Doha, 29 febbraio 2020: all’ultimo piano di un lussuoso hotel al centro della capitale qatarina, talebani e americani firmano un accordo. Nero su bianco. Le truppe americane e i loro alleati si impegnano a lasciare l’Afghanistan entro 14 mesi, i talebani ad abbandonare la lotta armata, cessare di alimentare il terrorismo, rompere ogni rapporto con Al-Qaeda e rispettare le conquiste fatte dalle donne nei 20 anni di occupazione americana. Dietro l’idea dell’accordo più pazzo che mai sia stato sottoscritto, c’era il presidente più stravagante che il Paese più potente al mondo abbia mai avuto. Trump. Dietro di lui, il suo predecessore, premio Nobel per la pace, il primo presidente di colore, l’interprete dell’ipocrisia della retorica pacifista, delle bombe e delle guerre, ovviamente umanitarie, giustificate dalla protezione del mondo ovattato dei media, degli attori di Hollywood, dei lacchè europei. L’uomo del famoso slogan “yes, we can”, preso subito a prestito dai nostri, e primo a parlare di disimpegno in Afghanistan. Obama. Dunque, Biden è l’erede e l’esecutore di un piano che risponde alla scelta isolazionista degli Stati Uniti, che la frase pronunciata all’inizio della sua candidatura “America is back”, l’America è tornata, si pensava accantonata. Gli Stati Uniti non saranno più le sentinelle del mondo. Se ne rallegrano le schiere dei suoi nemici, i sessantottini maoisti e postmaoisti, i loro figli e nipoti che oggi guardano alla Cina di Xi Jinping con ammirazione; i simpatizzanti della Russia che la considerano un baluardo contro la globalizzazione l’Europa e l’islamizzazione (l’ultimo punto farebbe di Putin un prezioso alleato dell’occidente), e, infine, tutti coloro che identificano l’America con l’imperialismo capitalista. Sono i rivoluzionari per vocazione, che vedono realizzato il loro narcisismo nella denigrazione dell’American way of life e della democrazia liberale, i promotori delle rivoluzioni a chilometro zero, quelli che mai correrebbero il rischio che venisse loro torto un capello. Non tanto dissimili dai pacifisti di maniera, a senso unico o a corrente alternata, per opportunismo, che aprirebbero tavoli di dialogo con chiunque. Oggi con i talebani, credendo alle promesse fasulle di un’organizzazione politico-militare che ha imposto la legge coranica in Afghanistan nel 1996 e l’ha applicata con spietatezza, soffocando qualunque legittima aspirazione alle libertà più elementari. Tra i fan dei tagliagole, l’ex grillino ed ex ministro dell’Istruzione dei gialloverdi, Fioramonti, l’anti americano che partorì la sola idea di aumentare l’Iva sulla Coca Cola. In questi giorni, l’ex ex sta propagandando la recente scoperta talebana della liberalità: NO burqa SI’ istruzione, l’esaltante annuncio dei bravi ragazzi, barba di ordinanza e kalashnikov in primo piano. E c’è un altro ex che ha una gran voglia di parlare coi talebani, sicuro di riuscire a infinocchiarli, rimbambendoli a suon di chiacchiere come ha fatto con tanti italiani. Ma per ingannare un furbo ci vuole un furbo e mezzo e i taliban sono gente che va al sodo. Nella situazione attuale, non serve nessun acume politico, basta respirare per capire che l’intento dei fondamentalisti islamici, usciti dalle scuole coraniche del Pakistan dove si insegna il wahabismo più radicale, hanno ora un unico scopo: ottenere il riconoscimento internazionale, senza il quale molte porte rimarranno chiuse, in primo luogo gli aiuti. Intendiamo dialogare con costoro?
- 11 Dicembre 2024 -
6 commenti su “Nessuna apertura ai talebani…l’opinione di Rita Faletti”
Inoltre sin da subito hanno stabilito che la legge sarà la sharia!
Ottimo Dott.ssa Faletti, il mio pensiero l’ho espresso qualche giorno fa nell’articolo di Ruzza e rispecchia un po il suo anche se sono sempre troppo diretto, a volte anche un po troppo.
Aggiungo solo che se si vuole veramente la pace e la democrazia nel mondo, le religioni dovrebbero essere bandite da ogni vocabolario. Loro interpretano il loro Corano a modo loro e oltretutto fazioso, come se il loro Dio la donna l’ha creata solo per fabbticare fanciulli. Eppure sono persone intelligenti. O forse dovremmo dire che non sono stupidi. Bah!
Al presidente Biden , son convinto, han fatto commettere un errore bestiale..tipico in USA..
Un errore che avrà ripercussioni non indifferenti nella NATO e OTAN..
E poi come si fa a lasciare armi, munizioni e mezzi di alta tecnologia in mano a terroristi incalliti.
Armi che potrebbero essere impiegate in attentati terroristici ritorsivi nei confronti dei componenti NATO scesi in campo.
Non sarà facile portarli al dialogo, ancor meno far loro rispettare regole elementari di convivenza.
Loro conoscono solo la legge del bastone e del fucile.
Certo potrebbe emergere una civile protesta di chi in vent’anni ha respirato un po’ di libertà.
Stiamo a vedere che accade, e vediamo se e per quanto riusciranno a tener fede alle promesse ( bah!).
