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A Roma non vincerà il migliore…l’opinione di Rita Faletti

Tempo di lettura: 2 minuti

Renzi non ha dubbi: “Se fossi romano voterei per Calenda”. Zingaretti sottoscriverebbe pensando all’alternativa Raggi. “Sarebbe una catastrofe per Roma”, disse da segretario nonostante l’asse Pd-M5S fosse sul punto di nascere. E Conte gli assicurò che avrebbe convinto la sindaca a ritirare la propria candidatura. Altri tempi, altro governo, altra maggioranza.  Ma Virginia è una costante e non ci pensa nemmeno a ritirarsi. Più convinta che mai a ricandidarsi  e “concentrata su Roma” ora che dice di essere in possesso dell’esperienza e della competenza necessarie a completare nei prossimi anni il lavoro iniziato. Quale, di grazia? Inconcludente e incapace come in generale si sono dimostrati i grillini, con essi ha in comune la stessa abitudine di sottacere i fallimenti o attribuirne le responsabilità a chi c’era prima. Un’autodifesa che non regge dopo cinque anni di amministrazione sciagurata durante i quali si è spesa in promesse di progetti surreali, al posto di fare quello che logica e buonsenso avrebbero suggerito. Tappare le buche delle strade, tagliare alberi, pulire tombini – giorni fa Roma è finita sott’acqua come ai tempi di Ignazio Marino contro il quale il Movimento si scatenò con furia giacobina – rinnovare un parco autobus obsoleto e risolvere il problema rifiuti, magari costruendo un termovalorizzatore di ultima generazione come quello nel cuore di Copenhagen.  Già, ma là ci sono i danesi a decidere mica i grillini, che confondono un inceneritore con un termovalorizzatore e con la scusa di un ambientalismo casereccio, ultima bandiera da difendere assieme alla riforma Bonafede, preferiscono esportare ovunque tonnellate di rifiuti a qualsiasi prezzo. Alla capitale non serviva una laurea presa a Harvard, ma un amministratore capace. Oggi la Raggi crede di essere uscita dalla dimensione dell’uno vale uno ed essere entrata nel paradiso degli amministratori esperti perché sta facendo asfaltare qualche strada,  chiudere qualche buca e riparare qualche cordolo. Ci vuole altro oltre ai rattoppi per convincere gli elettori delusi. Virgy può comunque contare sugli smemorati, che in Italia sono una categoria nutrita. Per lei voteranno i soliti visionari che vedono complotti ovunque e ad essi attribuiscono i flop dell’amministrazione targata Raggi e gli opportunisti che hanno sostenuto la sindaca e continuano a farlo per ragioni di interesse personale. Naturalmente tra i sostenitori ci sarà anche il Movimento. Su Gualtieri punta invece il Partito democratico,  sicuro che l’ex ministro dell’Economia si aggiudicherà la vittoria alle primarie.  E la poltrona di sindaco? Come potrebbe finire la sfida Raggi-Gualtieri al secondo turno, ammesso che arrivassero entrambi all’appuntamento?  La sfilza di insuccessi di Virginia- segnaliamo anche il dilettantismo per il doppio errore sulla targa a Ciampi o sorvoliamo?- sarebbe un motivo più che sufficiente per fare gli scongiuri contro la sua rielezione. Dovesse avere la meglio, per il Pd sarebbe una bruciante sconfitta perché è innegabile che il consenso a livello nazionale non potrà non passare per Roma.  Che Letta ci abbia tenuto a sottolineare che pur sempre di amministrative si tratta, è la spia di una preoccupazione. Ma la lotta per la conquista della capitale  non finisce qui. Il centro destra è finalmente giunto a un accordo e ha estratto dal cilindro due nomi: Enrico Michetti, fortemente voluto dalla Meloni, e Simonetta Matone sostenuta da Lega e Forza Italia. Chi sono? La Matone è un magistrato dal curriculum blasonato,  Michetti è avvocato e professore di Diritto degli enti locali all’università di Cassino,  noto ai romani per i suoi interventi radiofonici a Radio Radio. Personaggio politicamente indefinibile per le dichiarazioni ondeggianti da un estremo all’altro, dal comunismo al fascismo, comprensivo coi No-vax  e favorevole ai vaccini, il fantasmagorico prof ha le caratteristiche del qualunquista ma coltiva l’ambizione di riportare Roma al glorioso passato dei Cesari e dei grandi papi. “Con me Roma tornerà caput mundi”. Ma non ha un piano. Abituati a vederne di tutti i colori, i romani potrebbero preferire un affabulatore  a Carlo Calenda, unico candidato credibile e capace in questo campionario, in grado di curare i mali di una capitale che più malmessa non si può.

