Cerca
Close this search box.

Uno su mille non ce la fa…di Michele Giardina

Tempo di lettura: 2 minuti

Ieri i carabinieri hanno fermato e rispedito a Malta uno straniero clandestino di nazionalità libica sbarcato dal catamarano. Ben fatto. La domanda sorge spontanea. Al largo del porto una nave trasformata in alloggio-quarantena accoglie a nome dello Stato italiano centinaia di immigrati irregolari sbarcati nello stesso porto dal quale ieri è sbarcato irregolarmente il clandestino respinto dai carabinieri di frontiera. Evidentemente UNO SU MILLE NON CE LA FA.

454026
© Riproduzione riservata

29 commenti su “Uno su mille non ce la fa…di Michele Giardina”

  1. Raccontiamola bene. Le norme internazionali che disciplinano la ricerca e il soccorso in mare di chi si trovi in situazione di pericolo mettono al primo posto l’obbligo di tutelare la vita umana, senza eccezione alcuna.
    Le centinaia di immigrati irregolari di cui parla sono arrivati con mezzi di fortuna dopo una traversata rischiosissima e quindi come minimo necessitano di qualche cura.
    Il libico è arrivato “comodamente” in catamarano da Malta, quindi nessun rischio di vita, ed è stato rispedito al porto (sicuro) di partenza. Quelli che arrivano con i barconi dalla Libia non possono essere sic et simpliciter rispediti indietro perchè non esistono per definizione porti sicuri in Libia, a meno che non vogliamo rimetterli nelle mani delle “integerrime” autorità libiche.

  2. Malta è porto sicuro? Vero dice? Allora perchè non li prendono… ah no giusto, quella è esclusivamente una scelta politica.
    Comunque questa gente non fa alcuna traversata pericolosissima, non raccontiamo queste cose che non ci crede più nessuno: li vanno a prendere praticamente a casa… e forse forse è arrivato il momento di ridefinire le norme internazionali.

  3. Michele Giardina

    Complimenti per il racconto perfetto che fa lei sul traffico di vite umane. Ha perfettamente ragione sig. Citizen, il compito di tutelare la vita umana in mare riguarda esclusivamente il Paese Italia che lei immagina come unico porto sicuro al mondo. Non ci avevo pensato. Mi scusi. La prossima volta mi documenterò meglio o le chiederò qualche consiglio. Pace e bene.

  4. Michele Giardina, si risparmi pace e bene e lo lasci dire agli uomini di buona volontà.
    Ormai per lei è diventata un chiodo fisso l’accoglienza di questi poveri disgraziati, dai tempi in cui regalò copia con dedica all’allora Ministro della Paura, Matteo Salvini.
    Pozzallo è una Città di accoglienza, se ne faccia una ragione.

  5. Sig. Giardina, non ho mai detto che il compito di salvare vite umane in mare spetti solo all’Italia, anche se capisco che è lì che le interessava andare a parare. Comunque, sempre a disposizione per qualche consiglio 😉

  6. Repubblica:
    Libia, il mare restituisce i corpi di piccoli migranti. Oscar Camps: “Abbandonati in spiaggia per giorni”.
    Dispiace dirlo, anche questi rientrano nella categoria “uno su mille”.
    Di chi è la colpa?
    Perché non si pone fine a questa mattanza?

  7. Michele Giardina

    E’ lei, anonimo Drugo, che ha il chiodo fisso e inamovibile, nonostante i fatti, dell’accoglienza sbagliata. Complimenti per il suo approccio educato ed esemplare nei confronti di chi, per fortuna dell’umanità, non la pensa come lei che, oltretutto, dimostra di non sapere nulla di immigrazione e viene a raccontare proprio a me, pozzallese doc, la favola di “Pozzallo città dell’accoglienza”. Provi a leggere il mio libro “Mal di Mare” che, da giornalista-scrittore libero, ho regalato senza dedica a Matteo Salvini, ma, se si informa bene, anche al ministro PD Marco Minniti, e forse capirà l’inganno e le vergognose speculazioni che si trascina il fenomeno della immigrazione clandestina. Pace e bene.

  8. Michele Giardina

    Citizen è la storia che racconta che l’unico porto sicuro al mondo, pandemia o no, è la Sicilia. Ad ogni modo, se lei ha il coraggio e la lealtà di uscire dal’anonimato , sono pronto a chiederle anche qualche “consiglio”. Comodo lanciare sassi e nascondere la mano contro chi invece, come il sottoscritto, ama da sempre mettere faccia e firma ai suoi scritti.

