La decrescita degli Elevati…..l’opinione di Rita Faletti

Tempo di lettura: 4 minuti

Grillo è il teorizzatore della decrescita (in)felice, di cui potremmo essere testimoni tra pochi mesi, quando finirà la cassa integrazione e molti lavoratori potrebbero trovarsi in mezzo alla strada. Allora perché preoccuparsi tanto se l’auspicato fine è a portata di mano, per di più senza dover fare niente, semplicemente rimanendo immobili e aspettare? Invece il MoVimento fondato dal comico-pagliaccio esulta alla notizia della leggera ripresa. Qualcosa nella grillitudine non quadra e cosa sia è lampante: la decrescita è per tutti. Dunque, iI predicatore della decrescita altrui, è un accanito avversario del suo contrario: la crescita, che fino a prova contraria rappresenta l’aumento del livello di benessere economico misurato dal pil, il prodotto interno lordo. Che consiste in consumi privati, spesa pubblica, investimenti, saldo commerciale netto, cioè differenza tra esportazioni e importazioni e proventi da attività illecite quali ad esempio prostituzione e traffico di sostanze stupefacenti. Ogni voce è dipendente dalle altre e comunque il pil rilevato pare una sottostima di quello reale. La sostanza non cambia: la crescita economica è ricchezza di cui tutti godono potendo usufruire di servizi materiali, educazione, formazione, trasporti, sanità, e immateriali (consultazioni online) a costi irrilevanti o gratis. E veniamo al punto. Chi vuole la decrescita, chi odia il pil e il mercato, a vario titolo e con varie giustificazioni, per lo più ipocrite, è un nemico acerrimo del capitalismo, non in quanto espressione astratta della ricchezza, ma di coloro che detengono indebitamente, a loro dire, il capitale. A parte che un imprenditore non è suor Teresa di Calcutta e ha ragione a perseguire gli utili, bisognerebbe fare una distinzione tra una forma di sano capitalismo di tipo protestante dove l’assunzione di responsabilità ha una forte valenza, e di imprenditori di questo tipo ne esistono più di quanti si creda, e il capitalismo di relazione, una forma surrettizia di gestione del potere che, mediante i rapporti tra i diversi esponenti della “casta”, permette il continuo prosperare di affari, appalti e utilizzo deviato del denaro pubblico, danneggiando la parte più vitale e competitiva dell’economia. Questa seconda forma di capitalismo non è affatto estranea alle classi politica e dirigente di questo paese, anche attuali. Grillo afferma che una crescita esponenziale non può esistere. E’ vero il contrario come dimostra la realtà. Ma supponendo che avesse ragione, l’applicazione pratica della decrescita significherebbe fermare tutto come in un eterno lockdown, consumare le risorse, razionandole e distribuendole equamente, fino ad esaurimento. La meta sarebbe la decrescita, cioè la pauperizzazione del pianeta accompagnato da una forma di totalitarismo  controllato dal Grande Fratello. Un incubo che azzererebbe la ricchezza ma anche la felicità, che il modello economico occidentale assicura. Se salute e ricchezza sono le due componenti principali del benessere e procedono generalmente di pari passo, diventeremmo tutti poveri e incommensurabilmente infelici. Grillo dice di ispirarsi a Papa Francesco, il quale ha in mente l’Argentina e un modello economico purtroppo fallimentare. Il Papa riconosce che il capitalismo occidentale ha favorito la crescita, ma non altrettanto “lo sviluppo umano integrale”, come afferma nella sua terza enciclica “Fratelli tutti”, in cui condanna la ricchezza senza equità e causa di nuove povertà. “E’ arrivata l’ora di accettare una certa decrescita” ha scritto Bergoglio, ma avrebbe potuto scriverlo anche l’Elevato. La teoria , oltre che surreale, è persino errata. La causa della povertà non è il capitalismo, bensì la sua assenza, ha detto l’economista sudamericano Ricardo Hausmann, direttore del Center for International Development ad Harvard. Hausmann cita due esempi. Il Venezuela, il suo paese d’origine, e l’Argentina, inghiottiti in un vortice di decrescita, inflazione e povertà. Ma c’è una novità: Francesco smentisce Francesco quando condanna il populismo. Grillo è rimasto solo.

© Riproduzione riservata
guest

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

25 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

RTM per il cittadino

Hai qualcosa da segnalare? Invia una segnalazione in maniera completamente anonima alla redazione di RTM

SEGUICI
IL METEO
UTENTI IN LINEA
Scroll to Top
RTM INFORMA - LE REGOLE PER LA PREVENZIONE
RISPOSTE ALLE DOMANDE COMUNI