
È polemica a Modica dopo la nomina di Grazia Dormiente (nella foto) a direttore del Museo Arti e Tradizioni Popolari che dal prossimo 5 giugno sarà riaperto a Palazzo dei Mercedari. I consiglieri comunali Ivana Castello, Giovanni Spadaro, Filippo Agosta, Enrico Morana, Mommo Carpentieri e Vincenzo Cavallino ma anche Vito D’Antona di Sinistra Italiana chiedono la revoca della delibera con la quale Giunta Municipale ha accettato la devoluzione al Comune da parte della disciolta Associazione Serafino Amabile Guastella dei beni costituenti l’omonimo “Museo delle Arti e Tradizioni Popolari”, già allocato all’interno del Palazzo dei Mercedari e con la quale è stata nominata la professoressa Dormiente a direttore scientifico del Museo oggi comunale e, per di più, “a vita”.
“Tale incarico – dicono – non ha un mero valore onorifico, in quanto il Direttore ha il potere di nominare un comitato scientifico, peraltro “a proprio insindacabile giudizio” e, quindi, in mancanza di alcun criterio, con cui l’Amministrazione concorda il programma annuale delle iniziative. L’accettazione delle condizioni di devoluzione, la gestione della Museo sarà affidata a soggetti tra i cui componenti siano presenti persone che abbiano acquisito un “attestato di frequenza al corso di formazione” organizzato dal Comune di Modica e dall’Associazione “S.A.Guastella”. Si tenga conto che l’affidamento di incarichi di direzione di Enti in alcun modo dipendenti dall’Amministrazione può essere conferito solo previo esperimento di apposita procedura di selezione con affidamento della gestione del Museo deve essere effettuata mediante procedura ad evidenza pubblica e che – proseguono i sei consiglieri – non può essere previsto come requisito preferenziale la partecipazione ad un corso organizzato anche da un ente pubblico se lo stesso non è stato preceduto da una adeguata, formale e trasparente pubblicità, elemento che, da informazioni sommariamente assunte, sembrerebbe non esserci nel caso specifico”.
L’amministrazione comunale di Modica revochi immediatamente la deliberazione del 17 maggio scorso, è il coro unanime.
“Museo – rileva D’Antona – ha ottenuto un vincolo da parte della Regione Siciliana, in quanto riconosciuto di interesse etnoantropologico, per cui riteniamo che qualunque intervento, sia in fase di devoluzione sia in fase di gestione e fruizione, debba essere autorizzato preventivamente dalla Regione.
Riteniamo, inoltre, in merito alla nomina del direttore scientifico, che non sia ammesso nell’ordinamento giuridico degli enti locali, oltre che nel comune buon senso, un “incarico a vita”, poiché qualunque incarico di un ente pubblico va preventivamente previsto e regolamentato, specificando i necessari requisiti richiesti e comunque per una durata connessa al mandato del Sindaco e non ipotecando le scelte che le future generazioni di amministratori comunali vorranno fare”.