie, scomparsi. Ce lo auguriamo vivamente. Il nostro comitato spontaneo vigilerà su questa Lympha che la Banca agricola popolare di Ragusa annuncia.
Abbiamo sempre mantenuto occhi vigili e toni pacati, nell’ottica dell’ottenimento del risultato per una grande massa dì persone. Ora speriamo che i 60 milioni annunciati – di cui 30 per la manovra dì buy back e 30 per rinforzare e premiare l’azionariato “core” – bastino a ristabilire un equilibrio che per 5 lunghissimi anni è stato precario e dì cui hanno sofferto intere famiglie del territorio”.
- 10 Settembre 2024 -
3 commenti su “La Lympha della BAPR. Il Comitato: “Vigileremo se è veritiero””
Tenete presente che se salta la BAPR, salta il “sistema ragusacentrico”..
Tutte le associazioni dei “poteri forti” potrebbero implodere e/o collassare..con tutti i retroscena che ne potrebbero scaturire..
Io mi chiedo e vi chiedo, quale sarà il ruolo delle Istituzioni?
Se salta la BAPR saltano tutti coloro che sperano nel rimborso delle proprie azioni, non il sistema ragusacentrico, il quale non è un concetto ben definito. I poteri forti potrebbero collassare se rientrano fra gli investitori. Le istituzione devono restare fuori, non hanno nessun ruolo, per fortuna.
Il correntista è tutelato.