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Australia: tiene banco la vicenda dei trasferimenti del Vaticano

Tempo di lettura: 2 minuti

Continua a tenere banco in Australia la vicenda dei presunti 47.000 trasferimenti di denaro del Vaticano nella terra dei canguri. La vicenda è stata portata alla luce la settimana scorsa dall’Autrac (L’Australian Transaction Reports and Analysis Center) che sta cercando di fare luce dopo l’interrogazione parlamentare della senatrice Concetta Fierravanti-Wells, figlia di immigrati campani di Calitri in provincia di Avellino. La senatrice aveva chiesto quali fondi fossero stati trasferiti in Australia “dal Vaticano o da una delle sue due banche, IOR e ASPA (Banca Centrale della Santa Sede) o da individui associati al Vaticano o entità vaticane”. L’organo di controllo finanziario australiano sta rivedendo in queste ore il calcolo sui trasferimenti per un valore di 1,8 miliardi di dollari, inviati nel Paese dal Vaticano dal 2014-2017, dopo che il Vaticano e la Chiesa australiana hanno a loro volta chiesto chiarimenti, essendosi dichiarati fin da subito totalmente all’oscuro della notevole mole dei trasferimenti effettuati. Un finanziario esterno, esperto nella gestione diretta delle finanze vaticane ha affermato che l’interrogazione posta dalla senatrice Fierravanti-Wells è così ampia che solo una revisione completa potrà far luce da dove provengano i soldi e dove sono finiti. L’esperto, che ha parlato a condizione di anonimato, ha detto che era sorprendente che non fossero emersi prima segnali di allarme per importi annuali così elevati e che molto dipendeva dalla metodologia utilizzata per monitorare i trasferimenti di denaro. L’AUSTRAC sta attualmente esaminando “l’integrità dei dati emersi” attraverso una revisione dettagliata, lavorando in collaborazione con la Santa Sede e le Unità finanziarie dello Stato del Vaticano. “Quella somma incredibile di denaro e quel numero di trasferimenti non hanno lasciato la Città del Vaticano”, ha ribadito la scorsa settimana un alto funzionario vaticano. L’arcivescovo di Brisbane Mark Coleridge ha affermato che la Chiesa australiana non era a conoscenza di tali trasferimenti, che il denaro non è andato a una diocesi o entità della Chiesa nel paese e che i vescovi avrebbero chiesto chiarimenti al Vaticano e all’AUSTRAC.  Il Vaticano conta più di 100 entità legali, inclusi ospedali e altri enti, in Italia e nel mondo.

Ha alzato il polverone la sua interrogazione al Parlamento Australiano

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1 commento su “Australia: tiene banco la vicenda dei trasferimenti del Vaticano”

  1. Tonino Spinello

    Gia! Sorprendente che passano 1,8 Miliardi di dollari inosservati, saranno sfuggiti, che c’è di male?
    Invece se qualcuno fa un’operazione sopra i “Mille Euro”, ti salta addosso la Gestapo!

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