  9. Sarei curioso di capire cosa proporrebbe di fare il signor Michele Giardina. Lei osserva, ci racconta, ma non esplicita il suo pensiero, cosa dovrebbe fare “lo stato italiano”, e così comprendiamo senza dietrologia. Uno scrittore è tale se scrive e poi racconta il suo modo di pensare, la sua morale, ciò che vuole raccontare agli altri, grazie anticipatamente.

  10. Michele Giardina

    Sig. Puppetta, da giornalista riporto fatti ed eventi, da scrittore racconto, commento, segnalo e cito autori più autorevoli di me. Legga i miei libri. Ah… dimenticavo. Non risponderò più a leoni da tastiera che nascondono “coraggiosamente” la loro identità. Il sottoscritto si presenta con nome e cognome … lei invece preferisce chiamarsi puppetta. Che brutta storia quella degli anonimi. Si stia bene.

  11. Michele Giardina, Lei nel 2018 consegnò all’ex Ministro della Paura, Matteo Salvini, in occasione della passerella propagandistica all’ hotspot di Pozzallo , copia autografata e con suo numero di telefono. Per sua sfortuna la memoria non mi inganna.

    https://www.radiortm.it/2018/06/04/modica-consegnata-al-ministro-salvini-una-copia-del-libro-mal-di-mare-di-michele-giardina/

    ora quell’essere spregevole, seminatore di odio, è giustamente indagato per sequestro di persona per avere negato, per ben quattro volte, approdo a porto sicuro per decine di giorni a navi cariche di esseri umani, stipati in condizioni disumane.
    La prima volta fu salvato da condanna sicura dai suoi ex alleati del M5stalle, poi dalla Procura di Catania, speriamo che la Procura di Palermo lo mandi a processo e lo giudichi come merita.

  12. Angelo Pediglieri

    Vedo diversi commenti a questo articolo ma un solo nome: Michele Giardina…
    Gli Uomini ci mettono la faccia.

  13. Dott. Giardina,
    Chi si nasconde di solito è una persona codarda o che ha paura. Paura di affrontare un confronto, o semplicemente perchè tante volte si vuole parlare tanto per parlare, senza la paura di essere giudicati.
    Nello stesso modo quando qualcuno ti partla e non ti guarda in faccia!

  14. Tonino Spinello e Angelo Pediglieri, e quindi..?
    Eccomi, faccia a faccia.
    Ribadisco punto per punto quanto scritto da Drugo.
    E allora ? Leghisti e razzisti siculi mi fanno ancora più ribrezzo di quelli originali !

  15. Michele Giardina

    Drugo, lei è persona confusa e in malafede. Io non ho consegnato nessun libro a Salvini all’hotspot di Pozzallo. Il libro è stato consegnato a Modica da persona da me incaricata. Con il numero di telefono? E allora? Ripeto, visto che fa finta di non saperlo, che copia dello stesso libro dal titolo “Mal di Mare”, ho invece consegnato personalmente al ministro PD Marco Minniti nei locali dello Spazio Cultura “Meno Assenza” di Pozzallo. E da giornalista-scrittore libero (francu ri naca, si informi bene) ho inviato copia del testo anche ad altri esponenti della politica nazionale. Mi rendo conto che lei non capisce la differenza sostanziale tra cultura e politica e fa di tutto per trovarmi, con la presunzione e l’arroganza che la distingue, una collocazione politica che, in quanto persona libera e senza tessera di partito in tasca, non mi appartiene. Ora, giusto per essere chiaro, le faccio presente che, da questo momento in poi lei per me non esiste. Addio.

  16. Michele Giardina

    Aldo Baglieri? Chi sei? Che film hai fatto? La pensi come Drugo? Bene, bravo. Buona vita, buona fortuna. Addio anche a te.

  17. Resta il fatto che sono molti di più quelli che non ce la fanno, altro che uno su mille (che uscita infelice per una persona che di mestiere fa il giornalista).

  18. Io spero che un giorno qualcuno di voi non debba mai chiedere aiuto ad altri. E spero che costoro non vi abbandonino!
    Altro non riesco a scrivere.

  19. Drugo, Puppetta, Baglieri,
    Invece di insultare, perchè non dite come la pensate voi?
    Magari ci si convince del contrario di come la pensiamo noi e possiamo ricrederci perchè no? Ovviamente si deve spiegare il perchè del dissenso, e allora dialogando si potrebbe aprire un confronto di vedute che magari si ignorano o non si abbiano pensato! Potrebbe anche essere che siete stati incompresi, e in questo modo avete l’occasione per spiagare le vostre supposizioni o modi di vedere.

