Cento migranti sono sbarcati ieri sera a Lampedusa: 49uomini, 44 donne e 7 minori. Traghettati da una nave Ong? No. Le Ong, a seguito della chiusura formale dei nostri porti ritenuti “non sicuri a causa della pandemia”, hanno per il momento smesso di lavorare.
Sono arrivati autonomamente! Questa la metafora ricamata da tempo per non dire quello che tutti sanno: hanno affrontato il tratto più lungo e rischioso a bordo di una nave-madre che poi, raggiunto il confine con le nostre acque territoriali, li ha trasbordati sul barcone a bordo del quale hanno proseguito fino a Lampedusa, da dove, successivamente, a seguito della vibrata protesta del sindaco di Lampedusa, sono stati trasferiti a Porto Empedocle.
Radar? Controlli? Unità navali della Marina militare? Della Capitaneria di Porto? Della Guardia di Finanza? Lasciamo perdere. Se gruppi di fuggitivi arrivano a Lampedusa ogni giorno, tutti i giorni, parlare di controlli è un eufemismo.
Informato di questo sbarco e del progetto di trasferire i nuovi arrivati all’hotspot di Pozzallo, il sindaco Roberto Ammatuna dichiara la disponibilità ad accoglierli, a condizione che il gruppo sia accompagnato da “una certificazione dalla quale risulti il loro ottimo stato di salute”. E, nero su bianco, il solerte primo cittadino pozzallese, scrive al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e all’assessore regionale della Salute, Ruggero Razza.
Non si conosce la risposta, ma si sa come è andata a finire: i migranti stamani sono arrivati a Pozzallo.
Prima del loro arrivo, alle 9,00, ho pubblicato su FB una mia lettera aperta indirizzata al sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, nella quale scrivo fra l’altro:
“Lei è un medico e sa meglio di me che un discorso di questo tipo, alla luce di quanto dichiarato da virologi di fama mondiale, dal punto di vista della garanzia sanitaria non regge. Il virus cammina sulle gambe delle persone e continua a fare danni mortali soprattutto perché sfugge a qualsiasi prevedibilità.
Le domando inoltre: perché mai fino al 4 maggio prossimo nessuno di noi può spostarsi da una città all’altra, mentre 100 persone provenienti dall’estero possono tranquillamente partire in autobus da Porto Empedocle per raggiungere la città di Pozzallo?
Ed ancora: le navi trasformate in accoglienti ospedali ove vengono accolti i migranti per la quarantena funzionano o no?
Sindaco, dopo quanto successo all’hotspot con il ragazzo egiziano che faceva parte del gruppo di 50 migranti arrivati da Porto Empedocle, il suo NI, mi creda, non funziona. Prenda una posizione chiara e netta. O dice si, o dice no, spiegando doverosamente, nell’un caso o nell’altro, la scelta adottata e assumendosene le responsabilità. Con stima”.
Decine i commenti su Fb nettamente contrari alla decisione assunta dal sindaco che, a questo punto, non sappiamo se definire coraggiosa, temeraria o arrogante.Certo è che la stragrande maggioranza dei cittadini non è d’accordo. Chi volesse a tutti i costi recitare la parte del bastian contrario, faccia pure. Ognuno è libero di pensarla come vuole. Ci mancherebbe. La smetta però, almeno in questa occasione, di salire sul podio del moralista per evitare di cadere e farsi male.
Va rilevato infine che, rispetto alle controverse problematiche che attanagliano la città, sono in molti ad auspicare una partecipazione attiva e significativa al dibattito sociale da parte dei tre silenti sodalizi locali che, insieme, contano migliaia di iscritti.