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14 commenti su “A Roma non vincerà il migliore…l’opinione di Rita Faletti”

  1. Ha fatto i raggi alla Raggi, (scusi il gioco di parole), ha fatto le pulci a Michetti, ha parlato della Matone, ma Calenda a parità di giudizio sembra un angioletto! Solo perchè piace a Renzi o perchè capace?
    Calenda è il proseguo dei vari Gentiloni, Renzi, per non parlare dei ruoli conferiti ad Arcuri prima che diventasse Commissario per la pandemia. Ha lasciato in eredità una marea di incompiute spendendo tanti soldi e mai messo in discussione. Solo perchè sinistroide?

  2. @Tonino Spinello
    Calenda ha la schiena dritta, che non è poco, non è sostenuto da nessun partito nella sfida per Roma, conosce bene la città e ha competenze manageriali indiscusse. Non è solo il parere di Renzi, che nel Partito democratico era ritenuto un alieno, salvo poi averlo portato al 40 per cento quando stava per esalare gli ultimi. Marcello Pera, ex senatore di Forza Italia, nonché filosofo e accademico, autenticamente liberale, prima che il centro destra trovasse la quadra, aveva invitato a sostenere Calenda, “Sarebbe una scelta perfetta”, disse. Nel Pd si sono rammaricati quando l’ex ministro ha deciso di andarsene. Sarebbe stato un’ottima scelta anche per i dem, che da qualche tempo hanno una particolare inclinazione a darsi la zappa sui piedi. In quanto a Renzi, la sua riforma costituzionale, bocciata nel 2016 dal suo ex partito con la complicità dei vari Zagrebelsky, da giornalisti faziosi e ex comunisti bolliti, è diventata argomento attuale. Qualche giorno fa anche Conte ne ha parlato. Per concludere, Calenda ha la competenza, la preparazione e la chiarezza di idee che gli altri si sognano. Aggiungo: parla poco ed è concreto. Di ciance saremmo anche stufi. Ultima cosa: si è chiesto che fine hanno fatto i 140 miliardi spesi dal governo giallorosso?

  3. Dott.ssa Faletti,
    Con l’ultima frase mi istica molto, ma preferisco sorvolare. E’ fiato sprecato!
    Alla fine a girare sono sempre gli stessi volti……..

  4. @ Tonino Spinello:
    Buon Onomastico.

    “Ali Baba e i 40 ladroni”
    Poco ci manca che Italia Viva non organizzi una Nuova Marcia su Roma.
    Tutti gli altri sono monnezza, solo loro sono i migliori.
    Non per nulla sono stati i golpisti per un “governo dei migliori”!
    Soffrono di “delirio di onnipotenza” e da sindrome del pidistallo”.
    Molti di loro sono iscritti nei club d’eccellenza nella speranza di poter accedere nelle associazioni dei muratori.
    Il loro dio in terra è intoccabile, è venerato da audace condottiero e giustiziere.
    Ha messo su un harem di seguaci pronti a sacrificarsi per lui e per le sue scelte.
    È a disposizione dei capimastri, locali e nazionali spesso extra nazionali, per sfasciare a comando.
    Ecco perché tiene buoni rapporti con i servizi, e con i finanziatori arabi.
    Applica la dottrina del macchiavellismo per fare avanzare in Italia il “nuovo risorgimento”.