  20. Che uscita infelice “un essere umano”… e magari lei è uno di coloro che hanno additato i poliziotti come razzisti e disumani perchè hanno *preteso* di fare il tampone a tutti e 415 gli sbarcati dell’altro giorno. Razzista anche il “pilota pozzallese” che non voleva salire a bordo perchè temeva di prendere malattie (covid compreso). Che cattivone senza cuore…! Tutti brutti razzisti che non sanno che i clandestini sono tutti immuni da malattie!
    “Io spero che un giorno qualcuno di voi non debba mai chiedere aiuto ad altri”… che fa piglia in giro? Tutti i commercianti e gli imprenditori che hanno chiuso le loro attività, ed in non pochi casi si sono suicidati perchè non vedevano più via d’uscita? Secondo Lei non avevano bisogno d’aiuto? Secondo Lei non l’hanno chiesto? Ma poi voglio dire… voi che pensate in questo modo, quindi in teoria penso siate vicini ad una sinistra europeista, che ne pensate di tutto il resto d’europa che, di fatto, tiene chiuse le frontiere ai clandestini, ed anzi plaude alla spagna che schiera l’esercito?

  21. Tu invece che film hai fatto, Giardina?
    Hai regalato il tuo libro a tutti quanti, ma io personalmente a quello là non lo avrei regalato, autografato e con numero di telefono.
    Piuttosto una bella torta al cioccolato modicano, ovvero di razza bovina modicana. In faccia!

  22. @Michele Giardina, io ritengo che fino a quando la legge lo consente, e fino a quando chi scrive si rivolge con educazione e rispetto, si possono usare benissimo pseudonimi. Vede, scrivere ‘zulu o Vincenzo non può essere un turbamento per nessuno, per chi è semplice e limpido, anche perché il suo nome e cognome non è che sia per me, ad esempio, evocativo o abbia più significato di una semplice sigla. Forse lei si sopravvaluta signore. Lei è una persona come chiunque altro, come puppetta, come me, come Citizien, o come qualsiasi altro. Direi che il problema grosso è che non si accettano le idee altrui e non si hanno argomenti per dibattere, la spiegazione è molto più semplice signor Giardina con nome e cognome. E chiedere a lei che esprime il suo punto di vista, chiedere cosa farebbe lei al posto dello stato, non è una bestemmia è un semplice e rispettoso ragionamento, vero puppetta. Ma sono sicuro che lei sarà d’accordo? Ma naturalmente lei può fare ciò che vuole, non rispondere, rispondere o fare ciò che meglio crede. Siamo in piena democrazia. Alle volte le domande sono più importanti delle risposte, specialmente se non si hanno argomenti per rispondere. Con libertà e rispetto, saluto.

  23. Ho letto anche il signor Angelo Pediglieri che porta avanti questa teoria del nome e cognome, spero non le servano anche l’indirizzo e i dati anagrafici. Ma se lei conosce il nome e cognome di chi fa un commento, a lei cosa cambia? Mi faccia capire, vuole incontrare e conoscere personalmente le persone che fanno commenti, mi spieghi quale è il motivo di tanto interesse? Vede nel blog si fanno ragionamenti e idee e queste idee sono e devono essere libere, capisco che alcuni hanno nostalgia di tempi passati e magari vorrebbero fare altro, oggi siamo in democrazia e ognuno può esprimere ciò che vuole e ognuno può decidere se rispondere oppure no. Io sono per i ragionamenti? Gli uomini ci mettono le idee, se le hanno.

  24. Caro nzulu, ha perfettamente ragione, se non si hanno argomenti si mette in caciara e poi per punizione non si risponde, si scappa. Ha perfettamente ragione, il commento critica ma non evidenzia che poco si può fare se non restare umani. Abbiamo anche visto governi di destra e ministri degli interni che erano della destra più becera, ma risultati niente, solo denuce e processi andati a male perchè il presidente del consiglio dell’epoca, oggi, è ritenuto prezioso e non si può mettere in discussione. Mi riferisco a Salvini e Conte del primo governo Conte. E se non ha potuto fare nulla se non ridicolizzandoci nei confronti dell’opinione pubblica internazionale, e maltrattando tante persone un governo di destra, chi può fare di meglio… o di peggio? O forse si può solo fare la politica seria e cercare le soluzioni nella condivisione con gli altri stati europei, nella politica “vera” anche se con tante difficoltà.

  25. Il cardinale Bassetti: «Migranti in mare? Il giudizio di Dio sarà severo»
    Secondo il presidente della Cei un giorno il Signore ci chiederà: “Dov’è tuo fratello?”. E cita il pozzallese La Pira.

