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Assenza della terza unità nei mezzi soccorso

Tempo di lettura: 2 minuti

Da tempo nel bacino Ragusano (versante Ipparino) si presenta una certa criticità per l’assenza della terza unità nei mezzi di soccorso. 

Per una carenza cronica di personale Medico dedicato al servizio Urgenza/Emergenza 118 – afferma il responsabile Cisl Fp di Ragusa e Siracusa Paolo Buscema – assistiamo ad un continuo declassamento dei mezzi di soccorso medicalizzate precisamente nelle postazioni di Chiaramonte, Comiso e Vittoria. Le ambulanze medicalizzate sono costituite da un team di tre unità autista/soccorritore, Medico e Infermiere, la cosa che si è sempre più verificata da (circa un anno) – continua Buscema- fino ad arrivare alla cronicità è lasciare il TEAM con due unità, come dire da un punto di vista proverbiale “oltre alla beffa anche l’inganno” nel senso che, non solo declassata professionalmente, ma anche numericamente in relazione alla costituzione del team.
I lavoratori del sistema di emergenza 118 devono poter svolgere il lavoro in condizioni di sicurezza. Sulle strade osserviamo sempre più frequente – continua Paolo Buscema- mezzi di soccorso con equipaggi di solo due unità, numero di persone sicuramente insufficiente per la tipologia di lavoro, movimentazione di pazienti traumatizzati, immobilizzati, poco collaboranti, pesanti ecc.
I rischi per la salute sono tanti e tali da coinvolgere utenti e operatori. Iniziando dalla legge 81/2008 prevenzione e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, infatti, un maggior carico da sollevare determina un sovraccarico della colonna, traducendosi in un aumentato rischio di lesioni a carico del tratto lombo-sacrale e degli arti.
Da considerare che, oltre al peso del paziente si aggiunge il peso di vari presidi, apparecchiature come monitor defibrillatore, zaini, bombole di ossigeno ecc. a questi vanno aggiunti
le condizioni sfavorevoli in cui avviene il soccorso per vari motivi: tipo di pavimento, gradini, dislivello, fossati ecc. questi alcuni delle criticità che si possono presentare durante un soccorso, fattori che sono moltiplicativi del rischio infortuni con gravi conseguenze e rischi anche per i pazienti per eventuali cadute, il tutto con gravi ripercussioni di carattere penale civile e socio- economico per la società.
Si evince che per una questione legale in relazione a diverse norme che vanno dall’81/2008 all’art. 2087 del c.c. e del 1176 c.c. per non parlare in particolare della sentenza della corte di Cassazione n 14556/2017 e per i motivi sovraesposti sarebbe opportuno che i mezzi di soccorso del servizio 118 fossero dotati di equipaggi costituiti da un numero minimo di tre unità.
Questo si chiama Prevenzione del Rischio Clinico – conclude Buscema- affinché si traduca in Qualità e sicurezza del servizio , quindi delle prestazioni.

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© Riproduzione riservata

1 commento su “Assenza della terza unità nei mezzi soccorso”

  1. Ecco come hanno a cuore la salute dei cittadini. Poi ci fanno credere con i teatrini che si prendono cura della salute dei cittadini, rifilandoci il siero. Con il ricatto lavoro però.

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