Le Iene contro Mons. Corrado Lorefice

Per mettere in cattiva luce una persona, sottoponendola al feroce giudizio mediatico, ci vuole pochissimo, e in questo, “Le Iene”, un programma televisivo di intrattenimento, sono abilissime, nonostante si limitino, talvolta, a presentare un ventaglio di notizie assolutamente parziali e strumentalizzabili. Il destinatario di questo tipo di informazione, così, non sempre viene aiutato a conoscere davvero tutti i dettagli, ma solo un aspetto della vicenda che è stata pianificata e presa in considerazione nella fase redazionale del servizio.
Certamente ad alcuni protagonisti dell’inchiesta viene offerta la possibilità di replicare e di chiarire la dinamica dei fatti accaduti, ma – ci chiediamo – attraverso quali metodi? Con le modalità dell’assalto e il tono inquisitorio delle domande che vengono rivolte all’interlocutore con ritmi incalzanti e indisponenti?

Il servizio televisivo proposto dalle “Iene” in questi giorni, palesemente “contro” l’Arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, non ci è sembrato deontologicamente corretto. Il servizio, infatti, non ha tenuto conto di quei dettagli che – come dicevamo prima – avrebbero aiutato i telespettatori a comprendere meglio la dinamica dell’accaduto.

Meno di un mese fa, scrivevamo, infatti, che grazie all’intervento decisivo dell’Arcivescovo di Palermo in favore dei dipendenti dell’Opera Pia “Cardinale Ernesto Ruffini” di Palermo, sarebbero stati corrisposti il prossimo 22 febbraio i primi stipendi attesi dai 42 dipendenti… si trattava della mensilità di dicembre 2016 e della Tredicesima per lo stesso anno. Poi, secondo un calendario in via di definizione, si sarebbe proceduto alla corresponsione delle mensilità per l’anno 2017.
Perché omettere questa notizia? Perché non ricordare che nonostante i momenti di tensione, non è venuto meno il confronto, il dialogo e la disponibilità dell’Arcivescovo nel voler salvaguardare le famiglie dei 42 dipendenti? Come mai non è stato ricordato l’impegno del Consiglio di Amministrazione dell’Opera Pia Ruffini e dell’Arcivescovo nel reperimento di tutte le risorse necessarie per azzerare il debito formatosi nei confronti dei Dipendenti dell’Opera Pia e degli altri creditori? Perché omettere una delle ultime notizie dove si chiarisce che l’attività dell’Opera Pia non si estinguerà, ma continuerà nello spirito della propria missione sociale, ad essere presente a servizio della città di Palermo?

Ovviamente questi ulteriori dettagli dicono altro rispetto alla vicenda proposta dalla trasmissione delle “Iene”, che non si è preoccupata di darne notizia, anche perché se lo avesse fatto, l’intero servizio televisivo non avrebbe avuto motivo di sussistere!

Fonte: Giornale di Sicilia

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