Su come si andrà al voto a Vittoria c’è chi fa opera di confusione e chi attacca senza motivo il Movimento 5 Stelle, sbagliando fra l’altro completamente bersaglio”. Lo dice a chiare lettere la deputata iblea del Movimento 5 Stelle, Stefania Campo. “Chi vorrebbe congelare le liste fino alla prossima primavera – dice la Campo – se la prenda piuttosto con il governo regionale di Musumeci e la sua maggioranza di centrodestra visto che da sempre si sono mostrati assolutamente contrari a questa ipotesi per Vittoria, tra l’altro, a ben ragione, visto che è giuridicamente pacifico che la Regione non possa, in questo caso, intervenire nel modificare le disposizioni statali in materia di Comuni sciolti per mafia. Per quanto mi riguarda, a differenza degli altri deputati, avevo proposto invece il recepimento della norma nazionale che riduce a 1/3 le firme necessarie, sia per venire incontro alle necessità avanzate da tanti esponenti politici del territorio che per evitare alla cittadinanza di Vittoria di ritrovarsi, subito dopo il Capodanno, in una piena e ordinaria campagna elettorale, come se l’emergenza Covid non fosse ancora il problema principale per la salute di tutti i vittoriesi e per la gravissima crisi economica di questo periodo veramente nero”.
Sul punto interviene anche Piero Gurrieri, candidato sindaco per Vittoria del MoVimento 5 Stelle: “Da quanto mi riferiscono, sembra che un mio competitor, ieri sera, abbia lanciato strali contro chi ha votato contro l’emendamento Dipasquale, che era diretto a cristallizzare la situazione a Vittoria, riguardo le liste presentate e le firme a sostegno di quelle civiche. Aiello, che è sostenuto dal PD, ha però dimenticato di dire che tra i protagonisti di quello che lui chiama il “colpo di mano ” c’è anche il suo segretario regionale, Anthony Barbagallo, che ha votato contro l’emendamento Dipasquale. Se anche Barbagallo, come altri deputati del Pd, hanno votato per il rifacimento integrale delle operazioni elettorali, lo hanno fatto perchè esiste una norma statale, che si applica per l’appunto ai Comuni sciolti per mafia – che in Sicilia sono due, Vittoria e San Biagio Platani – e cioè l’art. 1 del decreto legge nazionale n. 148/2020 – che ha disposto fra le altre cose, l’integrale rinnovo della presentazione di tutte le liste e candidature a sindaco e consigliere comunale, che la Regione non ha alcuna possibilità di modificare. Paradossale, peraltro, che ci siano deputati che dovrebbero difendere le norme del loro governo, e che si presentino invece in aula per modificarle!”
Diverso è il caso di Tremestieri Etneo. “In questo Comune catanese, essendo elezioni amministrative ordinarie – continuano Campo e Gurrieri – tutto è interamente disciplinato dalla Regione, che pertanto poteva scegliere se rinnovare la presentazione delle liste o congelare le firme già raccolte, proprio come ha fatto l’Aula con la votazione a maggioranza. Per Vittoria e San Biagio Platani, quindi, visto che la procedura è interamente disciplinata dallo Stato, l’Ars ha deciso di non cercare l’ennesimo e inutile scontro con Roma, rischiando perfino una possibile impugnazione della legge che, di fatto, non avrebbe fatto altro che far slittare ulteriormente le elezioni a Vittoria”. E, conclude, la deputata regionale, Stefania Campo: “Purtroppo, la mia proposta di raccogliere solo 1/3 delle firme non è stata accolta dall’Aula e ne sono dispiaciuta enormemente ma, dall’altra parte, non possiamo permettere che si scambino le vittime per carnefici, come sembra invece prassi per qualche candidato sindaco ipparino. Vittoria, pertanto, ripresenterà le sue liste con i cambiamenti che questi 5 lunghi mesi di pandemia hanno sicuramente causato e avrà diritto al suo voto libero per riavere un governo democraticamente eletto, ma tutto questo deve avvenire in piena sicurezza, non di certo aggirando leggi o facendo inqualificabili e gratuite polemiche. Nel frattempo, continuerò a far di tutto affinché la Regione recepisca integralmente il Decreto Legge 20 aprile 2020 n. 26: raccogliere solo 1/3 delle firme sarebbe più che sufficiente”.