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Vittoria, quando dieci giorni diventano sei mesi: l’odissea delle prenotazioni sanitarie

Il caso della Sig.ra B.G. solleva il velo sulle "deficienze" del sistema CUP e il ruolo cruciale (e finalmente efficace) dell'URP di Vittoria
Tempo di lettura: 2 minuti

Vittoria, 04 Novembre 2025 – La sanità pubblica, si sa, non è una corsa veloce, ma a volte sembra una maratona a ostacoli. La vicenda della Sig.ra B.G., residente nella provincia di Ragusa, offre l’ennesima prova di come la teoria (assistenza tempestiva) e la pratica (il sistema di prenotazione) viaggino su binari completamente diversi.

Il 15 ottobre scorso, in seguito a un rapido e preoccupante peggioramento delle sue condizioni, la Sig.ra B.G. ottiene dal suo medico una prescrizione medica con un’indicazione chiarissima: un’ecografia dell’addome completo da eseguire entro un massimo di 10 giorni.

Armata di ricetta e di (forse troppa) fiducia, la paziente si reca al CUP. Il risultato? Una prenotazione per il 10 aprile 2026. Sì, avete letto bene. Sei mesi. Sei mesi di attesa per un esame che doveva essere urgente. Si trattava di un’urgenza, non di un appuntamento per il dentista a cui si può rinunciare!

Il Presidente del Comitato Civico Articolo 32, Rosario Gugliotta, non le manda a dire. “Certamente la sequenza di istruzioni impartite al programma di prenotazioni dell’ASP mostra delle deficienze e sarebbe opportuno porre rimedio.” Un’affermazione che suona come un eufemismo di fronte a un errore così marchiano.

La domanda, più che legittima, è:

  • È possibile che i vertici aziendali non abbiano consapevolezza che le prenotazioni, soprattutto quelle che riguardano la salute, “non possono essere gestite come una coda all’ufficio postale”? La salute non aspetta il turno di spedizione.
  • Ancora più grave: in presenza di una discordanza così evidente tra i 10 giorni richiesti e i 6 mesi offerti, nessun addetto al terminale ha ritenuto di segnalare l’anomalia a un dirigente? L’assenza di un minimo di buon senso o la totale delega al ‘pilota automatico’ del software è un sintomo preoccupante.

Per fortuna, la storia ha avuto un lieto fine, sebbene mediato dall’intervento esterno. Dopo che la Sig.ra B.G. si è rivolta ai volontari del Comitato, l’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) di Vittoria ha dimostrato cosa significhi “servizio pubblico” efficiente.

L’URP ha immediatamente preso in carico il ricorso, provvedendo, come riportato dal Comitato, a dare una soluzione tempestiva.

“Prendiamo atto, con soddisfazione, che la struttura dell’URP di Vittoria ha testimoniato una spiccata sensibilità verso l’utente,” conclude Gugliotta. Un plauso doveroso a chi, nella macchina complessa della sanità, ha saputo mostrare umanità e rapidità decisionale.

Ci auguriamo che questi esempi di buona gestione del servizio pubblico non restino eccezioni, ma diventino la regola, contribuendo a rafforzare quella fiducia dei cittadini verso le istituzioni che, a causa di certe attese da record, rischia di finire in fondo alla lista di priorità.

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