Costituisce un importantissimo precedente la vicenda di due risparmiatori pensionati di Grosseto che avevano acquistato tra la fine del 2007 e l’inizio del 2008, su suggerimento dei funzionari di Banca Mps, obbligazioni della Banca per circa 100 mila euro (con due ordini da 50 mila euro).
Solo col dissesto della Banca, nel novembre 2017, si sono resi conto di non aver acquistato, come da sempre facevano, delle normali obbligazioni ma dei titoli subordinati emessi in Lussemburgo e non riservati alla clientela retail.
Nell’arbitrato svoltosi dinanzi alla Consob, l’Arbitro per le controversie finanziarie ha rilevato che la scheda del prodotto e l’ordine di acquisto della banca erano ingannevoli e non consentivano ad un risparmiatore privo di conoscenza finanziaria la corretta identificazione del titolo e quindi dei rischi connessi. Di conseguenza lo scorso 9 febbraio la banca è stata condannata a versare la somma di euro 32.500,00 a titolo di ristoro della perdita subita. Somma che i due grossetani hanno accettato in acconto perché, tramite Confconsumatori Grosseto, avvieranno un giudizio civile teso ad accertare il maggior danno da loro subito anche per la mancata percezione dei frutti dell’investimento.
Vi sono situazioni simili anche in provincia di Ragusa con risparmiatori che hanno subito un trattamento analogo e passibile di contestazione. “La pronuncia dell’ACF costituisce un precedente a cui faremo riferimento e che genera fiducia per il lavoro di contrasto alle pratiche commerciali scorrette – dichiara Samantha Nicosia, responsabile Confconsumatori per la Provincia di Ragusa – e stiamo già avviando le procedure di reclamo e richiesta di risarcimento con i cittadini risparmiatori che a noi si sono rivolti”. “Faccio appello a chiunque abbia acquistato questi prodotti finanziari subendo, in seguito, forti perdite economiche – conclude Samantha Nicosia – affinchè si rivolga al nostro sportello di Ragusa che continua a ricevere segnalazioni di questo tipo”