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Storia e personaggi della pirateria in Sicilia poco conosciuti

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Violenti, sporchi e avidi: nonostante questi aspetti non proprio positivi, i pirati non smettono di affascinarci. Che sia per la loro vita avventurosa o per le storie che si raccontano riguardanti i pirati più celebri, ancora oggi molti, in fondo al cuore, sognano di vivere un po’ da pirata solcando i mari. Sebbene i pirati più famosi si siano spesso aggirati tra le acque dei Caraibi e dell’Atlantico, non tutti sanno che anche la Sicilia può vantare un passato legato ai pirati. Non è, però, come molti se lo potrebbero aspettare.

I pirati più famosi sono di fiction

Molti saranno sorpresi scoprendo che anche la Sicilia è stata teatro di scorribande di pirati e corsari. Nel nostro immaginario, infatti, i pirati rispondono a delle caratteristiche ben precise che però non sempre riflettono la realtà. La maggior parte dei pirati che conosciamo sono infatti di fiction e le storie su di essi raccontate sono edulcorate dei lati più selvaggi e violenti e rese più eroiche, avventurose e a volte tragiche. È tramite l’arte e i media che questi racconti ci sono arrivati, grazie anche alla fiorente immaginazione di scrittori, registi e artisti. Caposaldo del genere piratesco è senza dubbio il libro L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson, edito ancora oggi in Italia da Adelphi Edizioni, che ha ispirato molte altre opere come il film Disney Il pianeta del tesoro del 2002 o la serie TV, firmata Starz e disponibile su Netflix, Black Sails, che funge da prequel agli avvenimenti del libro.

La febbre per i pirati è però tornata nel grande pubblico soprattutto a partire dal 2003 grazie alla serie di film con Johnny Depp, Orlando Bloom e Keira Knightley I pirati dei Caraibi in cui appare il celebre personaggio di Jack Sparrow, interpretato da Depp, entrato ormai a tutti gli effetti nella cultura popolare. Il pubblico ha però fame di pirati anche al di fuori di ambientazioni epiche e lungometraggi tragici: l’idea di poter evadere dalla realtà alla ricerca di avventure attrae anche i giocatori di slot machine come Boom Pirates e Treasure Skyland e , del casinò online Betway Casinò, i cui protagonisti sono proprio pirati a caccia di un ricco bottino.

I veri pirati della Sicilia

Raramente però i media ci raccontano le avventure di pirati esistiti realmente, e quando lo fanno spesso sono storie riguardanti pirati irlandesi, britannici, spagnoli o francesi che hanno trovato nelle acque dei Caraibi la propria casa come Calico Jack e Anne Bonny. Ci si dimentica quindi troppo spesso della ricca storia piratesca del Mediterraneo. Il nostro mare, infatti, e di conseguenza anche la Sicilia, sono stati protagonisti di grandi conflitti che ebbero conseguenze anche sulla pirateria culminati con la seconda guerra barbaresca del 1815, a cui presero parte perfino gli Stati Uniti, e che segnò la fine dell’egemonia dei pirati barbareschi. I veri protagonisti della pirateria del Mediterraneo erano infatti questi corsari nordafricani, che rendevano i regni cristiani d’Italia le vittime di incursioni e attacchi. L’eredità di questo periodo di scorribande è ancora presente in Sicilia sotto forma delle torri costiere come la Torre delle Mandre e Torre del Rotolo, molte delle quali furono costruite proprio con il fine di proteggere la costa e il territorio dalle incursioni dei pirati provenienti dal Nord Africa. La Sicilia non ha però solo assunto un ruolo di vittima passiva nella storia della pirateria nel Mediterraneo. Durante l’VIII e il VII secolo a.C., ad esempio, la regione, in particolare l’area dell’odierna Messina, era una colonia greca che fungeva da porto e rifugio di alcuni dei più feroci pirati dell’epoca.

Fu però proprio in risposta alla minaccia dei pirati barbareschi che emerse nella storia quello che forse è il pirata siciliano più celebre. Si tratta non di un delinquente qualunque, ma di Bernardino de Cárdenas y Portugal, duca di Maqueda e viceré di Sicilia dal 1598 al 1601. Noto per la sua avarizia, il duca preparò una flotta per contrastare i corsari barbareschi, ma ne approfittò anche per attaccare a sua volta navi ottomane e arricchirsi con il loro ricco bottino, abitudine che gli valse il soprannome di viceré pirata. Fu però proprio la sua cupidigia a portalo a una morte prematura: dopo una razzia particolarmente fortunata non resistette alla tentazione e aprì una cassa da cui proveniva un odore nauseabondo. Questa conteneva un cadavere infetto dalla peste, che fece ammalare il viceré che morì poco dopo.

Anche i mari di Sicilia vantano combattimenti tra pirati degni di entrare nella leggenda. Anche se però questi sono meno conosciuti, è fortunatamente possibile scoprire qualcosa di più sui pirati barbareschi e i personaggi come il viceré Maqueda che hanno avuto ruoli fondamentali nella storia dei pirati del Mediterraneo.

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