Ad ogni modo vanno fatti tentativi singoli e collettivi, per provare ad instaurare riconciliazione e dialogo costruttivi.
Come ho sempre sostenuto più volte, nulla succede per caso!
La Repubblica Popolare Cinese sta entrando in Afghanistan su un tappeto di seta dando il suo supporto di armamenti. Tutto questo nonostante la Cina è sempre stato il nemico dell’occidente ma che a suon di dollari ha comprato il sorrisino dell’Europa e il sorriso a bocca aperta dell’Italia! Oggi la Cina è padrona dell’Europa! L’Afghanistan non è più importante per il petrolio, anche per la politica ecologica che sta portando avanti l’occidente, specie l’Europa, ma perché ricco di lantanio, cerio, neodimio, nonché dei giacimenti di lidio. Questi elementi servono a rendere più potenti gli armamenti militari a partire dalla tecnologia dei missili, a quelli satellitari e tutta una serie di sofisticate tecnologie. Poi non dimentichiamo che durante la presenza occidentale, l’Afghanistan ha moltiplicato la produzione di eroina raggiungendo un fatturato di 300 Miliardi di dollari annui e che fra poco passeranno sotto il controllo dei Cinesi. Un fatturato di gran lunga superiore a quello sudamericano. Tutto questo farà crescere la Cina in modo esponenziale con un arsenale militare tecnologico prodotto grazie agli elementi citati. Poi non dimentichiamo che la Cina ha i suoi satelliti militari nascosti dietro il lato oscuro della luna. Però l’Onu, la Nato, Biden (non l’America), l’Europa, sta consegnando in un vassoio d’argento tutto ciò solo perché stanno seguendo, inseguendo e perseguendo un disegno tracciato dal potere mondialista. Non oso immaginare quanti nella scala gerarchica si stanno arricchendo a partire dall’Oms. Ma poco importa a questo punto se sarà l’America o la Cina il punto di riferimento, quello che importa è raggiungere lo scopo! Lo scopo è sempre quello di ridurre e sottomettere i popoli per dare vita ad un mondo nuovo, governato da pochi eletti seduti nel regno celeste.
Quando Trump puntava il dito contro la Cina per avere diffuso la pandemia non chiamandolo covid ma virus cinese, non era un caso, lui sapeva cosa diceva, e sa cosa stanno tramando le otto famose famiglie mondialiste di cui due sono ebrei, (questo è bene ricordarlo perché mi sono rotto di antisemitismo, apologia e quant’altro) e non è un caso se Putin è stato l’ultimo a fare gli auguri a Biden per la vittoria delle elezioni. Non è nemmeno un caso quando Trump ha tagliato i fondi all’OMS di cui l’America era il maggiore finanziatore. Trump aveva visto bene che con Putin alleato questo disegno poteva essere messo in discussione e farlo fallire, anche la Faletti si rende conto che Putin potrebbe essere un buon alleato per l’occidente, e non a caso in America ora i media parlano di Trump in modo totalmente diverso. Non è nemmeno un caso se lo Sputnik non è stato mai approvato dall’Oms in Europa. Non a caso Putin ha dato lezione di democrazia alla Meckel, come non è un caso la pandemia e tutto quello che ci ruota intorno. L’Italia con i suoi grillini e politici mezze seghe, cosa vuoi che facciano se non dire stronzate di fronte a questo enorme attacco che sta subendo l’umanità? Cosa vuoi che faccia un Di Maio che gli manca tanto il mare o un Biden (marionetta) che si lecca il gelato? In effetti ha ragione la Faletti, chi dovrebbe dialogare con costoro? Attualmente sono le sofferenze del popolo Afgano e di tutti gli altri popoli invisibili che soffrono, e questo in un mondo di persone perbene come tutti noi siamo convinti di essere, non dovrebbe esistere tutto ciò. Ma il denaro e il potere non nutre mai sentimenti!
Chissà cosa ne pensano i grillini di casa nostra sul dialogo con i talebani? Ho la sensazione che hanno una certa vocazione a stare sempre dalla parte sbagliata della storia, in Venezuela, con la Cina, ed oggi in Afganistan con i Talebani. Conte che vuole addirittura un dialogo serrato, Di Majo che ancora vuole vedere i fatti per capire cosa sono i Talebani, ha completamente dimenticato le teste tagliate. E poi a dare manforte a loro arriva Di Battista che preferisce scrivere le sue verità e dialogare con i talebani e non seguire le tesi della diplomazia internazionale. Siamo messi bene, ma Letta, cosa ne dice?
“zulu, come spesso osserviamo, non si leggono commenti di esponenti, simpatizzanti o altro del m5s, che abbiano compreso? Non sapremo mai la verità, evidentemente Conte che voleva questo dialogo con i talebani è stato disapprovato dalle sue bimbe e dai suoi spasimanti del m5s, ma anche del pd. Fra gli honesti, qualcuno avrà avanzato qualche dubbio, hanno visto ed ascoltato la falsità del talebani e un dubbio sarà venuto e magari avranno compreso che il loro grande statista, quello bello e intelligente, forse tanto statista non è, forse ci arriva dopo, o forse Casalino è in ferie e non ha potuto dare qualche dritta. Ma lo mettano in campo, mandino Conte a dialogare in Afganistan.