
Sulla delibera di modifica del regolamento della zona artigianale di Modica, il sindaco Abbate, trincerandosi dietro le solite e ormai stanche espressioni propagandistiche, dimostra di non essere nelle condizioni di rispondere alle obiezioni di legittimità e di opportunità che abbiamo sollevato sin dal primo momento”. Vito D’Antona di Sinistra Italiana torna sulla vicenda della zona artigianale di Michelica
“La scelta di snaturare la zona artigianale trasformandola in un “centro commerciale” – dice l’esponente politico modicano – dove può vendersi di tutto, è l’ultimo tassello di una lunga scia di atti e di comportamenti che in questi anni hanno dimostrato il disinteresse del Sindaco nei confronti di un insediamento di piccole e medie imprese di tutto rispetto capaci di fare vero sviluppo.
Abbate, ignorando che la presenza dell’area artigianale, che per tanti anni fu la seconda realizzata in provincia di Ragusa, è stato il risultato di una concomitante iniziativa a partire dagli anni settanta delle imprese modicane, organizzate dalla Cna, e la lungimiranza e la sensibilità di tanti amministratori comunali che, con la loro attività, riuscirono a realizzare le opere di urbanizzazione prima e il centro servizi dopo, a totale carico del bilancio regionale, e ad inserire nell’accordo sull’utilizzo dei Fondi ex Insicem le somme per l’ampliamento dell’area di Michelica.
Proprio il percorso per l’utilizzo dei fondi ex Insicem è stato costellato da inadempienze e ritardi legati nella prima fase alla redazione del progetto di ampliamento, che dopo diverse riunioni alla Provincia Regionale, nelle quali il Comune di Modica o risultava assente o non aveva niente pronto, tanto da costringere il Collegio di Controllo dei Fondi ex Insicem ad un certo punto a destinare in altri progetti i primi fondi spettanti a Modica.
Infine, l’accantonamento definitivo dell’ampliamento dell’area artigianal – conclude D’Antona – e, che chiude ogni possibilità per le imprese che in futuro vogliono ampliare la loro attività, creando nuova occupazione, e la destinazione dei fondi alla parziale e limitata sistemazione di un tratto della ex SS 115, progetto che dopo roboanti annunci è finito nel dimenticatoio”.
2 commenti su “Zona Artigianale di Modica. D’Antona: “Obiezioni legittime””
Da zona artigianale, a zona commerciale? A tanti che ci lavoriamo…… Sembra discarica a cielo aperto…. Banchine piene di steppaglia, scerbata è lasciata lì, potatura, e i rami addirittura pericolosamente sulla sede stradale, senza essere segnalata con nastro… Ecc!! Adesso all’ingresso hanno tolto i rami sulla sede stradale, ma solo all’ingresso….. Per il resto lasciato sotto gli alberi portati…. Mah!! A differenza invece i cittadini multati, anche solo per il colore del sacco! Li niente telecamere? Niente multa per chi ha fatto questo?
Se la modifica sarebbe stata (come hanno fatto in altri comuni): “Nei comparti per gli insediamenti produttivi il 40% delle aree potranno essere riservate alle attività commerciali e del terziario” allora concorderei con il Dott. Dantona. Ma non è stato così.