    Dopo la diffusione delle foto dei bambini morti sulle spiagge libiche, monsignor Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, lancia due moniti: «Attraverso i nostri uffici nazionali abbiamo garantito l’arrivo in Italia e l’accoglienza in sicurezza di oltre mille profughi dal Medio Oriente e dall’Africa». E poi: «È possibile un’alternativa agli ingressi irregolari e alle morti in mare, su cui un giorno sarà severo e inappellabile il giudizio di Dio». Il destinatario del primo messaggio è chi chiede polemicamente alla Chiesa di farsi carico dei migranti.

    Il destinatario del secondo coincide in parte col primo ed è chi s’è salvato dalla giustizia umana e parla di porti chiusi, respingimenti al largo e blocchi navali. I due destinatari coincidono nel centrodestra che, al governo o all’opposizione, ha ripreso la battaglia sugli immigrati parallelamente alla ripresa degli sbarchi. Se sulle questioni legate alla famiglia e alla genitorialità il Vaticano può trovare una sponda in Parlamento, sull’immigrazione non è disposto a seguire la destra e la posizione dell’arcivescovo è perfettamente allineata a quella del Papa, che l’ha creato cardinale.

    Bassetti, nell’Assemblea della Cei, è tornato citare “il sogno” del politico e accademico pozzallese Giorgio La Pira: “Il Mediterraneo, culla delle civiltà monoteiste che egli chiamava ‘la triplice famiglia di Abramo’, è chiamato a riprendere il suo posto nella storia in un mondo sempre più minacciato da guerre e distruzione”. Ma il messaggio è rivolto pure al premier Mario Draghi, che sta affrontando il tema a Bruxelles: il punto è come articolare concretamente la “solidarietà” che i partner europei dicono di volerci mostrare, se non con una ripartizione delle migliaia di ingressi registrati ogni anno, soprattutto in Sicilia.

  26. Gentile Dott. Michele Giardina,
    scrivo da lettore, vale a dire da uno dei tanti senza nome e senza volto che attingono a fonti informative, di svariata natura e levatura, per comprendere realtà oltre il circoscritto confine personale, fisico e mentale, e mi pare di vedere nel Suo un articolo d’opinione travestito da notizia di cronaca.
    Delle due l’una:
    o loda l’operato dei Carabinieri, e mi trova pienamente d’accordo sul prezioso ed encomiabile lavoro delle forze dell’ordine, o esulta perché almeno un “clandestino” su mille, non un passeggero di frodo ma le miriadi di sopravvissuti, “non ce la fa” (ad approdare su migliori lidi per affrancarsi da condizioni di vita insostenibili, forse?), e mi trova totalmente in disaccordo perché, così dicendo, svuota il senso degli interventi umanitari, a parer Suo prevalentemente e ostinatamente italiani, volti a salvare vite umane in mare e a sottrarle a infausti destini.
    Premesso che le speculazioni intorno al fenomeno immigratorio, se ci sono, vanno punite e sradicate, e che le reticenze della comunità internazionale, più che evidenti, vanno fortemente denunciate e contrastate, dalle Sue affermazioni: “ben fatto” e “uno su mille non ce la fa”, di primo acchito non trovo letture diverse da una sorta di cinismo, che sembra stridere, nel contesto, sotto il profilo umano e ancor più sotto quello pubblicistico.
    Il mio nickname non è schermo frapposto a presunta pavidità ma scelta di far vivere pensieri affrancati da paternità superflue e sottratti a condizionamenti, più altrui che propri.
    Conta quel che si dice, con educazione ed equilibrio, o cosa dice chi?
    Non attendo una Sua replica, ho solo esternato pubblicamente ciò che penso di un Suo scritto pubblicamente diffuso.
    E credo che poco rilevi se quest’ultimo sia una sintesi o un’aberrazione di ciò che si può, o meno, trarre dalla più ampia analisi esposta nei Suoi libri, che, confesso, non ho letto.
    Lei ha la libertà, di cui fortunatamente tutti godiamo, di accettare o meno il mio pensiero, per quel che può valere.
    Un cordiale saluto.

  27. @leprenellaluna, da mondi egocentrati non arriveranno risposte, ma va bene così, credo che occorre accettare i diversi modi di agire. Un mondo estremamente complesso nel quale, opinioni incomplete e mai spiegate svelano i tanti disagi del vivere quotidiano, insoddisfazioni e mancanze. Ogni persona è dotata di libero arbitrio ed ha la possibilità di comprendere, se vuole.

  28. Uno su mille o forse su un milione ce la fa.
    Contro tutto e contro tutti.
    A dispetto di tutti.
    Domenico Mandelli, un generale italiano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articoli correlati

RTM per il cittadino

Hai qualcosa da segnalare? Invia una segnalazione in maniera completamente anonima alla redazione di RTM

UTENTI IN LINEA
Torna in alto