
Anche la Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dall’ex presidente dell’Aias, condannato a risarcire con sentenza definitiva, come disposto dalla Corte dei Conti 275.000 euro l’Asp di Palermo, che aveva subito il danno erariale. Secondo l’accusa l’uomo, modicano, avrebbe usato i fondi dell’associazione che si occupa di assistenza ai disabili e convenzionata con l’azienda sanitaria del capoluogo isolano, per soggiorni in alberghi e pranzi e cene nei ristoranti anche per i suoi familiari.
Secondo la Procura della Corte dei Conti, l’uomo avrebbe imputato all’Aias la 333 mila euro per rimborsi chilometrici non dovuti, per i suoi trasferimenti da Modica a Palermo, spese per alberghi e ristoranti per 30 mila euro presso il San Paolo Palace Hotel di Palermo, pagando soggiorni per lui, il figlio, la moglie e i cognati con assegni a sua firma tratti sul conto corrente dell’Aias; spese per parcelle di avvocati per tremila euro; per incarico professionale esterno affidato al figlio per 60 mila euro, oltre alle spese per rimborso viaggi, per un totale di 152 mila euro.
Avrebbe, poi, pagato con i soldi dall’Aias l’attività svolta a favore dell’associazione del figlio a cui il Consiglio direttivo dell’Aias aveva conferito l’incarico di consulente informatico per un importo mensile di mille euro, oltre rimborso spese per vitto, alloggio e rimborso chilometrico di 0.50 euro al chilometro. L’incarico sarebbe stato dato senza le necessarie competenze.