L’hanno chiamato Megi, l’ennesimo tifone tropicale che nei giorni scorsi ha scosso le Filippine. Il bilancio provvisorio stilato dalle autorità locali è di 67 morti, un dato destinato ad aumentare per il gran numero delle persone ancora considerate scomparse. Incessante il lavoro dei soccorritori che a turno continuano a setacciare la vasta area interessata. Il fenomeno meteorologico oltre ad aver devastato la cittadina di Bunga, ha provocato numerosi morti a Negros Oriental (provincia centrale), sull’isola di Mindanao, al sud, e a Leyte, nel centro del Paese. Quest’ultima località è stata la più colpita dalle colate di fango e dalle inondazioni causate dal tifone Megi, chiamato Agaton nelle Filippine. L’AFP Visayas Command, ha tratto in salvo 2.556 persone in questa regione, secondo il portavoce delle forze armate delle Filippine. La cittadine di Baybay, Leyte, registrano 48 decessi, 100 feriti e 27 dispersi. A sua volta, il sindaco di Abuyog, Lemuel Traya, ha dichiarato che a Pilar, località costiera, valanghe di fango hanno demolito case e seppellito gran parte del territorio agricolo. L’amministrazione filippina dei servizi atmosferici, geofisici e astronomici ha riferito oggi che il sottobacino di Magat, sull’isola di Luzon, e il bacino di Bicol, a sud-est di questo territorio, sono in stato di massima allerta inondazioni. I danni agricoli stimati dalla depressione tropicale salgono a 423,8 milioni di pesos filippini (circa 8 milioni di dollari) dopo i dati riportati dal Dipartimento dell’Agricoltura, mentre i danni ad abitazioni e infrastrutture pubbliche e private ammonterebbero a 265 milioni di dollari.
- 15 Settembre 2024 -