  5. Tra poco gli aspiranti seguaci del “nuovo risorgimento” si scateneranno in commenti ad oltranza per la difesa del loro condottiero.
    Team composto da individui con seri problemi di identità e con una rabbia compulsiva da scaricare con improperi e sputi velenosi.

  6. Condivido l’apprezzamento nei confronti di Calenda, purtroppo il PD ha scelto di “inseguire” chi lo ha da sempre disprezzato, chi lo aveva definito il male assoluto. L’illusione che il m5s possa dare un vantaggio al centrosinistra si scontrerà con la realtà. Calenda ha tentato di tutto per avere un accordo con il PD, è arrivato anche a disprezzare pubblicamente Renzi, ma non è servito a nulla, oggi il PD arranca in tutti i fronti solo con l’odio per Renzi che riesce a compattarlo, ma questa non è politica. Per quanto riguarda il m5s ha creato una illusione al PD che svanirà molto presto, ritenedolo un movimento di sinistra, senza comprendere che chi potrebbe mai accordarsi su questo fronte sono solo i “veterani” del movimento (Di Majo, Fico o pochi altri) che sperano in una continuazione della loro carriera politica, ma la base no, la base non ha niente a che fare con la sinistra e con nulla, altro che liberismo o riformismo.

  7. Vero signora Rita, eccome se è vero, purtroppo i grillini sono nervosi. Grillo vuole fare un tuffo nel passato, il passato dell’uno vale uno e deve cacciare i “professionisti” del movimento, da Giggino a Fico, e poi raddoppiano lo stipendio al loro grande “comunicatore” Casalino e non si intravede nessun momento positivo per loro. Non parli dei soldi buttati in primule e banchi a rotelle, i grillini si in..zzano, loro sono abituati a fare le pulci agli altri, non accettano di essere sgamati, ma faranno una bella commissione d’inchiesta e vedremo stì honesti una volta per sempre tutti i danni fatti. Il movimento sta morendo e Virginia potrebbe essere l’ultimo baluardo prima della definitiva sconfitta. Certo che tanti balordi andranno a caccia di un altro partito di qualunquisti, i più ignoranti. Accetteremo tutti gli insulti di tanta gente, ma sarà l’evidenza che la “verità” fa molto male ed i grillini addolorati urleranno e manderanno imprecazioni come suini che vanno al macello.

  8. Caro enzo, nzulu è una persona seria, stia certo. Lei può contestare le parole che lui ha scritto, sicuramente, ma voi grillini avete creato la politica dell’insulto, e non faccia la morale a nessuno, non ne avete più il diritto.

  9. La mia non è una contestazione, bensì una considerazione meditata nel tempo. Voi siete convinti che chi non la pensa come voi debba essere per forza grillino, ma non è così, fatevene una ragione.
    E se anche fosse, non vedo la razio. (..ratio..)
    Poi la cosa che offende maggiormente e quel chiedere scusa se qualcuno si ritiene offeso dai vostri scritti.
    Io non ho mai preso in considerazione i problemi giudiziari di alcun politico, ho solo messo un discussione le loro scelte che alla fine condizionano il nostro futuro,
    Avrò usato paragoni, aforismi o metafore un po’ forti, ma mai mi sono posto a quel livello.

  10. @ ‘zulu, puppetta (alias Pippo ), R.Faletti & company:

    Vi invito CORTESEMENTE, ad andare a rivedervi REPORT di ieri sera per darvi un punto di osservazioni e di riflessione diverso.
    Magari vi si aprono orizzonti differenti dal vostro modo di vedere..
    Sempre che vi sia consentito dal vostro modo di essere..
    Buona visione, e sensi attivi e recettivi.

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