Il distacco sociale elimina la società perché elimina la narrazione sociale.
Gli anziani non si riuniscono più in piazze e bar. Non ci sono più cerimonie né matrimoni né compleanni nè battesimi. Le messe si sono ridotte al minimo.
Non ci sono incontri letterari né presentazioni di libri né conferenze.
Gli adolescenti non si riuniscono per i loro riti di corteggiamento o di amici; non incontrandosi, come sviluppano la personalità? Come si confrontano con altri giovani? Come sviluppano il senso del piacere, dell’estetica, dell’amicizia?
I più piccoli non si riuniscono per i giochi, i genitori sono isterici per la pandemia. Non possono invitare i loro amici a compleanni che non si svolgono come prima e non condividendo i giochi con altri piccoli si interrompe la loro evoluzione naturale.
L’infanzia non è quello che era né l’adolescenza. Niente di ciò che accade è naturale.
I matrimoni, come i coniugi si confrontano con le loro realtà individuali? Le riunioni degli uomini che permettono loro di ossigenare il matrimonio sono sospese come le riunioni delle donne per condividere la loro vita con altre eguali. Questi rituali che ora mancano, soffocano i matrimoni?
Quali cose sono permesse?
Lavorare, acquistare e alcuni servizi essenziali, l’igiene per esempio.
Niente di tutto questo da solo costruisce la socializzazione dell’individuo.
Anche gli animali selvatici si igienizzano e cacciano per nutrirsi.
Gli animali domestici, avendo assicurato il sostentamento, degenerano in un’esistenza parassitaria.
Sarà quello il destino, infine? Un’esistenza parassitaria? Lavorare, comprare, essere a casa.
Per non parlare delle più sofisticate. Discoteche, incontri letterari, teatro, cinema, balletto, concerti. Queste attività sono le più alte espressioni della socializzazione, della costruzione sociale. La palestra, ad esempio, uno spazio in cui non solo si esercita il corpo, ma si socializza anche. Mens sana in corpore sano.
Leggendo uno studio sulle conseguenze del confinamento in fase II (Istituto Auxologico Italiano) La prima cosa che appare è il tentativo di normalizzazione (normalizzarci)
Citano Aristotele (Politica I) per ribadire che siamo esseri sociali.
In Cina i confinamenti di Covid hanno aumentato i divorzi del 35 per cento; anche il senso di perdita di controllo sulla propria vita.
Infine, lo studio dice che l’epidemia ci obbligherà a ridefinire il nostro rapporto, che non sarà basato sulla prossimità, ma sulla distanza. Il contatto fisico sarà sostituito da una condivisione negoziata (cosa?)
Non so cosa ne pensa il lettore di queste righe a me sembra fantastico e persino inventato.
Penso alle guerre, alla prima e alla seconda guerra e mi chiedo: furono le guerre più terribili di quello che sta accadendo ora? Senza dubbio. E poi? Che cosa è successo dopo? L’umanità si è ripresa e cresciuta ancora di più in resilienza.
Lo studio dell’Istituto della Lombardia dice che gli esseri umani sono molto duttili (nazisti e fascisti pensarono lo stesso).
Perché la vita continui non si può fermare la vita.
Rubén Ricca (regista, autore)
1 commento su “La riflessione…”La vita minima” di Ruben Ricca”
Egregio Rubèn,
Ma la “vita” c’è la daranno i social, internet, blog, cloni (fra poco), e i robot di ultima generazione!
A me non sembra che accada tutto per caso, anzi penso che sia stato tutto studiato e programmato da menti altamente raffinate.
E la cosa buffa, è che nessuno lo vuole dire o ammettere, alcuni molto preparati stanno “modificando” l’essere umano, e questo lo vedo nelle persone giorno dopo giorno, che oltre ad avere gli occhi spenti, li vedo smarriti e disorientati. Mi rattrista tutto questo! Ma la cosa che mi rattrista di più è vedere che si fa tutto questo per sete di potere e denaro, molto denaro! Mi rattrista la politica che purtroppo non vede queste cose, anzi li asseconda, e pensano solo al potere (loro credono) e ai soldi.
Se uno di questi “signori” con tutti i Miliardi guadagnati con la tecnologia, si sta organizzando per andare su Marte, pensiamo sia Pazzo? Folle? Narcisista? Fanatico? Eccentrico?
No, questo sta preparando il futuro, il nostro futuro!
Sarà il nostro Dio consacrato dal denaro, ed essendo Dio, sarà visto da tale!
Questo è come la vedo io! Maturato da come vedo le persone che non gliene faccio una colpa, ma da ignari, seguono in massa la tecnologia, perché ne vedono la loro sopravvivenza e perché attratti dal giocattolo!
Nessuno vede chi ne trae profitto. Pur essendo impotenti per cambiare le cose!