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Ragusa. Un protocollo per la Settimana della Pace

Tempo di lettura: 2 minuti

Ragusa, 10 novembre 2025 – “Nella nostra idea di città ciascuno nel suo piccolo, anche con gesti semplici, può fare la sua parte.
È con questo spirito che stamattina, nella sede del Libero Consorzio, annuncia l’assessora alla Pubblica Istruzione Catia Pasta, abbiamo sottoscritto un protocollo per la Settimana della Pace, che si svolgerà dal 9 al 13 dicembre 2025.
Insieme agli assessori dei vari Comuni della provincia, vogliamo infatti avviare attività sinergiche per sensibilizzare il mondo scolastico ai valori di rispetto, gentilezza e utilizzo responsabile delle parole.
La cultura della pace non può che nascere dall’educazione all’altro, all’ascolto e alla collaborazione. Le parole sono uno strumento di relazione, che va usato per cercare la pace e non per animare il conflitto.
Ringrazio la presidente del Libero Consorzio, Maria Rita Schembari, per aver voluto sostenere questa iniziativa condivisa, e l’assessora Giusi Cubisino del Comune di Comiso per la progettazione e lo scambio di buone pratiche. Un’iniziativa senza colore politico, che fa rete”.

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2 commenti su “Ragusa. Un protocollo per la Settimana della Pace”

  1. La settimana della pace?
    Immagino, politically correct a iosa.
    Le parole sono anche strumenti di confronto, ed i conflitti servono anche per imparare il perdono e la responsabilità.
    Ma se queste parole, per la moda petalosa di ‘rispettare’ l’altro, diventano autocensura, non si insegna a correggere il prossimo se sbaglia, e tutto quanto sopra va a farsi friggere, creando maschere di falsità e conflitti interiori.
    In quel periodo sarete nel periodo dell’Avvento, vivete questo piuttosto che settimane petalose per penetrare le giovani e molli menti, ed insegnate ciò che fa parte delle nostre radici e della nostra fede.

  2. Sicuramente meglio che inculcare la teoria transgender, tuttavia I valori del rispetto e dell’educazione sono compiti delle famiglie … D’altra parte in prossimità del Natale cos’altro si poteva inventare al di là della settimana della pace? I monsignori guardano e bisogna trovare di essere compiacenti e attinenti al periodo! Idea geniale di un programma geniale! Ma gli adulti mancano di esempi, quindi come e cosa si pensa così, di poter redimere la diseducazione e la scostumatezza sociale? Ai giovani mancano i presupposti sociologici perché vivono una confusione affettiva in famiglie assenti o disgregate. Un vuoto educativo quotidiano! Solo In questo contesto trova spazio la settimana della pace, ipocrisia e sciattezza!!

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