
“Si è giustamente sviluppato in questi giorni un dibattito sulle presenze turistiche a Ibla, una delle perle del nostro territorio provinciale. Vorrei, però, cercare di ampliare il campo e fare in modo che la riflessione coinvolga per intero la nostra area provinciale che, a parte qualche isola felice, sta facendo i conti con una regressione delle presenze. Molti i fattori che determinano questo calo. E, però, dobbiamo prenderne atto e cercare di reagire”. E’ quanto sottolinea il presidente provinciale Mpsi Ragusa, Andrea La Rosa, candidato alle Regionali con Prima L’Italia, a proposito di un aspetto economico del territorio che non può essere sottovalutato e che, anzi, occorre cercare di valorizzare con giusto metodo. “Oggi ci stiamo accorgendo – dice La Rosa – che senza fare squadra non si può andare lontano. E parlo di tutto il territorio provinciale e, in particolare, di alcune realtà che dovrebbero essere individuate come destinazione turistica. L’impressione è che molte cose siano state lasciate al caso, che si sia vissuto di rendita (effetto Montalbano?) e che, adesso, quando bisognava mostrare i muscoli, non si sa più da che parte iniziare. I Comuni iblei dovrebbero costituire una sorta di Consulta provinciale del turismo, magari guidata dal Libero consorzio, per affinare strategie condivise, studiare progetti identitari e in grado di mettere assieme vari ragionamenti e, al contempo, procedere su un campo il più vasto possibile. Un’esperienza del genere si era tentata di attuarla in passato. Ma poi non se n’è saputo più nulla. Servirebbe una sorta di cabina di regia, termine forse abusato ma che dà il senso di quello di cui ha davvero bisogno, adesso, il turismo ibleo. Sarebbe necessario ragionare non a compartimenti stagni ma legando un territorio all’altro. Insomma, un’unica grande destinazione turistica che potrebbe accogliere nel proprio bacino migliaia e migliaia di turisti. Non è, ovviamente, un percorso che si può avviare dall’oggi al domani. Ma qualche stato di avanzamento sul tema è necessario. Perché si abbia consapevolezza che oggi il comparto non può vivere più delle rendite del passato ma ha necessità di guardare avanti e occorre farlo in un certo modo”.
1 commento su “Turismo ibleo, La Rosa”Senza visione d’insieme, strada sbarrata””
Occorre imitare ad esempio l’Umbria. Per esperienza diretta ci sono stato alcuni anni fa e alloggiai nella splendida Assisi. Dopo averla visitata,l’albergatore mi organizzò le giornate mandandomi nei posti vicini (Gubbio. Tadino, Norcia ecc ecc.) senza dirmi mai che Assisi era la perla dell’Umbria, ma che ogni altro posto era degno di essere visitato perché particolare e molto, molto interessante. Questo vuol dire regione, provincia a vocazione turistica. Noi campanilisti iblei facciamo lo stesso?